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Fedez vs Rai | Da chi si compone il CdA e quali poteri ha?

CDA RAI CANDIDATI Nomine

Fabrizio Salini e Marcello Foa traballano di nuovo dopo le polemiche del concertone. Parte del mondo politico vuole la riforma della Rai, in molti accarezzano l’idea di azzerare l’attuale CdA, comunque a fine corsa. Ma da chi si compone? E cosa fa?

C’è già aria di redde rationem su viale Mazzini. Il PD, che certo non può avere molto in simpatia un CdA Rai nominato in piena epoca gialloverde, non ha perso tempo, chiedendo la capitolazione dei vertici senza nemmeno accertarsi di conoscere i fatti e basandosi unicamente sulla versione di Fedez (che, secondo quanto sostiene la tv pubblica, avrebbe invece tagliato ad arte la registrazione esibita come prova di censura). Una richiesta solo apparentemente forte, dato che l’organo, dalla durata triennale, era comunque arrivato a fine mandato. Sono più pericolosi, per la tenuta di una maggioranza tanto variegata, gli impulsi finalizzati a rivoluzionare l’assetto della governance. Il governo di Mario Draghi potrebbe doversi occupare, oltre del Recovery Plan, pure della riforma della televisione pubblica.

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CONTE CONTRO IL SUO STESSO CDA

Tra i vari cortocircuiti registrati in queste ore, segnaliamo il caso più emblematico: Giuseppe Conte si è infatti schierato con Fedez contro l’azienda di Stato.

 

Tuttavia il nuovo leader dei 5 Stelle dimentica che l’attuale CdA Rai è espressione proprio del suo primo governo, nominato a nemmeno due mesi dall’insediamento del Conte I.

DA CHI SI COMPONE IL CDA RAI

Il 31 luglio 2018 si è insediato l’attuale Consiglio di Amministrazione della Rai, nominato dall’Assemblea degli Azionisti del 27 luglio 2018. Nemmeno allora si fecero attendere le polemiche per la designazione di Marcello Foa (qui il cv), giornalista inviso al centrosinistra ma fortemente voluto dalla Lega, in qualità di presidente dell’organo. Siedono nel CdA Rai in qualità di consiglieri: Rita Borioni (espressione del Senato – 18 luglio), Beatrice Coletti (Senato – 18 luglio), Igor De Biasio (Camera – 18 luglio), Riccardo Laganà (componente espresso dall’Assemblea dei dipendenti Rai con elezione svoltasi il 19 luglio 2018), Giampaolo Rossi (Camera – 18 luglio) e Fabrizio Salini (Consiglio dei Ministri – 27 luglio), proposto dall’Assemblea dei Soci per la carica di Amministratore Delegato e nominato dal Consiglio di Amministrazione il 31 luglio 2018.

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CHI NOMINA IL CDA RAI?

A seguito della riforma voluta da Matteo Renzi, non solo la politica non è uscita dalla Rai, ma è stata accresciuta la quota di consiglieri che spetta all’esecutivo.

Il Consiglio di Amministrazione, che resta in carica per tre anni, è composto da sette componenti, così individuati:
a) due eletti dalla Camera dei deputati e due eletti dal Senato della Repubblica, con voto limitato a un solo candidato;
b) due designati dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, conformemente ai criteri e alle modalità di nomina dei componenti degli organi di amministrazione delle società controllate direttamente o indirettamente dal Ministero dell’economia e delle finanze;
c) uno designato dall’assemblea dei dipendenti della Rai S.p.A., tra i dipendenti dell’azienda titolari di un rapporto di lavoro subordinato da almeno tre anni consecutivi, con modalità che garantiscano la trasparenza e la rappresentatività della designazione stessa.

FUNZIONI DEL CDA

In base all’art. 25 dello Statuto sociale, l’organo amministrativo ha la gestione dell’impresa sociale ed opera con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e sulla base delle specifiche competenze dei singoli suoi componenti.

Fatta salva ogni diversa disposizione di legge e fermo restando quanto previsto con riguardo all’Amministratore Delegato dall’articolo 29 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione compie tutte le operazioni per il raggiungimento dell’oggetto sociale essendo dotato di ogni potere per l’amministrazione della Società e della facoltà di compiere tutti gli atti ritenuti necessari od opportuni per il raggiungimento degli scopi sociali. Il Consiglio, oltre a essere organo di amministrazione della società, svolge anche funzioni di controllo e di garanzia circa il corretto adempimento delle finalità e degli obblighi del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale.

Sono attribuite alla competenza del Consiglio di Amministrazione le deliberazioni concernenti:

a) la fusione e la scissione di società partecipate almeno al 90% (novanta per cento), nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 2505 e 2505-bis del codice civile;
b) la riduzione del capitale in caso di recesso del socio;
c) gli adeguamenti dello statuto a disposizioni normative;
d) l’istituzione e la soppressione di sedi secondarie;

