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Ecco gli 11 principi di Rousseau. Movimento 5 Stelle verso la scissione?

Casaleggio

Casaleggio anticipa Grillo e pubblica il Manifesto ControVento, un codice etico con una serie di principi che tutti gli iscritti a Rousseau, e dunque i 5 Stelle, dovranno rispettare. Ma a Roma cresce la voglia di emancipazione…

Il Movimento 5 Stelle cambierà logo, come ha annunciato qualche giorno fa Luigi Di Maio. Di certo cambierà pelle, se diverrà la casa degli europeisti moderati con Giuseppe Conte nei panni del bonus pater familias. Ma da Milano, Davide Casaleggio non vuole stare a guardare. E mentre chiede agli iscritti morosi di saldare conti per oltre 440mila euro (ne abbiamo scritto qui), passa alla controffensiva, pubblicando il manifesto “controVento” con gli 11 principi attraverso i quali intende rilanciare l’azione di Rousseau, che da Roma sempre più onorevoli grillini vorrebbero invece formattare.

Leggi anche: Rousseau, tutti i crash della piattaforma

COS’È IL MANIFESTO CONTROVENTO

“Rousseau nasce per creare comunità, per dare voce a tutti i cittadini”, ha dichiarato il presidente dell’Associazione Rousseau, Davide Casaleggio, presentando i principi cardine della piattaforma. “L’esperienza ci ha insegnato che quando il metodo crea divisione la partecipazione non è più comunità. Per questo abbiamo deciso di fissare all’interno di un codice etico principi e valori che costituiranno il punto di riferimento per impedire che disaccordi sul metodo o utilizzi non appropriati possano essere motivo di divisione e non di unione, e perché Rousseau possa continuare a rappresentare uno spazio di sintesi democratica, con equità, trasparenza, apertura, ma anche intransigenza”.

I PRINCIPI DI ROUSSEAU

1. Il voto è dibattito.

Il voto deve essere consapevole. Per questo il modello Rousseau prevede che le votazioni siano attivabili solo qualora vengano garantite adeguate condizioni di trasparenza, comunicazione, confronto e informazione agli aventi diritto di voto come:

– tempi di comunicazione certi, idonei e sufficienti per l’avviso di apertura del voto e spazi ufficiali per la discussione, l’informazione e il dibattito prima del voto

– pubblicazione di quesiti neutri, lineari, chiari e non capziosi e che siano completi di una adeguata informazione circa gli effetti previsti nel caso di ogni esito

– azioni di sensibilizzazione per garantire una riflessione serena sul voto per gli aventi diritto.

2. Le regole non sono scritte per gli amici.

Le regole, assieme agli obiettivi comuni, tengono insieme una comunità. Tutte le attività promosse attraverso l’ecosistema Rousseau saranno erogate qualora vengano rispettati a pieno i principi di trasparenza, pubblicità e garanzia definiti attraverso:

– regole scritte in modo chiaro, applicate con equità e promosse con pubblicità e tempi idonei per il dibattito

– processi disegnati per evitare condizioni di conflitto di interessi nell’elaborazione e nella applicazione di regole

– trasparenza sulle attività svolte nel rispetto della privacy.

3. La formazione è la madre della competenza.

Per poter utilizzare la piattaforma Rousseau la formazione deve essere posta come un prerequisito per la partecipazione e per le candidature attraverso:

– attività di formazione obbligatoria per poter accedere alla possibilità di candidarsi nelle istituzioni o per i ruoli interni

– apertura di candidature con largo anticipo prevedendo attività propedeutiche nella costruzione di progetti condivisi

– istituzione di centri di erogazione di formazione obbligatoria, continua e innovativa.

4. Rinnovare vuole dire evolvere.

La politica non è un percorso di carriera. Il modello Rousseau è applicabile in organizzazioni politiche che prevedano regole di limitazione di ruoli elettivi a un periodo ben definito tali da consentire il rinnovo delle cariche attraverso regole ben definite e processi di formazione obbligatoria come:

– limite di mandati all’interno delle istituzioni

– attività finalizzate al passaggio di testimone

– progetti di “Give Back” per restituire alla comunità quanto ricevuto.

