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Varianti Covid, in quali Regioni ci sono più casi?

Battiston

Le varianti Covid sono ormai diffuse in tutte le Regioni italiane. Iss e Cts fanno sapere che attualmente oltre il 30% dei contagi in Italia è dovuto alla variante inglese. La scorsa settimana la percentuale era del 17,8%. Pregliasco: “Rischiamo che a metà marzo tutti i casi siano legati alla variante inglese”

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, insieme ad alcuni Ministri, ha incontrato ieri sera gli esperti del Comitato tecnico scientifico (Cts), i quali hanno chiesto di mantenere una linea rigorosa.

Sia l’Istituto superiore di sanità (Iss), che continua a monitorare la diffusione delle varianti Covid in tutta Italia, che il Cts hanno fatto sapere che al momento oltre il 30% dei contagi in Italia è dovuto alla variante inglese – motivo per cui chiedono da tempo di non sottovalutare la situazione per non incorrere nella terza ondata.

Vediamo quindi in quali Regioni sono state identificate al momento le varianti inglese, brasiliana e sudafricana.

LA VARIANTE INGLESE

La variante inglese, riscontrata oggi nel 30% dei casi, secondo gli esperti, sarà prevalente a metà marzo. La scorsa settimana è stato identificato un primo caso in Valle d’Aosta, mentre in Alto Adige i casi salgono a 96 e in Trentino è stato localizzato un focolaio. Come già annunciato dal governatore Luca Zaia, in Veneto la variante inglese si riscontra in circa il 17,7% dei contagi.

Anche in Piemonte, dove il comune di Re rimane in zona rossa fino al 26 febbraio, sono stati registrati casi. È aumentata in Liguria la percentuale di casi di variante inglese dal 14 al 21% del totale dei positivi, ma il governatore Giovanni Toti ha detto che “ci sono prove scientifiche che la malattia in versione inglese non faccia più male di quella tradizionale”.

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Allarme in Emilia Romagna, nel comune di San Benedetto Val di Sambro il picco di contagi ha fatto scattare nuove misure straordinarie: chiuse tutte le scuole e tamponi a tappeto per tutta la popolazione di circa 4 mila abitanti.

La Toscana, oltre ai 16 casi di variante inglese su 51 individuati in una Rsa in provincia di Livorno e di un’altra decina isolati in una scuola elementare, sospetta ora di un caso anche a Carrara.

Nelle Marche, Stefano Foresi, assessore comunale di Ancona a Protezione civile e sicurezza ha dichiarato che: “La variante inglese sta galoppando” e il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ha firmato un’ordinanza che prevede regole più rigide.

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È boom di casi di variante inglese in Molise, la situazione è così critica da aver spinto il presidente della Regione, Donato Toma, a richiedere al ministero della Difesa l’intervento dell’Esercito per l’attivazione in emergenza di almeno dieci posti letto di terapia intensiva Covid presso vari ospedali.

Preoccupa anche in Puglia, il picco di contagi dovuti alla variante che si riscontra nel 38,6% dei casi totali. Primi casi anche a La Maddalena e a Bono, in provincia di Sassari, dove prosegue il lockdown fino al 6 marzo.

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LA VARIANTE SUDAFRICANA

La variante sudafricana, identificata all’inizio della scorsa settimana solo in Liguria, è stata adesso individuata anche in Alto Adige, per un totale di 16 casi.

La Lombardia, che ha disposto la zona arancione scuro in tutta la provincia di Brescia e in alcuni comuni della provincia di Bergamo e Cremona, ha fatto sapere che “nella provincia di Brescia le varianti sono presenti al 39% del totale dei casi”. Oltre alla variante inglese è stato identificato anche un caso di variante sudafricana in un asilo.

LA VARIANTE BRASILIANA

In Friuli Venezia Giulia, due casi di variante brasiliana sono stati isolati in provincia di Padova e Venezia.

A Siena, per contenere il diffondersi della variante inglese ma anche di quella brasiliana soprattutto in ambiente scolastico, il sindaco ha deciso di chiudere per una settimana le scuole. Anche a Monteroni d’Arbia, in provincia di Siena, è stato localizzato un focolaio di variante brasiliana in una scuola media.

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Pure il Lazio corre ai ripari con mini lockdown mirati: zona rossa per il comune di Torrice in provincia di Frosinone, che va ad aggiungersi agli altri tre comuni di Colleferro, Carpineto e Roccagorga proprio per limitare il diffondersi della variante inglese, ma è stato confermato anche un caso di variante brasiliana all’Istituto scolastico Sinopoli Ferrini. Nella vicina Umbria sono stati confermati 63 casi totali causati da varianti, 41 dalla brasiliana e 22 dall’inglese.

In Abruzzo, in provincia di Pescara, la variante inglese è responsabile del 70% dei casi, ma è stato individuato anche il ceppo brasiliano in un operatore sociosanitario dell’ospedale dell’Aquila, vaccinato con richiamo, che sarebbe stato contagiato in famiglia. Riscontrati altri casi nel capoluogo e a Chieti.

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