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Prime capocciate tra Meloni e Schlein alla Camera. Il Question Time

Primo Confronto In Aula Meloni Schlein

Tutte le parole della premier nella seduta di Montecitorio delle 15. Dai migranti al clima passando per fisco, nucleare e banche

Si è svolto dalle 15 alle 16.15 il Question time alla Camera dei deputati a cui ha risposto la premier Giorgia Meloni. Il confronto in Aula è stato anche l’occasione del primo faccia a faccia con Elly Schlein, neo segretaria del Partito Democratico.

Di seguito tutte le dichiarazioni della presidente del Consiglio.

PRIMO FACCIA A FACCIA MELONI-SCHLEIN

“Signora presidente c’è un dramma di questo paese di cui non ci sentiamo parlare mai. La precarietà è il lavoro povero, più di tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri anche se lavorano, occorre fissare per legge un salario minimo perché sotto una certa soglia non si può chiamare lavoro ma sfruttamento. Lei qualche tempo fa ha definito il salario minimo uno specchietto per le allodole. Il Pd ha presentato una proposta come altre forze polemiche ma le avete respinte tutte. Le chiedo di approvare subito un salario minimo e un congedo paritario”. Così Elly Schlein, segretaria del Pd.

A risponderle, la premier Meloni ha detto che “sui congedi parentali sono sempre disponibile a confrontarmi e a discutere” e che, sulla questione del salario minimo, “l timore è che il salario minimo legale possa diventare non un parametro aggiuntivo delle tutele ma un parametro sostitutivo, unico che rischierebbe di creare per molti lavoratori condizioni peggiori”. Per poi aggiungere: “C’è un problema: chi ha governato fino ad ora ha reso più poveri i lavoratori italiani e ora questo governo deve fare quello che può per invertite la rotta. “Fronteggiare il fenomeno lavoro povero è una delle priorità alla quale questo governo lavora. Pur nelle risorse limitate a disposizione abbiamo dato segnali come il rinnovo del taglio di due punti del cuneo fiscale e retributivo e l’aggiunta di un ulteriore punto per i redditi più bassi. Sono primi passi verso l’obiettivo di aumentare i salari dei lavoratori garantendo retribuzioni dignitose”.

Ma le parole della premier non hanno convinto Schlein. “È in carica da soli cinque mesi ma state già andando in direzione opposta e sbagliata”, ha detto tra l’altro.

IL MELONI PENSIERO (OPPOSTO A QUELLO D SCHLEIN) SU MIGRANTI, CLIMA E NUCLEARE

Sul tema dei migranti: “Il governo non intende piegarsi alle molte e potenti pressioni di chi vorrebbe una visione priva di confini nazionali”, si punta “a mettere fine alle anomalie”, l’obiettivo “è contrastare con fermezza il traffico illegale e gestire l’immigrazione in modo regolare con il decreto flussi”, ha detto Meloni. “Non intendiamo rimanere sotto il ricatto degli scafisti. E vogliamo essere d’impulso per un nuovo rapporto con l’Africa”. Secondo la premier, le cause dei flussi “sono molteplici, l’instabilità politica e gli interessi di potenti organizzazioni di criminali. L’immigrazione di massa è un fenomeno di portata altissima”. La ricostruzione della vicenda di Cutro, da parte di Meloni, ha ricalcato quella fornita dalla Guardia costiera, sostenendo quindi che i fatti siano avvenuti in zona di ricerca e soccorso del territorio libico.

Su clima e nucleare, invece, ecco le parole della presidente del Consiglio. “Non siamo pericolosi negazionisti climatici. Riteniamo che nel rispetto degli impegni bisogna mantenere un approccio pragmatico e non ideologico. Stiamo attivando una cabina di regia, il governo considera il gas naturale il vettore necessario a mantenere l’autonomia. Dobbiamo essere pionieri sulle tecnologie innovative”. Sul nucleare: “non intendiamo muoverci senza passare dal Parlamento”, ha specificato.

Dura anche la risposta sulla direttiva delle case green approvata dall’Ue.

LA DIFESA DEL GOVERNO SU BANCHE, MES E FISCO

Venendo ai temi economici, secondo Meloni “in riferimento alla ratifica del Mes vorrei ricordare che nonostante l’accordo risalga al gennaio 2021 la riforma del trattato non è stata portata a ratifica. E questo è un segnale di quanto questa materia richieda un approfondimento”. Meloni ha quindi chiuso le porte a una approvazione: “nello scorso novembre il Parlamento ha dato un mandato a non ratificare la riforma e a non aprire il dibattito in assenza di un quadro chiaro in materia di governance, di patto stabilità e in materia bancaria”.

Ribadendo le dure critiche già espresse in altre occasioni sul Superbonus e sullo stop alle auto a motore nel 2035, Meloni ha espresso parole chiare anche sul tema bancario. Ribadendo la massima attenzione dopo i fatti della Svb. E spiegando poi: “Il rialzo dei tassi della Bce produce un aumento degli utili da commissioni bancarie, il costo medio degli interessi a famiglie e imprese è cresciuto”.

Sul fisco: “La riforma fiscale costituisce un fattore fondamentale per il rilancio dell’economia, per incoraggiare gli investimenti e l’impresa e per assicurare maggiore ricchezza e benessere ai lavoratori”, ha detto la premier. “Un tassello del disegno della riforma fiscale riguarderà la modifica complessiva dell’Ires. Dal primo gennaio del 2024 entrerà in vigore la global minimum tax, che è l’imposta globale minima per le multinazionali con aliquota effettiva al 15%”. E ancora: “Un asse portante della delega fiscale sarà la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche, con progressiva riduzione del numero di aliquote Irpef e l’obiettivo di un minore carico fiscale per tutti i contribuenti, con particolare attenzione ai redditi medio bassi e tenendo conto della composizione del nucleo familiare”.

QUI IL QUESTION TIME INTEGRALE:

 

 

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