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La Finlandia è nella Nato e oggi va al voto

Sanna Marin Finlandia

Quale futuro per Sanna Marin? Oggi si vota fino alle 19 italiane: la leader che ha spopolato nei mesi scorsi è ancora ben vista dalla popolazione 

E’ una domenica importante in Europa. Si decide il prossimo governo finlandese e non è una cosa da poco. Perché si tratta di un Paese entrato sempre più al centro delle questioni geopolitiche europee e internazionali dopo la nuova invasione russa dell’Ucraina dopo quella del 2014 in Donbas.

E Sanna Marin, con il suo governo, vanno alle urne freschi di ingresso nella Nato. Cosa aspettarsi?

LA FINLANDIA E’NELLA NATO, OK DELLA TURCHIA. L’OCCIDENTE SI CONSOLIDA ANCORA GRAZIE A PUTIN

“Accolgo con favore il voto della Grande Assemblea nazionale turca per ratificare l’adesione della Finlandia alla NATO. Tutti i 30 alleati della NATO hanno ora ratificato il protocollo di adesione. E ho appena parlato con il presidente Sauli Niinistö per congratularmi con lui in questa storica occasione. La Finlandia si unirà formalmente alla nostra alleanza nei prossimi giorni. La loro adesione renderà la Finlandia più sicura e la NATO più forte. La Finlandia ha forze altamente capaci. Funzionalità avanzate. E forti istituzioni democratiche. Quindi la Finlandia porterà molto alla nostra alleanza. Tutti gli alleati hanno preso una decisione storica l’anno scorso di invitare la Finlandia e la Svezia a unirsi alla nostra Alleanza. Da allora, abbiamo visto il processo di ratifica più veloce nella storia moderna della NATO. Tutti gli alleati concordano sul fatto che una rapida conclusione del processo di ratifica per la Svezia sarà nell’interesse di tutti. Non vedo l’ora di accogliere al più presto anche la Svezia come membro a pieno titolo della famiglia NATO”.

Con questo discorso, Jens Stoltenberg – segretario generale della Nato – ha annunciato l’ingresso nell’Organizzazione della Finlandia. Non proprio un successo della strategia di Putin di muovere (di nuovo) guerra agli Usa e all’Occidente con l’invasione del 24 febbraio 2022.

“La Turchia sta ancora trattenendo l’approvazione dell’offerta della Svezia”, ricorda il Guardian. Al centro c’è il caso dell’incendio di copie del Corano a inizio anno ma anche sulla gestione dei gruppi pro-curdi nel paese del nord-Europa. Anche l’Ungheria, insieme ad Ankara continua a muovere restrizioni e in generale a rappresentare puntualmente un ostacolo per le mosse euroatlantiche anti-Mosca. Vedremo se almeno il sultanato di Erdogan, dopo il voto del 14 maggio, muoverà le acque anche sull’ingresso di Stoccolma nella Nato.

COSA SI DICE SUL VOTO

Tornando al voto in Finlandia, il Paese – ricorda Bloomberg – “vanta uno dei più alti rating del credito al mondo e un onere complessivo paragonabile a quello della Germania, ma l’entità dei prestiti del paese nordico negli ultimi anni è diventata un campo di battaglia chiave per gli elettori che si preoccupano più delle questioni fiscali rispetto ai loro coetanei europei”.

Secondo un recente sondaggio riportato dall’agenzia, “il 35% degli intervistati ha affermato che il debito pubblico è la loro più grande preoccupazione, alla pari con il cambiamento climatico”.

     – Qui la guida al voto di Euronews

Nei sondaggi politici, invece, Sanna Marin è terza dietro alla Coalizione Nazionale e i Finlandesi. In caso di sconfitta per l’attuale governo si presenterebbe molto probabilmente l’occasione per un esecutivo di destra. Dove il primo obiettivo sarebbe tagliare la spesa e abbassare così il rapporto debito/Pil.

E SU SANNA MARIN

Riguardo la leader al centro delle elezioni odierne, invece, nel ritratto che avevamo tracciato su Policy Maker scrivevamo che Sanna Marin ha nervi ben saldi, esperienza e parecchio coraggio, oltre che un cursus honorum di tutto rispetto.

Ha guidato la giunta comunale di Tampere, a soli 25 anni è diventata vicepresidente del partito socialdemocratico mentre a 30 entrava in Parlamento in qualità di deputato e nel 2019 ha ricoperto la carica di ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, quindi, nello stesso anno, la nomina a Primo ministro del Paese più felice al mondo, secondo il World Happiness Report 2022 delle Nazioni Unite, basato su Pil, libertà individuali, diritti, istruzione, infrastrutture, la salute e il livello di corruzione.

Oggi però la prova elettorale sarà dura. Lo è da mesi sul piano interno nei confronti delle opposizioni e sul piano estero nel contesto della guerra russa. “Sanna Marin ha contribuito a rendere il peso specifico della Finlandia nel mondo molto più poderoso, non in quanto rappresentante di una leadership femminile (qualsiasi cosa sia) ma come portavoce dei valori occidentali, liberali e democratici contro l’aggressione della Russia e delle autocrazie”, hanno ricordato giustamente Paola Peduzzi e Micol Flammini sul Foglio giovedì scorso. Basteranno come elementi per arrivare alla vittoria e confermarsi? L’occidente liberal-democratico deve sperare di sì.

 

Alcuni approfondimenti internazionali di Policy Maker:

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