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Vaccini, la timeline italiana per uscire dalla crisi

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Il piano vaccini deve accelerare subito dopo Pasqua. Secondo un documento europeo l’Italia, entro giugno, avrà vaccinato il 57,14% della popolazione

«L’obiettivo è di arrivare a 500 mila inoculazioni giornaliere per fine aprile su tutto il territorio nazionale perché nessun cittadino rimanga indietro. Si va avanti tutti compatti guardando allo stesso fine, per fare questo dobbiamo anche aumentare la platea dei vaccinatori. Sicuramente i medici di medicina generale devono fare la loro parte: qui lo dico e li ringrazio per quello che fanno, ma dobbiamo fare tutti di più insieme». Lo ha detto ieri il commissario all’emergenza generale Francesco Paolo Figliuolo nel corso della sua visita in Sardegna dove ha visitato l’hub vaccinale operativo a Cagliari presso la Fiera Campionaria, accompagnato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e dal Presidente della Regione Christian Solinas. E infatti con il protrarsi delle chiusure su scala nazionale ci si attende almeno l’agognata accelerazione del piano vaccinale.

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VACCINI, COSA DICE IL REPORT EUROPEO

Secondo le stime circolate alla riunione degli ambasciatori Ue, diffuse da Bloomberg e confermate da fonti diplomatiche, in Italia, entro giugno, sarà vaccinato il 57,14% della popolazione. La valutazione è calcolata sulla base degli ordini sicuri di sieri. I Paesi che avranno vaccinato di più alla fine del secondo trimestre saranno Malta (93,10%) e Danimarca (79,88%). Gli Stati con meno somministrazioni: Repubblica Ceca (44,33%) e Bulgaria (45,01%). La Francia sarà al 58,16%, la Germania al 61,04%. La Commissione Ue punta a vaccinare il 70% degli adulti europei entro agosto: i dati mostrano che il target è raggiungibile.

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