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L’editoria in crisi e l’occasione Recovery Fund. Martella: “Entro novembre tavolo con Fnsi e Fieg”

Editoria Recovery Fund

Risanare l’Inpgi, salvare i riders dell’editoria, difendere il diritto d’autore, combattere la pirateria, investire sui giovani e garantire un equo compenso: come non perdere l’occasione del Recovery Fund. Chi c’era e che cosa di è detto all’evento “Editoria 5.0 e Recovery Fund: il rilancio dell’informazione”

Il segretario della Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi), Raffaele Lorusso, nel corso di un incontro tra i rappresentanti del sindacato nazionale dei giornalisti e delle Associazioni Regionali con il sottosegretario Andrea Martella, dedicato a “Editoria 5.0 e Recovery Fund: il rilancio dell’informazione”, ha chiesto un tavolo a tre con il governo, la Fnsi e la Fieg, che “abbia come presupposto la qualità del lavoro per dare garanzie ai più deboli”.

LA CRISI DEL SETTORE DELL’INFORMAZIONE

“Nel corso della crisi legata alla pandemia c’è stata attenzione all’informazione, ora si tratta di uscire dall’emergenza. Il settore sta pagando il prezzo della crisi e si vedono all’orizzonte e sono già in atto processi di ristrutturazione che rischiano di avere una ricaduta drammatica sull’occupazione”, ha sottolineato Lorusso, ricordando le vertenze in atto alla Gazzetta del Mezzogiorno e al Giornale di Sicilia.

CON IL RECOVERY PLAN SERVONO RIFORME

“Con il Recovery Plan dobbiamo ragionare di una riforma radicale, che accompagni la trasformazione digitale del settore. Va accompagnata la lettura e occorre rendere più equo un mercato del lavoro drogato dal precariato dilagante. Le nostre proposte sono già sul tavolo e abbiamo bisogno di misure strutturali. Abbiamo intrapreso una lunga battaglia per tutelare il diritto d’autore, che il governo ha accolto. Ci auguriamo che, come più volte sottolineato, venga recepita entro l’anno la direttiva europea sul copyright. Occorre ridefinire la materia dei contributi all’editoria con criteri di rigore e trasparenza. Serve una profonda riforma dell’ordinamento professionale per includere tutta una serie di attività che sono di fatto all’interno dell’attività giornalistica”.

L’INPGI

“Sull’Inpgi è stato aperto un tavolo nella primavera scorsa dal premier Conte, che ha sottolineato la volontà del governo di salvaguardare l’autonomia dell’istituto. C’è un impegno del sottosegretario Martella e ora si ragiona su una norma da inserire in legge stabilità. Ci auguriamo che questa sia la direzione che verrà intrapresa”.

I CO.CO.CO SONO I RIDERS DEL SETTORE

Lorusso ha continuato ricordando la richiesta di “abolizione della figura dei co.co.co., che sono i riders della nostra professione. È ancora sul tavolo il tema dell’equo compenso e la proposta Fnsi è stata elaborata da chi vive la condizione di precarietà. La parola d’ordine è dignità. La proposta degli editori di usare l’equo compenso per aumentare di fatto l’area del lavoro precario non è accettabile. Noi abbiamo fatto una scelta politica, auspichiamo una convergenza in ambito parlamentare e governativo. Ci auguriamo che il Parlamento voglia recepire le indicazioni che vengono dall’Ue sia in tema di cancellazione delle diseguaglianze che dell’abolizione del carcere dei giornalisti e sulle querele temerarie”.

NEXT GENERATION, NON PAST GENERATION

Lorusso ha concluso parlando delle diseguaglianze ancora fortemente radicate nel settore: “Nel nostro settore le diseguaglianze le viviamo sulla nostra pelle. Vorrei richiamare la denuncia dei precari che hanno giustamente puntato il dito sull’uso smodato che anche in testate importanti si fa dei giornalisti pensionati che stanno progressivamente sostituendo i giornalisti che sono in attività. Il Recovery Plan è inserito in un piano che si chiama Next Generation. Questo nome è già un programma per aprire una finestra sul futuro e ci auguriamo che tutto non si trasformi in un piano sulla past generation”.

IL SINDACATO, FONDAMENTALE PER LE RIFORME

È intervenuto anche il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, che a sua volta ha auspicato un incontro tra i rappresentanti del sindacato, Martella e Conte. “Abbiamo bisogno di soggetti forti, come il sindacato unitario dei giornalisti, per affrontare il tema della riforma che abbiamo di fronte. L’emergenza Covid può riorientare il sistema dei contributi pubblici. Le misure sull’editoria sono disperse in tanti rivoli. Occorre una riforma complessiva del settore che riassuma tutte le materie, una riforma 5.0 che parte un tavolo con il sindacato”.