5. Uno non vale l’altro.

Ogni persona è un elemento essenziale della comunità. Per questo spesso si cita il concetto di “uno vale uno”. Tuttavia è necessario che ognuno possa esercitare al meglio le proprie competenze. Tutte le attività svolte attraverso la piattaforma Rousseau devono porre al centro la promozione della competenza, dell’unicità e del valore di ogni singola persona attraverso:

– selezione meritocratica basata su metodi di valorizzazione delle competenze che siano condivisi con la comunità

– processi trasparenti di nomina e di candidature, basati su competenze riconosciute e attraverso processi di selezione dal basso

– spazi di confronto ufficiali e permanenti con i portavoce e con coloro che rivestono i ruoli interni.

6. La piramide è rovesciata.

Chi entra nelle Istituzioni deve sapere che il suo ruolo è quello di portare la voce dei cittadini nei luoghi in cui si assumono le decisioni. Attraverso la piattaforma Rousseau le decisioni dal basso e la partecipazione della comunità devono essere promosse attraverso attività imprescindibili come:

– scelte e responsabilità ai territori e chiarezza dei ruoli attraverso un processo di decentralizzazione del potere

– meccanismi di recall con i portavoce e per i ruoli interni

– decisioni importanti assunte dagli iscritti, no decisioni calate dall’alto.

7. La comunità è maggiore della somma delle sue parti.

I Movimenti digitali fondano la loro forza non sulla semplice adozione delle nuove tecnologie, ma su una logica basata su organizzazioni distribuite. Attraverso la piattaforma Rousseau le organizzazioni olocratiche devono mettere in campo tutte le condizioni necessarie per garantire la massima espressione del potenziale dell’intera comunità attraverso:

– strategie di Open Innovation per la soluzione di problemi locali e nazionali

– strategie di aggregazione delle risorse interne per promuovere l’intelligenza collettiva

– spazi di confronto aperti a tutti per promuovere l’emergere di posizioni diverse e contrastanti.

8. Il sogno non è utopia.

Olivetti diceva che il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Attraverso la piattaforma Rousseau le idee devono essere innovazione, ma anche concretezza attraverso diverse e possibili azioni quali:

– attivare iniziative per elaborare nuove idee

– raccontare le storie che fanno la differenza

– promuovere nuovi metodi di ispirazione e di co-progettazione degli strumenti e degli spazi digitali.

9. L’esempio è cambiamento.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”: con questa citazione Mahatma Gandhi, filosofo e attivista indiano, esortava la popolazione mondiale ad “agire” diventando esempio dello stesso cambiamento che vorrebbe vedere nel mondo. La partecipazione attraverso l’ecosistema Rousseau si basa su condizioni imprescindibili che garantiscano il rispetto di impegni, di regole e della fiducia reciproca attraverso azioni come:

– garantire che vengano onorati gli impegni presi di fronte alla comunità

– rispettare il lavoro svolto da tutti

– premiare progetti e persone che siano di esempio per la comunità e che rispettano i principi dati.

10. La felicità è partecipazione.

Gaber diceva “la libertà è partecipazione”, ma Rousseau vuole che la partecipazione sia anche felicità. Attraverso la piattaforma Rousseau la partecipazione deve favorire occasioni di crescita personale e collettiva attraverso modelli di confronto sereni e produttivi come:

– creare una rete di persone competenti ed in grado di utilizzare strumenti operativi e culturali per promuovere la partecipazione

– attivare spazi periodici di aggregazione e di confronto costruttivo

– progettare iniziative volte alla felicità.

11. Nessun limite all’immaginazione.

Rousseau lascia sempre un punto ancora da scrivere. Lo farà nel dettaglio con i cittadini attivi.

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