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Covid, cosa sappiamo sulla variante giapponese

Variante Giapponese

Il ceppo E484K è stato ritrovato in una decina di pazienti e tanto è bastato per far scattare l’allarme nel Paese del Sol Levante, che tra quattro mesi ospiterà le Olimpiadi di Tokyo 2020. Le ultime notizie sulla variante giapponese

Osaka e il suo circondario tornano a svuotarsi, come a inizio 2020, quando il Giappone proclamò il primo, e finora unico, simil lock-down, con chiusura delle scuole e di alcune attività. Da allora il governo nipponico ha evitato di prendere misure analoghe o più gravi, di stampo occidentale, nonostante le numerose critiche da parte dell’opinione pubblica, spaventata soprattutto delle notizie che arrivavano dalle altre parti del mondo.

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E i numeri sembrano aver dato ragione all’esecutivo, se si considera che il Giappone, con i suoi circa 126 milioni di abitanti, l’alta densità demografica e il gran numero di anziani, ha finora registrato appena 486.592 casi di Covid e 4.785 decessi. Tuttavia la variante giapponese, registrata all’anagrafe dei virus come E484K – ha subito allertato le autorità. Come mai?

QUELLA VARIANTE GIAPPONESE CHE METTE A RISCHIO LE OLIMPIADI

La variante giapponese potrebbe essere un’ulteriore evoluzione della variante inglese, che era riuscita a radicarsi nell’arcipelago, dando il via a una recente fiammata nei contagi (comunque contenuti, rispetto a quanto si sta verificando altrove). Finora il Giappone ha vissuto tre mini ondate e si teme che la variante giapponese possa provocare la quarta, anche se, allo stato attuale, è stata rinvenuta in una decina di pazienti. Preoccupa però l’incidenza della stessa: su 14 pazienti ricoverati all’ospedale universitario di Tokyo, 10 sono risultati positivi al ceppo E484K, ovvero il 70%.

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La variante giapponese appena sequenziata è stata così condivisa con le banche dati internazionali, affinché si possano fare i dovuti raffronti con gli altri dati già registrati ai quattro angoli del globo in modo da potere escludere che si tratti di un ceppo già noto ma registrato differentemente. Quello che spaventa maggiormente sono le indiscrezioni secondo cui, questa nuova variante, sembrerebbe più resistente ai vaccini. A seguito della nuova mini impennata di contagi, l’area di Osaka è stata blindata e la cittadinanza invitata a restare a casa: anche le tappe della Fiamma olimpica nel territorio sono saltate. E la pronta risposta delle autorità giapponesi è proprio legata alle Olimpiadi di Tokyo che avranno inizio in estate: il governo non ha più intenzione di rinviarle ancora.

BASSETTI: “CI ATTENDE CONVIVENZA DI ANNI COL VIRUS”

Sulla variante giapponese E484K “dobbiamo vigilare, con il sequenziamento” ma anche “non fare terrorismo ogni volta che si trova una variante dall’altra parte del mondo. Dobbiamo metterci in testa che, come dovremmo convivere con il virus per anni così dovremmo farlo con le tante varianti che verranno scoperte”, ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria.

“In qualche modo come tutte le varianti potrebbe essere più contagiosa, ma non abbiamo certezza che possa sfuggire ai vaccini, occorrono maggiori studi – ha proseguito Bassetti – Il Giappone ha gestito molto bene tutte le fasi della pandemia, ma è molto indietro con le vaccinazioni. È quindi probabile che essendoci da loro una quarta ondata di casi, la responsabilità sia proprio di questa variante perché il virus sta girando liberamente”. “L’unico modo per combattere le mutazioni è velocizzare le vaccinazioni ed evitare che il virus passi da una persona all’altra – ha concluso l’infettivologo – Solo così si evita la selezione delle varianti che comunque ci saranno sempre, almeno 5-6 per Paese. È la storia dei virus, dei batteri e dei funghi”.

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