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Toninelli, il ministro più a rischio del M5S. Ecco perché
Altra gaffe sulle grandi opere, questa volta su Gronda e Terzo Valico, all’insegna dello scambio politico all’interno del governo giallo-verde
Ennesimo giro di valzer sulle grandi opere. Protagonisti, ancora una volta, i Cinque Stelle e in primis il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli che grazie alle sue gaffes, assieme al vicepremier Luigi Di Maio per via dei mancati stop a Ilva e Tap, viene indicato come uno dei principali responsabili delle troppe “aperture” fatte sui dossier caldi e delle marce indietro rispetto alle promesse elettorali.
TONINELLI SUL FILO DEL RASOIO?
I notisti politici da tempo considerano Toninelli come uno dei possibili “sacrificati” sull’altare del rimpasto pre-Europee per le sue gaffes che non hanno risparmiato, da ultimo, lo scambio politico con la Lega, anticipato da Repubblica il 18 ottobre scorso, sulle grandi opere liguri con il Terzo Valico “dentro”, per usare un gergo calcistico, e la Gronda negli spogliatoi.
SCAMBIO TERZO VALICO-GRONDA
E infatti come scrive sempre La Repubblica (Edizione Genova) del 31 ottobre “ogni verdetto ufficiale sulle infrastrutture arriverà solo al termine dell’ormai celebre valutazione costi-benefici. Però Toninelli mostra di avere già le idee chiare su quello che attende la Liguria, vale a dire Terzo Valico e Gronda. E se il primo è sostanzialmente troppo avanti per essere fermato, la seconda si può anche stoppare, visto che i cantieri devono ancora essere aperti e che l’assunto che regge (reggeva) la realizzazione era l’allungamento di quattro anni della concessone ad Autostrade”. Ma le cose stanno realmente così?
AUTOSTRADE PER L’ITALIA: PROGETTO GRONDA SUL TERRITORIO E’ GIA’ UNA REALTA’
Secca la replica di Autostrade per l’Italia sulle affermazioni del ministro (sulla Gronda “non esiste niente. Il progetto è fermo”): “Il progetto definitivo ha già ottenuto da tempo non solo le autorizzazioni urbanistiche e ambientali, ma anche la pubblica utilità preordinata agli espropri. Ad oggi sono stati completati gli espropri di 98 unità abitative, le cui famiglie stanno ultimando i propri trasferimenti; sono peraltro in corso le attività per la ricollocazione di oltre 30 unità produttive, di cui 27 già completate”. Insomma, i cantieri non saranno aperti ma le opere propedeutiche sono iniziate da tempo. “Tutte le aree di cantiere sono state acquisite in occupazione temporanea per oltre 270.000 mq e sono stati formalizzati oltre il 60% degli accordi per la rimozione delle interferenze – ha aggiunto Autostrade -. Il progetto Gronda è stato avviato agli inizi degli anni 2000 ed è passato attraverso anni di studi e analisi, anche di costi-benefici. Nel 2009 è stato oggetto del primo dibattito pubblico mai tenutosi in Italia, durato oltre 6 mesi e conclusosi con il favore del territorio, che ne attende ora la realizzazione. Il solo progetto esecutivo, di cui si attende la imminente approvazione per poter partire con le attività di predisposizione degli scavi, conta ben 12.000 tavole. A riprova della completezza e concretezza del progetto. Ad oggi Autostrade per l’Italia resta in attesa solo del via libera da parte del MIT – ritenuto dovuto ed imminente – del progetto esecutivo per avviare i lavori di realizzazione”.
MONDO DELLE IMPRESE IN CAMPO PER DIRE SI ALLE GRANDI OPERE
Anche il mondo delle imprese, intanto, è sceso in campo a sostegno delle infrastrutture come riporta sempre La Repubblica. “’Rimettere in discussione Tav e Terzo Valico è un colpo mortale alle possibilità di sviluppo del Nordovest, delle sue imprese, dei suoi occupati, della possibilità di realizzare una migliore coesione sociale’ spiegano in una lettera congiunta i presidente di Assolombarda, Unione industriali di Torino e Confindustria Genova a nome di 545mila imprese. Chiedono alla politica nazionale e locale ‘di smettere veti ideologici buoni forse in campagna elettorale ma dai quali deriva solo un aggravarsi del ritardo e dei costi logistici che frenano le imprese del Nordovest’. A firmare l’appello, ‘un grande appello alla responsabilità sul futuro del nostro Paese’ in queste ore ‘decisive per le scelte del nuovo governo e dei territori’ sono i presidenti di Assolombarda, Carlo Bonomi, dell’Unione industriali di Torino Dario Gallina e di Confindustria Genova, Giovanni Mondini. Tav e Terzo Valico ‘sono fondamentali e interconnesse – scrivono – Il Terzo Valico sull’asse verso il Centro Europa, abbatte il vantaggio finora conseguito dai porti nordeuropei sul primo porto commerciale container d’Italia’”.