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Dai custobot alla Gen AI, l’intelligenza artificiale nel 2024

Intelligenza Artificiale

Dai custbot alle nuove tecnologie sostenibili passando per gli impieghi bellici: quali sono i trend legati all’intelligenza artificiale nel 2024

L’intelligenza artificiale è stata uno dei temi dei discorsi di fine anno di Papa Francesco e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Ci troviamo nel mezzo di quello che verrà ricordato come il grande balzo storico dell’inizio del terzo millennio – ha detto il presidente Mattarella -. Dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Cioè, iscritta dentro quella tradizione di civiltà che vede, nella persona – e nella sua dignità – il pilastro irrinunziabile”. Come il Capo dello Stato, anche il Vescovo di Roma si interroga sull’impatto che l’intelligenza artificiale potrà avere sulla vita degli uomini, e auspica che sia impiegata per diminuire e non accrescere le disuguaglianze. “La mia preghiera all’inizio del nuovo anno – scrive nel messaggio papa Bergoglio – è che il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana”.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: LA RIVOLUZIONE È ADESSO

Il pensiero delle due massime cariche, dello stato italiano e di quello vaticano, rivelano come la diffusione dell’intelligenza artificiale e di strumenti di intelligenza artificiale saranno il tema del prossimo anno (e di quelli a venire). Secondo alcuni degli analisti, soprattutto statunitensi, l’anno che è appena iniziato vedrà lo sviluppo di alcuni dei filoni che derivano e si nutrono di intelligenza artificiale.

DAI CLIENTI UMANI AI CUSTOBOT

Nel 2024 potremmo vedere lo sviluppo di clienti non umani. Questi sono i “custobot” cioè soggetti economici non umani capaci di negoziare e acquistare autonomamente beni e servizi. I “custobot” dovrebbero avere essere in grado di:

  • raccogliere dati;
  • interagire con i clienti;
  • muoversi;
  • riconoscere volti e voce;
  • navigare in internet;
  • migliorare l’efficacia operativa delle aziende.

Entro il 2028 dovrebbero esserci 15 miliardi di oggetti connessi capaci di agire come veri e clienti che, però, non rispondono alle logiche di branding e marketing. Dei “custobot” parla Gartner, una società per azioni multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca di mercato e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione. Secondo l’agenzia le aziende utilizzeranno l’intelligenza artificiale e gli algoritmi di deep learning per fornire messaggi accattivanti non più per le persone ma per i bot.

AUMENTO DI TECNOLOGIE SOSTENIBILI

La sostenibilità non è un tema che uscirà dal discorso pubblico nel 2024. E questo è vero soprattutto se legata alla tecnologia. Le aziende dovranno confrontarsi con tematiche ESG (Environmental, Social, Governance) anche quando di tratterà di utilizzare strumenti e soluzioni digitali capaci di ridurre gli impatti ambientali. Secondo Gartner quest’anno inizia un quadriennio che entro il 2027 porterà l’Esg a essere parametro che verrà preso in considerazione per valutare il compenso dei Cio delle aziende: nel 2027 il 25% dei Cio verrà remunerato in base all’impatto della tecnologia sostenibile adottata. Inoltre dal 2024 sarà posta sempre più attenzione all’uso di batterie per la mobilità elettrica e l’accumulo di energia a lunga durata meno impattanti.

LA DEMOCRATIZZAZIONE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

L’intelligenza artificiale diventerà mai democratica? È questa la domanda che si legge tra le righe dei due messaggi del presidente Mattarella e di Papa Bergoglio. La risposta non è facile. Gartner non tratteggia un quadro a tinte fosche. Secondo la società di consulenza l’AI generativa si sta democratizzando grazie alla confluenza di modelli massivamente pre-addestrati, cloud computing e applicazioni open source, rendendo questi modelli accessibili a tutti. La diffusione dei Large language models (LLM) e Gen AI dovrebbe essere molto rapida, entro il 2026 e oltre l’80% delle imprese utilizzerà tali strumenti. Secondo gli analisti la diffusione su larga scala dell’AI generativa democratizzerà in modo significativo le competenze in azienda, agendo da ponte fra lavoratori e nuovi saperi.

IL POTENZIAMENTO DELLA FORZA LAVORO

A quest’ultimo si lega un altro dei trend connessi al progresso tecnologico: il potenziamento della forza lavoro. Secondo Gartner le applicazioni intelligenti aumenteranno l’esperienza, il benessere e la capacità della forza lavoro. Ma non solo, addirittura, entro il 2027 prevede che il 25% dei Cio utilizzerà strumenti intelligenti per accorciare del 50% il tempo di acquisizione delle competenze.

LA GUERRA INCONTRA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Non è tutto oro quello che luccica. Le preoccupazioni circa i rischi connessi allo sviluppo dell’AI forse non sono legati solo all’impatto sulla forza lavoro ma anche sugli impieghi bellici. Alcuni analisti hanno parlato di corsa agli armamenti informatici. La nuova sfida che sta emergendo è legata al progresso dell’informatica quantistica e alla necessità di proteggere la privacy e la sicurezza dei dati. In termini comprensibili ciò significa che gli standard di crittografia che oggi proteggono i dati critici per gli stati (come RSA ed ECC) potrebbero essere già obsoleti e sarà necessario passare a nuovi protocolli come il protocollo PQC (Post Quantum Cryptography) che diventerà essenziale per affrontare gli attacchi quantistici. Gli effetti stimati di tali possibili cambiamenti sono, a dir poco, epocali.

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