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Come funziona Modello Italia, la prima intelligenza artificiale tricolore

Intelligenza Artificiale

Modello Italia si candida a essere la prima intelligenza artificiale completamente made in Italy. Un Large Language Model che sfida il monopolio culturale dei modelli anglofoni 

L’intelligenza artificiale Made in Italy. È Modello Italia, il primo modello di intelligenza artificiale per le imprese e la Pubblica Amministrazione, 100% open source, addestrata su testi italiani ma che parla in tutte le lingue. Lo hanno realizzato iGenius e Cineca, l’ente pubblico che riunisce in un consorzio 69 università italiane, 2 Ministeri e 27 Istituzioni pubbliche nazionali.

COS’È MODELLO ITALIA: LA PRIMA INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA TRICOLORE

Modello Italia è una “large language model”, un’intelligenza artificiale analoga alla più nota ChatGPT, costruita avendo come punto di riferimento la cultura e la lingua italiana. Il prototipo non sarà pronto prima della prossima estate e avrà licenza completamente open-source. La produzione nazionale di un LLM ha un’importanza strategica per entare nel mercato dell’Intelligenza artificiale e attrarre investitori, anche stranieri. “Siamo convinti che l’Italia sappia e possa realizzare prodotti eccellenti anche sull’intelligenza artificiale. iGenius è pronta a collaborare con un nuovo ecosistema virtuoso di aziende che attraverso Modello Italia potrà realizzare soluzioni uniche per le aziende e le istituzioni italiane, europee e mondiali”, ha detto Stefano Parisse, General Manager di iGenius.

UNA PARTNERSHIP PUBBLICO – PRIVATO

Lo sviluppo di Modello Italia si sta avvalendo della tecnologia offerta dal supercalcolatore di Leonardo, gestito da Cineca, sesto più potente al mondo e secondo in Europa. Una partnership pubblico – privato che si ritrova anche tra le caratteristiche del prodotto: la LLM italiana sarà caratterizzato da un’attenzione particolare all’ecosistema delle imprese e della Pubblica Amministrazione, italiane ed europee.

“L’Italia può vantare un’infrastruttura pubblica di supercalcolo tra le migliori al mondo e, grazie a questa, oggi una startup italiana entra nell’arena internazionale dei modelli di linguaggio, con una soluzione completamente aperta, affidabile e pienamente conforme ai principi nazionali ed europei – evidenzia Francesco Ubertini, Presidente Cineca –  Il Modello Italia costituirà uno straordinario fattore abilitante per imprese e pubblica amministrazione nell’accelerare l’innovazione digitale”. Modello Italia si candida a gestire dati sensibili nei settori della sanità, della finanza e della sicurezza nazionale. Nei prossimi mesi saranno annunciati anche i nuovi soci che stanno appoggiando iGenius in questa impresa.

COS’È IGENIUS: IL PADRE DI “MODELLO ITALIA”

Aiutare le aziende a prendere decisioni migliori grazie allo studio dei dati. È questa la specialità di iGenius, la startup milanese fondata da Uljan Sharka nel 2016. iGenius ha sviluppato Modello Italia. Il prodotto precedente, Crystal, è un sistema di intelligenza artificiale applicato alla business intelligence capace di analizzare i dati dei sistemi informativi aziendali e fornire responsi in linguaggio naturale.

Crystal, scelto anche da Intesa Sanpaolo per gestire la sua Isybank, ha ottenuto risultati significativi capaci di attirare anche le attenzioni di Gartner. La società milanese lo scorso luglio ha chiuso un nuovo round di capitalizzazioni da 10 milioni di euro che ha portato a 30 milioni la quota di capitali raccolti dalla sua fondazione. Tra i finanziatori ci sono Nova Capital e BlackSheep Madtech Fund, il primo il fondo europeo che investe nei settori del marketing, dell’advertising e della technologia.

IL RISPETTO DEL DIRITTO D’AUTORE

I software di intelligenza artificiale sono finiti sul banco degli imputati per il presunto mancato rispetto delle normative sul diritto d’autore. È già diventata storia la causa intentata dal New York Times contro Microsoft e Openai: secondo il Times, il motore di ricerca Bing! Di Microsoft e Openai ha usato gratuitamente milioni di articoli del quotidiano per addestrare le chatbot, come ChatGPT, che oggi fanno concorrenza proprio ai quotidiani.

Il fondatore di iGenius, Uljan Sharka, trentunenne italiano di origini albanesi, ha assicurato che Modello Italia si è allenato con diversi trilioni di token ma esclusivamente su testi non protetti da copyright, come quelli offerti da Wikipedia e dalla rete di università che collegate a Cineca. E afferma che la sua struttura architetturale, pensata in ogni caso per garantire la privacy, consente alle imprese che volessero usarla di scaricare tutto il modello su apparecchiature proprietarie e dunque di non condividere in rete segreti industriali o altre informazioni sensibili.

MODELLO ITALIA: LA DIVERSIFICAZIONE CONTRO IL MONOPOLIO CULTURALE

Modello Italia arriva a diversi anni di distanza dai pionieri dell’intelligenza artificiale: OpenAI, Anthropic, DeepMind, e Llama di Meta. Questo ha dato ai suoi ideatori la possibilità di evitare gli errori dei predecessori e guadagnare un vantaggio competitivo. Modello Italia vuole caratterizzarsi come un software italiano ed europeo, realizzato, dunque nel pieno rispetto della normativa europea sull’intelligenza artificiale, l’AI Act.

“I modelli di linguaggio in ambito di intelligenza artificiale hanno il potenziale di democratizzare la conoscenza – spiega Uljan Sharka, Fondatore e ceo di iGenius – Ciò sarà possibile solo se ogni paese e ogni lingua sarà rappresentato allo stato puro. Nessuno meglio degli Italiani può trasformare la propria lingua in superpoteri, questo è Modello Italia, un sistema di AI Generativa che rappresenta non solo la nostra lingua ma una delle civiltà più sofisticate attraverso l’arte, la cultura e le eccellenze per cui siamo famosi nel mondo. Un vero modello di rinascimento digitale che mette l’uomo al centro”.

Inoltre, sviluppare un’intelligenza artificiale che attinga dalle metriche della cultura italiana permette di diversificare il modello di sviluppo basato sull’AI evitando pericolosi monopoli non solo economici ma anche culturali. Non a caso sono numerose le iniziative nazionali: dall’Arabia Saudita e la Cina, con AceGPT, ad Abu Dhabi, con Falcon, dalla Francia, con Mistral, all’India con Sarvam. Anche nell’era dell’intelligenza artificiale le nazioni non smettono di proteggere la propria cultura e i propri confini, sebbene questi siano divenuti virtuali.

Leggi anche: Chi è Gianluca Greco e a che punto è la strategia nazionale sull’IA

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