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von der Leyen

Cos’è il “Pieper-gate” e perché è un macigno sulla ricandidatura di Von der Leyen

La commissaria von der Leyen si impone per la nomina di Markus Pieper a Rappresentante delle piccole e medie imprese: le proteste di Joseph Borrell, Thierry Breton, Paolo Gentiloni e Nicolas Schmit e le accuse di scarsa trasparenza 

Una nuova grana per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. È il Piepergate, il nuovo scandalo europeo che, dopo lo Pfizergate, per il quale sta indagando lo European Public Prosecutor’s Office, mette a rischio la ricandidatura della Presidente Ursula von der Leyen alla guida della Commissione.

I FATTI: L’INIZIO DELLO SCANDALO PIEPER

La presidente von der Leyen ha scelto il deputato Markus Pieper, della Cdu come la presidente, per il ruolo di Rappresentante delle piccole e medie imprese, una posizione che gli garantisce di essere una cinghia di trasmissione tra la Commissione europea e il comparto produttivo. Lo scorso settembre, quando la presidente von der Leyen ha pronunciato il suo discorso sullo stato dell’Unione, ha annunciato anche l’apertura delle candidature per il ruolo di Inviato dell’Ue per le Pmi che avrebbe dovuto riportare direttamente a lei.  Le candidature sono state aperte il 25 ottobre e, successivamente, il comitato consultivo per le nomine ha presentato una “short list” di tre candidati: Markus Pieper, Martina Dlabajová, eurodeputata liberale della Repubblica ceca, e Anna Stellinger, vicedirettrice generale della Confederazione delle imprese svedesi responsabile degli Affari internazionali e dell’Ue.

Queste ultime, oltre a essere due donne, hanno nazionalità di paesi poco rappresentanti, cosa che le avrebbe dovute favorire in quanto il posto di Inviato dell’Ue per le Pmi prevede di favorire l’equilibrio geografico. Infatti, entrambe ottengono valutazioni migliori di Pieper. A dicembre iniziano i round di colloqui von der Leyen, con il commissario Johannes Hahn (responsabile dell’amministrazione) e il commissario Breton (responsabile per il settore delle Pmi) al quale tocca raccomandare il candidato più adeguato. La sua raccomandazione ricade su Martina Dlabajova.

IL RUOLO DI RAPPRESENTANTE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Ma alla commissaria von der Leyen non sta bene. La proposta di nominare Pieper viene presentata il 31 gennaio dal commissario Johannes Hahn durante una riunione del collegio al quale, come si legge nella newsletter Il Mattinale europeo, il commissario Breton non poteva partecipare, perché impegnato in un incontro dei ministri della Difesa dell’Ue. La proposta diventa una nomina: il servizio stampa annuncia la nomina in un comunicato a mezzogiorno: Pieper ha “una vasta esperienza e competenza nelle politiche per le PMI. È membro della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia. Durante il suo mandato, ha svolto un ruolo fondamentale nel definire e sostenere politiche a vantaggio delle Pmi”.

IL PESO DELLA POLITICA NELLE NOMINA DI PIEPER

La nomina è arrivata tre settimane prima che la CDU annunciasse il suo sostegno al secondo mandato di von der Leyen. “Sembra un piccolo accordo tra amici della CDU”, ha commentato l’eurodeputato francese di Renew Christophe Grundler. Come ha scritto Il Foglio la nomina di Pieper, nelle tempistiche e le modalità, hanno sollevato interrogativi sia nella Commissione che nel Parlamento europeo. “Il sospetto è che la scelta sia ricaduta su Pieper per assicurare il sostegno della Cdu a un secondo mandato di von der Leyen come presidente della Commissione – scrive Il Foglio -. Sono passati appena 18 giorni tra la nomina dell’Inviato dell’Ue per le Pmi e la riunione del direttivo della Cdu che ha portato alla ricandidatura di von der Leyen”. Inoltre, la Presidente Von der Leyen durante la conferenza stampa nella quale ha annunciato la sua ricandidatura ha citato due volte Pieper, definendolo “il nuovo commissario per le Pmi”.

CHI È MARKUS PIEPER E QUANTO VALE IL SUO INCARICO

Markus Pieper è un eurodeputato tedesco della Cdu (Ppe). Nel Parlamento europeo dal 2004, Pieper è stato segretario della delegazione della Cdu al Parlamento europeo. A lui è stato assegnato il grado 15 dei funzionari, quello di direttore generale, che prevede un contributo mensile di 20mila euro. Il suo incarico durerà quattro anni, rinnovabile di altri quattro. Il Rappresentante delle piccole e medie imprese “funge da tramite tra la Commissione europea e la comunità delle PMI e riveste un ruolo duplice, poiché allo stesso tempo agisce all’interno della Commissione e interagisce con il mondo esterno.

Il rappresentante ascolta le preoccupazioni delle PMI e rappresenta i loro interessi nell’ambito del processo legislativo dell’UE – si legge su portale Eur-Lex – La competitività dell’Unione europea (UE) dipende fondamentalmente dallo stato di salute delle sue PMI. I 23 milioni di PMI presenti nell’UE rappresentano il 99% delle aziende dell’UE e creano il maggior numero di posti di lavoro”.

LA LETTERA DI BORRELL, BRETON, GENTILONI, SCHMIT

Diversi commissari europei ed eurodeputati hanno sollevato dubbi sull’imparzialità nella scelta di Pieper. “A dimostrazione del fatto che la politica sta cominciando a intromettersi nelle operazioni dell’esecutivo di Bruxelles in vista del voto dell’UE del 6-9 giugno – scrive Politico.eu -, quattro alti commissari hanno fatto pressioni su von der Leyen per ottenere risposte sulla trasparenza della nomina”.

I quattro commissari sono: l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, e i tre commissari Thierry Breton, Paolo Gentiloni e Nicolas Schmit, che lo scorso 27 marzo, hanno chiesto di discutere della nomina di Pieper in seno al Collegio dei commissari poiché tale nomina aveva “sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’imparzialità del processo di selezione”. La risposta è arrivata dal commissario Johannes Hahn: “La decisione è totalmente in linea con le regole”, ha risposto Hahn: “Pieper ha firmato il suo contratto di assunzione il 31 marzo e ci si aspetta che assuma la sue responsabilità il 16 aprile”.

LA FRETTA DI VON DER LEYEN 

In questa vicenda la tempistica è importante. Perché Borrell, Breton, Gentiloni e Schmit scrivono alla Commissaria il 27 marzo e lei il 31 marzo firma il contratto di Pieper, quindi, come sottolinea Il Foglio, prima discuterne in collegio, di rispondere a un’interrogazione del Parlamento europeo e senza aspettare l’esito del ricorso presentato dall’europarlamentare ceca Martina Dlabajova, anch’essa candidata a quel ruolo.

BORRELL, BRETON, GENTILONI E SCHMIT TORNANO ALL’ATTACCO SULLA NOMINA DI PIEPER

Borrell, Breton, Gentiloni e Schmit hanno risposto alla chiusura da parte della Commissaria con una nuova lettera nella quale tornano a chiedere un confronto. “Riteniamo che sia necessaria una discussione più ampia sulla trasparenza e sulla collegialità del processo di nomina a cariche di alto livello all’interno della Commissione”, si legge. Inoltre  il Parlamento europeo voterà un emendamento volto a revocare la nomina di Markus Pieper.

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