Il Consiglio di Amministrazione della Società – ferme restando le attribuzioni di cui all’articolo 25.2 e quelle di cui al successivo articolo 29.3 ad esso spettanti – nell’esercizio dei compiti di cui all’articolo 25.1, su proposta dell’Amministratore Delegato:
a) approva la proposta di bilancio della Società, il piano di investimenti, il piano finanziario, le politiche del personale e i piani di ristrutturazione;
b) sulla base di specifici piani, assegna annualmente le risorse economiche alle diverse aree di attività aziendale;
c) approva gli atti e i contratti aziendali aventi carattere strategico, ivi inclusi i piani annuali di trasmissione e di produzione e le variazioni rilevanti degli stessi, nonché gli atti e i contratti che, anche per effetto di una durata pluriennale, siano di importo superiore a 10 (dieci) milioni di euro; esprime il parere obbligatorio per la nomina dei direttori di rete, di canale e di testata, che, nel caso dei direttori di testata, è vincolante se è espresso con la maggioranza dei due terzi; esprime parere sui criteri e le modalità per il reclutamento del personale e quelli per il conferimento di incarichi a collaboratori esterni, in conformità con quanto indicato, per le società a partecipazione pubblica, dall’articolo 18, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, individuando i profili professionali e gli incarichi per i quali, in relazione agli specifici compiti assegnati, può derogarsi ai suddetti criteri e modalità;
d) approva il piano industriale e il piano editoriale, il preventivo di spesa annuale, nonché gli investimenti che, anche per effetto di una durata pluriennale, siano di importo superiore a 10 (dieci) milioni di euro;
e) approva i progetti specifici in materia di linea editoriale, investimenti, organizzazione aziendale, politica finanziaria e politiche del personale;
f) approva il Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale.

Il consiglio di amministrazione riferisce semestralmente, prima dell’approvazione del bilancio, alla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi sulle attività svolte dalla Rai S.p.A., consegnando l’elenco completo dei nominativi degli ospiti partecipanti alle trasmissioni.

COSA FA IL PRESIDENTE DEL CDA RAI

Ai sensi dell’art. 26.1 dello Statuto, il consiglio di amministrazione, fatte salve le attribuzioni spettanti all’Amministratore Delegato, può affidare deleghe al Presidente ai sensi dell’art. 49, comma 5, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, previa delibera assembleare, nelle aree delle relazioni esterne e istituzionali e di supervisione delle attività di controllo interno e comunque in coerenza con le norme di legge di tempo in tempo vigenti, determinandone in concreto il contenuto ed il compenso ai sensi dell’articolo 2389, comma 3, del codice civile.

COSA FA L’AMMINISTRATORE DELEGATO

Ai sensi dell’art. 29 dello Statuto, il consiglio di amministrazione, su proposta dell’assemblea, nomina l’Amministratore Delegato, che rimane in carica per tre anni dall’atto di nomina e comunque non oltre la scadenza del consiglio di amministrazione, salva la facoltà di revoca da parte del consiglio di amministrazione, sentito il parere dell’assemblea.

L’Amministratore Delegato:
a) risponde al Consiglio di Amministrazione in merito alla gestione aziendale e sovrintende alla organizzazione e al funzionamento dell’azienda nel quadro dei piani e delle direttive definiti dal Consiglio di Amministrazione;
b) assicura la coerenza della programmazione radiotelevisiva con le linee editoriali e le direttive formulate dal Consiglio di Amministrazione;
c) provvede alla gestione del personale dell’azienda e nomina i dirigenti di primo livello, acquisendo per i direttori di rete, di canale e di testata, il parere obbligatorio del Consiglio di Amministrazione , che nel caso dei direttori di testata è vincolante se è espresso con la maggioranza dei due terzi; assume, nomina, promuove e stabilisce la collocazione aziendale degli altri dirigenti, nonché, su proposta dei direttori di testata e nel rispetto del contratto di lavoro giornalistico, degli altri giornalisti;
d) firma gli atti e i contratti aziendali attinenti alla gestione della Società, fatto salvo l’obbligo di sottoporre all’approvazione del Consiglio di Amministrazione gli atti e i contratti aziendali aventi carattere strategico, ivi inclusi i piani annuali di trasmissione e di produzione e le variazioni rilevanti degli stessi, nonché gli atti e i contratti che, anche per effetto di una durata pluriennale, siano di importo superiore a 10 (dieci) milioni di euro;
e) firma, così approvandoli, gli atti e i contratti aziendali attinenti alla gestione della Società aventi carattere non strategico e che, anche per effetto di una durata pluriennale, siano di importo pari o inferiore ad euro 10 (dieci) milioni;
f) provvede all’attuazione del piano industriale, del preventivo di spesa annuale, delle politiche del personale e dei piani di ristrutturazione nonché dei progetti specifici approvati dal Consiglio di Amministrazione in materia di linea editoriale, investimenti, organizzazione aziendale, politica finanziaria e politiche del personale;
g) definisce, sentito il parere del Consiglio di Amministrazione, i criteri e le modalità per il reclutamento del personale e quelli per il conferimento di incarichi a collaboratori esterni, in conformità con quanto indicato, per le società a partecipazione pubblica, dall’articolo 18, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, individuando i profili professionali e gli incarichi per i quali, in relazione agli specifici compiti assegnati, può derogarsi ai suddetti criteri e modalità;
h) propone all’approvazione del Consiglio di Amministrazione il Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale, che prevede le forme più idonee per rendere conoscibili alla generalità degli utenti le informazioni sull’attività complessivamente svolta dal Consiglio di Amministrazione , salvi casi particolari di riservatezza adeguatamente motivati, nonché la pubblicazione nel sito internet della Società dei dati e delle informazioni, indicati dall’art. 49, comma 10 lett. g), del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177;
i) provvede, nel rispetto della disciplina vigente in materia di protezione dei dati personali, alla tempestiva pubblicazione e all’aggiornamento con cadenza almeno annuale dei dati e delle informazioni previsti nel Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale approvato dal Consiglio di Amministrazione.

La rappresentanza della Società di fronte ai terzi, anche in giudizio, con facoltà di agire in qualsiasi sede e grado di giurisdizione, anche sovranazionale o internazionale nonché per giudizi di revocazione e di cassazione e di nominare all’uopo avvocati e procuratori speciali, spetta disgiuntamente:

a) al Presidente del Consiglio di Amministrazione;
b) all’Amministratore Delegato.

Alle sedute del Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’art. 12 della legge 259/1958 ed in relazione al DPCM del 10 marzo 2010, assiste un Magistrato della Corte dei Conti.

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