skip to Main Content

Siamo sicuri che la Cina sarà alleata dei talebani?

Cina Xi Jinping

In molti sostengono che il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan sia una bella occasione per la Cina per entrare nel Paese, facendo accordi con i talebani. Ma siamo sicuri che Pechino e Kabul andranno d’accordo?

Il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan sembra per molti una ovvia occasione di affari per la Cina, che sembrerebbe già pronta a fare accordi con i talebani per entrare nel paese e occupare lo spazio lasciato libero dagli americani.

Tuttavia, in molti sollevano forti dubbi sulla stabilità di un rapporto, quello tra talebani e cinesi, che potrebbe avere più di qualche problema. E l’amicizia non sembra infatti poi così scontata.

leader talebani Afghanistan

Innanzitutto bisogna partire dal comprendere la situazione interna all’Afghanistan, che rende molto più fragile di quello che sembra il potere dei talebani.

Un concetto abusato quando si parla della situazione in Afghanistan è quello di guerra civile. “Non si tratta infatti di una guerra all’interno di una stessa nazione. Ma si tratta invece di un mosaico etnico e identitario con gruppi che combattono gli uni contro gli altri non da oggi”, ha fatto notare il professor Gaetano Sabatini, ordinario di Storia economica all’Università Roma Tre e direttore dell’ISEM-CNR.

IL RUOLO DELLA CINA

“Il vero elemento di novità – ha spiegato il professore – è il ruolo che potrebbe giocare la Cina in questo mutato scenario rispetto a 20 anni fa”. Ma questo ruolo è tutt’altro che definito e l’amicizia tra Pechino e i talebani è molto più fragile di quanto non la descrivono. “Non bisogna dimenticare la definizione di Afghanistan come tomba degli imperi”, ricorda Sabatini.

LA TOMBA DEGLI IMPERI

“Dagli scontri della Russia zarista e dell’India imperiale britannica e le sue proiezioni verso nord di metà e seconda metà Ottocento, si può evincere che l’Afghanistan ha una straordinaria capacità di resistere alle potenze straniere”.

GLI UIGURI

La Cina sembra – per ora – contraccambiare la neutralità del governo talebano verso le minoranze musulmane dentro la Cina (come gli Uiguri) in cambio di istruzione nell’utilizzo degli armamenti lasciati dagli occidentali sul territorio afghano e la creazione di infrastrutture.

LA VISIONE DELLA STORIA

“Ma ci vuole prudenza”, avverte Sabatini, “perché un accordo Cina-talebani non è così certo”.

“Vanno considerate infatti sia le componenti religiose presenti nell’identità dei Talebani, che potrebbero spingere il gruppo al potere ad andare oltre rispetto agli accordi con la Cina, sia le altre componenti che all’interno dell’Afghanistan avversano i Talebani e che potrebbero diventare esse stesse sponde per gli Uiguri”.

Insomma, la visione della storia prevede molta prudenza.

Leggi anche: Quel tesoro sotto l’Afghanistan che fa gola a Russia e Cina

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top