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Tempesta a Westminster. Rayner lascia, Lammy nuovo vice, Farage alla finestra

Le dimissioni della vicepremier Angela Rayner per una vicenda fiscale legata al pagamento della tassa sulla seconda casa hanno innescato un effetto domino nel governo di Starmer, costretto al rimpasto. Il punto sul caso che agita il Regno Unito e rischia di spianare la strada a Farage

La giornata politica in Gran Bretagna ieri si è chiusa con un terremoto nella squadra di governo: Angela Rayner ha rassegnato le dimissioni dagli incarichi di vice primo ministro e ministra per l’edilizia abitativa dopo l’esito di un’indagine sui suoi pagamenti fiscali, e il primo ministro Keir Starmer ha varato un rimpasto lampo per ricomporre la linea di comando.

IL RIMPASTO DI STARMER

La mossa di Starmer è stata rapida e radicale: David Lammy lascia il ruolo di ministro degli Esteri per assumere il doppio incarico di vicepremier e segretario di Stato per la Giustizia; Yvette Cooper, figura di grande esperienza nel partito, subentra a Lammy agli Esteri; Shabana Mahmood, fino a oggi ministra della Giustizia, diventa titolare del ministero dell’Interno con la responsabilità della politica sull’immigrazione.

L’esigenza per Downing Street era quella di reagire subito alla crisi: Rayner non è certo una figura di contorno, ma un profilo di primissimo piano nel partito laburista. Le sue dimissioni, giunte a poco più di un anno dall’insediamento, mettono ora in seria difficoltà la leadership di Starmer, che deve fronteggiare l’impennata di consensi di Reform UK, il partito populista  dell’ex brexiter Farage, che ha già dimostrato di saper sconvolgere il panorama politico britannico e ora si candida seriamente a guidare il Paese.

PERCHÉ RAYNER SI È DIMESSA

La decisione di Angela Rayner nasce dall’esito dell’indagine condotta dall’advisor indipendente per gli standard ministeriali, che ha rilevato un mancato pagamento dell’importo corretto dell’imposta di bollo (stamp duty) su un appartamento acquistato quest’estate, un caso valutato come violazione del codice di condotta ministeriale. Rayner aveva ammesso di non aver pagato la somma dovuta parlando di un errore e di aver fatto riferimento a un parere legale che si è poi rivelato insufficiente; dopo l’esito della verifica ha presentato le dimissioni dai suoi incarichi. La vicenda ha subito alimentato polemiche e pressioni politiche che hanno reso la permanenza in carica impraticabile.

DAVID LAMMY IL NUOVO VICEPREMIER. ECCO CHI È

David Lammy era già parte della squadra di governo di Starmer, dove occupava la casella di ministro degli Esteri. Per lui il rimpasto si traduce in un trasloco e in una promozione: in un pomeriggio è passato dal Foreign Office alla dicastero della Giustizia, raccogliendo al contempo l’eredità di Rayner come vice di Starmer.

Nato e cresciuto a Tottenham da genitori originari della Guyana, Lammy è stato tra i primissimi britannici neri a frequentare la Harvard Law School. Parlamentare dal 2000, nel tempo si è ritagliato un peso crescente all’interno del Labour, arrivando a ricoprire incarichi governativi di grande rilievo, fino ai ministeri della Cultura e dell’Università nei governi Blair e Brown, oltre a essere membro di spicco dell’opposizione nello shadow cabinet — tra cui shadow foreign secretary fino al 2024.

Nel Regno Unito il suo nome Lammy viene spesso ricollegato alle sue battaglie per la giustizia sociale e le pari opportunità, tra cui figura la “Lammy Review”, un’importante indagine indipendente sulle disparità razziali nel sistema di giustizia penale britannico.

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