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Cosa sappiamo sul comitato No Vax Libera Scelta

Libera Scelta

Si definiscono un gruppo “apartitico”, ma nelle loro piazze militano esponenti di destra. E di colpo, grazie al tam tam in Rete, si scopre che riescono a organizzare proteste in tutta la Penisola con migliaia di persone, possibile base elettorale per partiti che vogliono muoversi con spregiudicatezza. Le ultime sfilate contro il Green Pass hanno visto più agenti che manifestanti, ma l’organizzazione sembra aver trovato alcuni politici pronti ad ascoltarli…

Non erano mai stati tanto sui giornali, e in piazza, come oggi. Ma in realtà il Comitato Libera Scelta, che raccoglie per lo più genitori contrari ai vaccini obbligatori per legge, esiste da tempo e ha avuto modo di diramarsi, creando filiali più o meno in tutte le regioni del Paese. Hanno un sito, che raccoglie notizie, vere o presunte – non importa – da tutto il mondo su studi o incidenti che mettono in dubbio la validità di qualsiasi vaccino e, soprattutto, presidiano molto bene i social. Attraverso Facebook e Instagram, in particolare, Libera Scelta martella – quello sì, con fare quasi scientifico – sugli internauti che leggono, instillando timori e preoccupazioni. E sempre attraverso il tamtam social organizzano le piazze di protesta di questi giorni. Impossibile comprendere chi ci sia dietro, chi organizzi: pretendono chiarezza dalle autorità eppure non sembrano altrettanto trasparenti nel dare gli organigrammi del Comitato.

 

Sul sito, l’articolo più letto risulta “Medici e sanitari dicono “NO” all’obbligo vaccinale”, datato 2018 e segno di come, appunto, martellassero sul tema della diffidenza da tempo, tanto da aver raccolto attorno a sé una comunità virtuale piuttosto nutrita, per quanto frammentata in altri gruppi e gruppetti analoghi per nome e mire. Ed è davvero difficile districarsi, in una simile ragnatela.

 

L’ultimo ganglio per ordine di tempo capace di coagulare il pensiero di scettici, No Mask, complottisti e miscredenti del Covid è R2020 fondata dagli ex 5 Stelle Sara Cunial, deputata famosa per le sue sgangherate posizioni sui vaccini e per essere stata fermata dalle forze dell’ordine in pieno lockdown perché provava ad andare al mare, il consigliere regionale del Lazio, Davide Barillari, presenza fissa soprattutto su Twitter, e dall’ex parlamentare Ivan Catalano. E tra le loro file militerebbe oggi anche la figlia di Aldo Moro. Tutti accomunati dal pensiero No Vax, tutti, nelle ultime ore, stretti nel ricordo di Giuseppe De Donno, assurto velocemente al titolo di primo martire della loro battaglia.

 

Sebbene in stretto contatto con R2020 che si compone di politici, quelli di Libera Scelta non hanno, puntualizzano a più riprese, appartenenza politica. Tuttavia, nelle loro piazze, si trovano spesso leghisti e militanti di estrema destra, non solo gli aderenti all’associazione Io apro, che raccoglie gli esercenti in lotta contro le restrizioni. Gli ultimi personaggi ad avere aderito alla loro lotta sono Vittorio Sgarbi, acclarato No Mask (si è fatto espellere a più riprese dal Parlamento per essersi ostinato a non indossare la mascherina), i leghisti Simone Pillon e Claudio Borghi e l’ex direttore della Padania, ex pentastellato Gianluigi Paragone, eurofobico ma a quanto pare spaventato pure dal Green Pass.

E, proprio coi 5 Stelle, Libera Scelta ha un vecchio conto in sospeso, dato che il Comitato ritiene di essere stato illuso e tradito dai grillini che, in origine, accarezzavano la medesima libertà vaccinale ma poi, arrivati al governo, cambiarono improvvisamente linea. L’ex ministra alla Salute del Conte I Giulia Grillo fu bersaglio delle loro aspre critiche quando a Repubblica dichiarò che, per quanto favorevole alla libertà vaccinale, almeno l’obbligo per il vaccino contro il morbillo avrebbe preferito tenerlo in piedi. Apriti cielo. Il vaccino contro il morbillo, per molti militanti, è il male.

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Non è del resto un caso se Matteo Salvini, da sempre straordinariamente attento ai tumulti in Rete, nel medesimo periodo iniziò, dal Viminale, a sfondare ripetutamente nel tema sanitario, che pur non gli competeva, schierandosi sulle posizioni No Vax che tiene attualmente. E Libera Scelta probabilmente ha apprezzato (e votato, per ricambiare la gentilezza). Ed è difficile pure che sia mera coincidenza se il cuore del Comitato pulsi in territori in cui la Lega va molto forte: Alessandria. Proprio l’attuale giunta cittadina è guidata da una maggioranza leghista e la Lega ha espresso il primo cittadino, Gianfranco Cuttica Di Revigliasco, che ora si trova però ad avere a che fare con una popolazione fortemente No Vax e lancia continui appelli alla vaccinazione.

Il leghista Riccardo Molinari è finito a Roma, alla Camera, anche grazie al voto plebiscitario di 65.425 alessandrini, seguito da un esponente 5 Stelle. Molinari è contro al Green Pass, ma si smarca dalle piazze di Libera Scelta: “Io non ci sono andato e ritengo che i miei colleghi abbiano sbagliato ad andare”. Ma forse lo dice solo perché le ultime proteste cui hanno aderito Borghi e Pillon si sono rivelate dei flop, con più agenti che manifestanti.

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Intanto, le posizioni No Vax di Salvini durante il Conte I (ricordiamo che il leader del Carroccio voleva un decreto per far restare a scuola anche i bimbi non vaccinati) potrebbero aver contribuito a fargli ottenere quel 41,8% (coi 5 Stelle crollati in un anno dal 26,86% al 13%) delle Europee del 2019, sempre nell’alessandrino, dove ha sede il comitato numero 1. Impossibile dirlo con certezza, comunque, perché i trend seguono quanto visto nel Paese e nessuno vuole nemmeno affermare che Alessandria sia feudo No Vax. Ma intanto quelle piazze ingolosiscono sicuramente qualcuno anche perché le amministrative sono dietro l’angolo e se Salvini dovesse perderle, Giorgia Meloni sembra pronta ad approfittarne…

 

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