Maria Rosaria Boccia dà la sua versione dei fatti alla Stampa, il ministro Sangiuliano non…
Da Delmastro a Sangiuliano, tutte le volte che i “suoi” uomini hanno messo in imbarazzo Meloni
Giorgia Meloni, la prima premier donna della storia del nostro paese, è stata spesso messa in imbarazzo da comportamenti pubblici o privati dei suoi uomini di fiducia. Una carrellata degli eventi più mediatici
Poco meno di due anni fa, durante i giorni che precedettero la formazione dell’attuale governo, Giorgia Meloni, in rampa di lancio per diventare la prima premier donna della storia d’Italia, inviò, a favore di telecamere, un messaggio chiaro: “Io non sono ricattabile”. All’epoca il destinatario era Silvio Berlusconi che, in un appunto carpito dagli obiettivi delle macchine fotografiche in Senato, l’aveva definita come: “supponente, prepotente, arrogante e offensiva”.
Il battibecco con il leader di FI fu solo un pretesto per mandare un messaggio erga omnes e rivendicare l’inizio di una nuova stagione, di un nuovo linguaggio, di un modo diverso di fare politica: un modo femminile.
Ma a mettere i bastoni tra ruote alla nuova dialettica di potere che immaginava la Premier ci hanno pensato proprio alcuni tra i “suoi” uomini più vicini.
LE ACCUSE PER LEONARDO APACHE LA RUSSA
La legislatura inizia subito in salita. Il primo vero e proprio scandalo sessuale, dai profili che potrebbero essere penali, riguarda Leonardo Apache La Russa, figlio della seconda carica dello Stato Ignazio Larussa. Su di lui e un suo amico (il dj Tommaso Gilardoni) pende la pesante accusa di stupro mossa da una ragazza, amica dei due. Il presunto reato sarebbe stato consumato dopo una serata in discoteca conclusa nella casa milanese del presidente del Senato. “Io tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che ritiene di denunciare e non mi pongo il problema dei tempi – fu costretta a sottolineare la Premier nel corso della conferenza stampa del vertice Nato di Vilnius -. Però anche qui poi bisogna andare nel merito, capire esattamente cosa sia accaduto e qui davvero mi auguro che La politica possa restarne fuori”. Il processo è ancora in corso.
LE GAFFES INNOCUE DEL MINISTRO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA
Nell’agosto 2023 il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, nel corso di un panel al Meeting di Rimini nel quale era relatore, affermò che “spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi, cercando dal produttore l’acquisto a basso costo spesso comprano qualità”. Una gaffe che si propagò presto sulle agenzie e fece saltare il successivo appuntamento con i giornalisti. Qualche mese dopo lo stesso ministro, e all’epoca cognato della premier, viaggiava su un Frecciarossa in ritardo che effettuò una fermata straordinaria presso la stazione di Ciampino, nella quale scese proprio Lollobrigida. Anche in quel caso il clamore fu notevole ma Ferrovie dello Stato spiegò che tale procedura non era del tutto inusuale in situazioni straordinarie.
GIORGIA MELONI: LA PIETRA RIMANE PIETRA MENTRE L’ACQUA È SOLO ACQUA
Se la storia della politica (e non solo) è stata costellata da scandali sessuali (ne fa una ricostruzione puntuale e accattivante Filippo Ceccarelli su La Repubblica), a volte alcuni dai risvolti tragici, la storia che avrebbe voluto scrivere Giorgia Meloni doveva essere diversa. A farlo capire, in maniera plastica, è stata la rapidità con la quale la premier si è sbarazzata di un compagno gaffeur divenuto fonte di imbarazzo. Se avrà sospirato un transeat per le battute sui cambiamenti climatici del giornalista di Rete 4, non c’è stato spazio di trattativa quando l’ilarità di Andrea Giambruno ha assunto connotati sessualizzanti. La coppia è scoppiata, infatti, quando Striscia la notizia ha mandato dei fuorionda pruriginosi riguardanti il compagno, congedato poi da Giorgia Meloni il mattino seguente con un post su Facebook,.
UNO SPARO NELLA NOTTE: IL CAPODANNO DI DELMASTRO E POZZOLO
Il nuovo anno parte con il botto. La notte di Capodanno, nel corso di una festa a cui partecipavano il sottosegretario al Ministero della giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e il deputato di FdI Emanuele Pozzolo, un colpo di pistola partito accidentalmente ha ferito alla gamba Luca Campana, genero del caposcorta di Delmastro.
Sulla vicenda è in corso un’indagine della Procura di Biella che accerterà se il colpo, accidentale, è partito da Pozzolo, come sostenuto da Campana, oppure dal caposcorta di Delmastro, Pablito Morello come sostenuto da Pozzolo. Intanto quest’ultimo è stato sospeso dal partito.
“LE MIE PAROLE SONO SASSI”: IL MONOLOGO DI ANTONIO SCURATI E LA REPLICA DI GIORGIA MELONI
Arriviamo ad aprile. Qui il sesso e le armi non c’entrano nulla, nel mirino degli uomini della Premier ci finiscono le parole di Antonio Scurati. Lo scrittore, autore di “M. Il figlio del secolo”, avrebbe dovuto tenere un monologo sull’antifascismo nel corso della trasmissione “Che sarà” condotta da Serena Bortone su Rai 1. La sua partecipazione viene annullata a poche ore dalla messa in onda suscitando enorme clamore.
A metterci la faccia è Paolo Corsini, direttore degli approfondimenti Rai, che al Corriere spiega che non ci sarebbe stata alcuna censura e che la sospensione della partecipazione di Scurati, come recita un comunicato della Rai, attiene a ragioni “di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti”. Anche in questo caso a metterci “una pezza” deve pensarci la Premier che in un post sui social prima sposa la linea della richiesta economica dello scrittore e poi pubblica lei stessa il testo del monologo.
IL MINISTRO E LA CONSIGLIERA AI GRANDI EVENTI
E infine arriviamo all’estate 2024. Il mese di agosto è stato caratterizzato dalla separazione, a mezzo social per il momento, tra la sorella della premier Arianna e il ministro Lollobrigida. Il colpo di coda è stato l’affaire Sangiuliano. Il ministro della cultura, come è noto, è finito nel caos, per ora solo mediatico, per via della presunta attribuzione di un incarico di consigliere ai grandi eventi alla dottoressa Maria Rosaria Boccia.
La nomina è saltata perché, come dichiarato dal ministro in un’intervista al Tg1, il rapporto con Boccia si sarebbe trasformato nel corso del tempo da una relazione professionale a una privata. In questa vicenda la premier ha svolto un ruolo di garante, o di tutor, per il suo ministro che, per il momento, rimane al suo posto nonostante si sia detto disposto a lasciare il suo incarico non appena la premier glielo chiederà.