COSA VUOLE L’EUROPA

Giulietti ha poi richiamato l’appello fatto dall’Europa: “In Parlamento è passato un emendamento per impedire le scalate a Mediaset a grido di ‘lo chiede l’Europa’. L’Europa ha chiesto anche l’abolizione del carcere dei giornalisti e di intervenire sulle querele bavaglio, oltre che sulla Rai. Il grido ‘lo vuole l’Europa’ è bellissimo ma va applicato anche a questi campi. È fondamentale che ci siano segnali equità nel mondo del lavoro”.

LA RISPOSTA DI MARTELLA

Il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, ha risposto accogliendo la richiesta di un tavolo di discussione: “Entro novembre convocherò un tavolo con Fnsi e Fieg nel quale discutere dello stato dell’informazione e dell’editoria per mettere al centro il tema degli investimenti e del lavoro. Mi farò anche carico della richiesta di Giulietti di un incontro con il premier”.

RISANARE L’INPGI

“La difesa del lavoro giornalistico passa anche attraverso l’equilibrio finanziario dell’Inpgi e per questo abbiamo spinto per l’estensione di uno scudo normativo anticommissariamento e l’apertura di un tavolo di confronto che è ancora in piedi. Abbiamo fatto una serie di proposte, che sono ancora in discussione e in elaborazione. Si parla dell’ingresso dei comunicatori e della possibilità di risanare l’Inpgi e credo che sia un lavoro fondamentale che deve continuare. Mi auguro questo risultato possa essere inserito in legge di bilancio, stiamo attendendo una quantificazione”.

LE TRE AREE DI AZIONE VERSO IL RECOVERY FUND

A proposito del Recovery Fund, Martella ha garantito che l’Ue “ha messo a disposizione un volume imponente di risorse che devono andare anche a vantaggio del sistema dei media, per rafforzare pluralismo e qualità dell’informazione. Agiamo su tre grandi aree. La trasformazione tecnologica e digitale con la previsione di adottare per i servizi dell’informazione gli incentivi già previsti per le imprese manifatturiere con incentivi indiretti. Mi riferisco al credito di imposta per investimenti in beni strumentali, al credito di imposta formazione 4.0 per le professionalità rilevanti per la trasformazione tecnologica e la riconversione dei lavoratori over 45”.

CONTRO LA PIRATERIA, VERSO l’EDITORIA GREEN

In questo quadro rientrano anche – come ha spiegato Martella – i sostegni agli investimenti in dispositivi per il contratto alla pirateria. “Puntiamo ad aprire il settore editoriale ai bandi per la ricerca e sviluppo e l’accesso a contributi in conto capitale previsti per l’implementazione di progetti digitali. Intendiamo rendere accessibili alle imprese i voucher per consulenze nell’innovazione. Intendiamo adattare – ha continuato Martella – al sistema digitale tutte le misure di sostegno già vigenti, è il caso ad esempio del credito di imposta per la carta che potrebbe diventare per l’editoria green”.

LA NECESSITÀ DI INVESTIMENTI E ASSUNZIONI DI GIOVANI

Quanto agli investimenti sulle professionalità e i lavoratori, Martella ha detto che è necessario sostenere con il Recovery Plan il turnover generazionale e l’assunzione di giovani con competenze nell’innovazione digitale “anche attraverso crediti di imposta e contributivi”. Allo stesso tempo – ha aggiunto Martella – “dobbiamo valorizzare il lavoro giornalistico scoraggiando ogni forma di elusione e di dumping contrattuale. Dobbiamo lavorare per affrontare il tema della dignità del lavoro e del contrasto precarietà, in un intervento che si possa realizzare mi auguro in un clima di positivo confronto a partire da questo tavolo che convocherò entro il mese di novembre”. Tutto questo accade in un momento in cui si sta per concludere il recepimento da parte italiana della direttiva sul copyright. “Mi auguro che ci sia convergenza e celerità alla Camera per dare un quadro normativo, che ha a che fare con la tutela della professione e la qualità della democrazia” ha spiegato Martella.

L’EQUO COMPENSO, UNA QUESTIONE DI DIGNITÀ

Martella ha concluso il suo intervento rispondendo sul tema dei compensi: “Sull’equo compenso, stiamo svolgendo un lavoro molto duro, in parallelo all’attività della commissione sul tema. Abbiamo lavorato sulla possibilità di stabilire con norme di legge alcuni paletti indispensabili, a partire dal primato della contrattazione collettiva nella definizione dei limiti di compenso e dei limiti massimi di prestazione per il ricorso alle collaborazioni. Non è stata ancora raggiunta un’intesa tra le parti. Il confronto ancora in piedi anche sui co.co.co., tema che dovremo affrontare seriamente conoscendo le difficoltà del settore”.

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