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Elezioni in Russia, chi sono i “coraggiosi” che sfidano Putin

Putin Russia Prigozhin

Tre gli sfidanti di Vladimir Putin alla presidenza della Russia: Leonid Slutsky, Vladislav Davankov, Nikolai Kharitonov. Fermata la corsa dei candidati pacifisti Boris Nadezhdin e Yekaterina Duntsova.

Oggi inizia la tre giorni di elezioni in Russia. Non è facile non lasciarsi scappare un sorriso amaro davanti a quella che appare come una competizione con un esito già annunciato e noto a tutti. Il Presidente Putin dovrà vedersela, per così dire, contro Leonid Slutsky, Vladislav Davankov, Nikolai Kharitonov.

Non sono stati ammessi alla contesa elettorale gli oppositori Boris Nadezhdin e Yekaterina Duntsova, gli unici candidati fermamente contrari all’invasione russa in Ucraina, fermati per presunte irregolarità durante la raccolta delle firme.

IL PERCORSO ELETTORALE DEL PRESIDENTE VLADIMIR PUTIN

Il presidente Putin è stato eletto presidente per la prima volta nel 2000. All’epoca il mandato presidenziale durava quattro anni, oggi siamo a sei, e fu riconfermato nel 2004 fino al 2008. Dal 2008 al 2012 il presidente è Dmitrij Medvedev ma Putin non esce dalle scene: è il suo primo ministro. Dal 2012 il presidente russo ha inanellato due elezioni. Se, come è molto probabile, sarà rieletto resterà in carico fino al 2030, quando avrà 78 anni. Secondo gli ultimi sondaggi, in questa tornata elettorale, Putin dovrebbe raccogliere l’82% dei consensi.

LA FINE SCONTATA DI TUTTI GLI OPPOSITORI DI PUTIN

Come tutti i regimi lunghi anche quello di Putin è stato costellato tensioni. Gli ultimi hanno visto protagonista EvgeniJ Prigozhin, il capo della brigata privata Wagner, che nel giugno scorso ha provato a marciare verso Mosca. Dopo due mesi, è morto nello schianto di uno dei suoi due aerei privati. È morto in una colonia penale artica anche Alexey Navalny, il più importante leader dell’opposizione russa. Per più di un decennio, Navalny è stato il più importante oppositore del presidente russo e la più grande minaccia politica.

Nel corso degli anni era stato messo sotto sorveglianza statale, aggredito fisicamente e incarcerato. Il politico, attivista e blogger era a capo del partito Russia del Futuro e presidente della Coalizione Democratica in precedenza co-presieduta con Boris Nemcov, anch’egli assassinato. L’ultima campagna di Navalny, in seguito alla quale è stato imprigionato, è stata contro la rielezione di Putin nelle elezioni presidenziali in Russia del prossimo fine settimana.

ELEZIONI IN RUSSIA: LEONID SLUTSKY L’ULTRANAZIONALISTA

Ma veniamo ora ai candidati alle prossime elezioni politiche russe. A sfidare il presidente Putin c’è Leonid Slutsky, classe 1968, leader del partito ultranazionalista Partito Liberal Democratico della Russia, nella Duma, il parlamento russo, sin dal 1999. La sua forza elettorale dovrebbe aggirarsi intorno al 3%. Dieci anni fa, il 17 marzo 2014, il giorno dopo il referendum sullo status della Crimea, Slutsky è stato una delle prime sette persone a essere sanzionate dal presidente Obama.

Le sanzioni hanno prodotto l’effetto di congelare i suoi beni negli Usa e di vietargli l’accesso al suolo americano. Ha ricevuto sanzioni anche in Canada e in Ue. I guai con la giustizia tornano nel 2018, quando è accusato di molestie sessuali ai danni di tre giornaliste, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Harvey Weinstein russo”. È stato assolto dalla Duma. Ha una posizione molto dura sulla guerra in Ucraina che ricopre un ruolo centrale nel suo programma elettorale: “l’obiettivo principale del mio programma elettorale è la vittoria finale e rapida”.

ELEZIONI IN RUSSIA: VLADISLAV DAVANKOV IL PACIFISTA

Il secondo sfidante è il quarantenne Vladislav Davankov. Arriva da una famiglia di militari, è laureato in Storia Moderna e Contemporanea, e ha studiato anche negli Stati Uniti. Fondatore, nel 2020, del partito New People, dal 2021 è parlamentare della Duma dove ha assunto il ruolo di vicepresidente della Camera bassa. Il suo seguito elettorale dovrebbe arrivare  al 6% ,  Davankov è l’unico punto di riferimento per gli elettori contrari alla guerra in Ucraina, infatti, è l’unico tra i candidati a proporre negoziazioni con l’Ucraina, libertà di stampa e normalizzazione dei rapporti con l’Occidente. Il suo partito, però, ha votato a favore dell’annessione dei territori strappati a Kiev.

KHARITONOV, IL PIÙ ANZIANO CHE HA GIÀ SFIDATO PUTIN

Infine, c’è Nikolai Kharitonov, 75 anni, fu suo sfidante, perdente, già nel 2004, quando, dopo essersi impegnato a non criticare il presidente Putin, si classificò al secondo posto con un dignitoso 13%. Kharitonov è un vecchio politico comunista, frequenta la Duma dal 1993. Secondo gli ultimi sondaggi dovrebbe arrivare al 4%. Nel suo programma elettorale c’è la proposta di sostenere le famiglie numerose e abbassare l’età pensionabile.

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