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Nomine attese e fedelissimi della nuova Amministrazione Trump
Il neo presidente americano si prepara a dare un volto alla propria squadra che lo affiancherà per i prossimi quattro anni
LE PRIME NOMINE CHIAVE ATTESE A BREVE
Donald Trump potrebbe svelare i primi nomi della sua nuova amministrazione già nei prossimi giorni. Il suo Transition team sta vagliando i candidati per le posizioni chiave nei ministeri e nelle principali agenzie, creando molta attesa soprattutto per la scelta del nuovo Attorney General. In questo caso, Trump sembra deciso a nominare una figura determinata a proteggere e consolidare la sua agenda politica, con il chiaro intento di agire contro quelli che considera “nemici interni”.
SUSIE WILES, LA STRATEGA SILENZIOSA DIETRO LE QUINTE
Tra le figure centrali dell’entourage trumpiano spicca Susie Wiles, 67 anni, soprannominata “Ice baby” per il suo approccio freddo e strategico e appena nominata capo staff della Casa Bianca. Campaign manager di Trump insieme a Chris LaCivita, Wiles ha dimostrato una fedeltà incrollabile verso l’ex presidente, tanto da essere l’unica persona a cui Trump ha passato il microfono durante il suo discorso della vittoria. In un atto di grande riservatezza, però, Wiles ha rifiutato, preferendo restare dietro le quinte.
L’esperienza di Wiles è solida: dal 1980 ha lavorato in politica, affiancando campagne come quella di Ronald Reagan, e più di recente con Ron DeSantis, che ha abbandonato per tornare a fianco di Trump. Un incarico di rilievo potrebbe essere affidato anche all’avvocata Brooke Rollins, ex funzionaria di Trump, e all’ex speaker della Camera Kevin McCarthy, meno apprezzato dai sostenitori più radicali di Trump. Chris LaCivita invece potrebbe assumere un ruolo chiave, come press secretary.
J.D. VANCE, IL BRACCIO DESTRO DI TRUMP
Al fianco di Trump troviamo anche il senatore J.D. Vance, vice del tycoon e figura chiave per la nuova amministrazione. Vance, noto per il suo passato da autore di “Hillbilly Elegy” e la sua ascesa politica come voce dell’America rurale, ha conquistato Trump con la sua visione conservatrice e la sua determinazione. Come vice, Vance rappresenta un ponte importante tra l’elettorato tradizionale e l’ala più populista del partito, portando equilibrio nella squadra trumpiana e contribuendo a rafforzare la coesione interna.
RUOLI DI SPICCO PER LA FAMIGLIA DI TRUMP
Tra i famigliari di Trump pronti a entrare in amministrazione spicca Lara Trump, moglie di Eric Trump. Attualmente, il ruolo più probabile per lei è quello di co-chairman del Comitato Nazionale Repubblicano (RNC), incarico che le permetterebbe di influenzare direttamente le strategie del partito. Altri nomi della famiglia sembrano meno plausibili per incarichi ufficiali, anche se il peso della famiglia resta centrale nella strategia del tycoon.
ATTORNEY GENERAL, UN MINISTRO ‘VENDICATORE’
Trump ha più volte espresso la volontà di nominare un Attorney General deciso a difenderlo da quello che considera un “sistema ostile”. Tra i candidati spiccano Jeff Clark, ex alto funzionario del Dipartimento di Giustizia, noto per i tentativi di ribaltare i risultati delle elezioni 2020, e il senatore Mike Lee, un solido alleato del tycoon. Inoltre, si fa strada il nome della giudice Aileen Cannon, che ha avuto un ruolo cruciale nella gestione del caso delle carte segrete di Mar-a-Lago. Una scelta simile rifletterebbe l’intenzione di Trump di affidarsi a persone che lo sostengano con fermezza nelle battaglie legali.
PROBABILI INCARICHI ANCHE PER ELON MUSK E ROBERT F. KENNEDY
Tra le nomine più curiose e più ‘esplosive’ si distingue Elon Musk, che Trump vorrebbe alla guida della nuova “Commissione per l’efficienza governativa” (Doge). Questa nomina rappresenta un tentativo di portare un approccio innovativo nel governo, sfruttando l’esperienza imprenditoriale e tecnologica di Musk. Parallelamente, Trump ha espresso interesse per Robert F. Kennedy Jr., il noto attivista e promotore di teorie alternative in campo sanitario, che potrebbe assumere un incarico importante nella FDA, responsabile della sicurezza alimentare e sanitaria. La nomina di Kennedy riflette una linea anti-establishment e di critica al sistema sanitario tradizionale.
I PAPABILI PER LA DIPLOMAZIA AMERICANA
Per il ruolo di Segretario di Stato si parla di Marco Rubio, ex rivale di Trump alle primarie, e di altre figure con una forte esperienza in politica estera. Tra queste, l’ex ambasciatore a Berlino Ric Grenell e Bill Hagerty, senatore con una posizione anti-Cina e ex ambasciatore in Giappone. Anche l’ex consigliere per la Sicurezza Nazionale, Robert O’Brien, è in corsa, insieme a Mike Pompeo, che potrebbe essere considerato sia per la guida del Dipartimento di Stato sia per altre posizioni legate alla sicurezza nazionale. Questa attenzione alla sicurezza si riflette anche nei nomi di John Ratcliffe, Matt Pottinger e Brian Hook, tutti possibili candidati per altri ruoli strategici in politica estera.
PER IL TESORO E IL COMMERCIO VOLTI DI WALL STREET
Per la guida del Tesoro si pensa a figure provenienti dal mondo della finanza, come John Alfred Paulson e Scott Bessent, sostenitori di Trump noti per la loro esperienza nei mercati e nell’economia globale. Tra i nomi emerge anche quello di Jay Clayton, ex presidente della SEC. Altri candidati per il ruolo di Segretario al Commercio sono Vivek Ramaswamy, Linda McMahon e Robert Lighthizer, con esperienza nella gestione delle relazioni commerciali internazionali.
RIMANE L’INCERTEZZA E L’IMPREVEDIBILITA’ DI TRUMP
Nonostante le speculazioni, Trump è noto per la sua imprevedibilità nelle nomine: nel 2016 sorprese molti annunciando come Segretario di Stato Rex Tillerson, un nome che non era neppure tra i candidati probabili. Anche questa volta, quindi, il tycoon potrebbe scegliere figure nuove e inaspettate per i suoi ministeri, riservando sorprese nei prossimi annunci.