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Amministrative, ecco i ballottaggi: il Pd rivuole Pisa e Siena, ad Ancona il Terzo Polo sfida Forza Italia

Elezioni Comunali, Secondo Turno

Tornano al voto 1,3 milioni di elettori: tutte le sfide del secondo turno. Ancona, Siena, Massa Carrara, Pisa, Brindisi, Vicenza, Terni e i capoluoghi di provincia Siciliani chiamati al primo turno 

Dopo il 4 a 2 dell’andata il prossimo fine settimana andrà in scena il secondo tempo delle elezioni amministrative. Il primo turno aveva chiamato alle urne un italiano su 10, ma passare da un dato locale a uno nazionale non è così immediato. Al secondo turno torneranno a votare 1,3 milioni di elettori in 41 comuni e in sette capoluoghi di provincia: Ancona, Brindisi, Vicenza, Pisa, Siena, Massa e Terni.

I RISULTATI DEL PRIMO TURNO

Il centrodestra si è imposto a Sondrio, Treviso, Latina e Imperia, sebbene in quest’ultima, Claudio Scajola, riconfermato sindaco, lo consideri un successo personale. Il centrosinistra si è imposto a Brescia, con l’ex assessore del sindaco uscente Emilio Del Bono, Laura Castelletti, e a Teramo ma rischia di perdere Ancona e spera di strappare ai rivali Siena e Vicenza. L’effetto Elly Schlein, al momento, non si è ancora visto. Certo ha pesato anche la presenza di una sorta di “bipolarismo asimmetrico” che ha visto il centrodestra unito quasi ovunque, e il Pd con alleanze variabili, partner del M5s solo in 6 capoluoghi (Pisa, Brindisi, Catania, Latina, Siracusa e Teramo) e del Terzo Polo (Azione/Italia Viva) solo in 3 (Brescia, Vicenza e Ancona).

L’APPELLO DI ELLY SCHLEIN IN VISTA DEL SECONDO TURNO

La segretaria del Pd Elly Schlein ha lanciato un appello a tutte le forze di opposizione, da M5s a Azione e Italia Viva, affinché si possa “lavorare insieme”. Secondo quanto riportato dall’Ansa Youtrend ha stimato che, al primo turno, nei comuni sopra i 15 mila abitanti, il Pd abbia preso nel complesso il 13,2%, il M5s il 2,6% e il Terzo polo il 2,1%. Meglio, rispetto a M5S e Terzo Polo, è andata ai candidati civici che, pur non arrivando al ballottaggio, talvolta hanno ottenuto risultati a doppia cifra.

ANCONA: CORSA ALL’ULTIMO VOTO NEL SECONDO TURNO

Ancona è l’unico capoluogo di Regione al voto, storicamente di sinistra, a contendersi la poltrona di Valeria Mancinelli, erano sei candidati, sono rimasti Daniele Silvetti, proveniente da Fi e sostenuto da tutto il centrodestra, che col 45%, ha superato la candidata di centrosinistra e Terzo Polo Ida Simonella, che ha raccolto il 41,3%. Il PD ha sta provando a chiedere “appoggio esterno” ma senza apparentamenti formali al terzo classificato, il civico con una lunga storia a sinistra, Francesco Rubini Filogna, che ha ottenuto il 6,1% delle preferenze, a Enrico Sparapani del M5s (3,6%) e a Roberto Rubegni dei Verdi (1,7%). Non ci saranno apparentamenti formali, tuttavia il centrosinistra spera sulla vicinanza degli elettorati con questi candidati, rendendo l’esito finale molto incerto. Invece, ci sarà un apparentamento tra Daniele Silvetti e la lista Ripartiamo dai giovani che ha sostenuto Marco Battino (2,18% dei consensi).

PISA: IL CENTROSINISTRA CERCA UNO STORICO RIBALTONE AL SECONDO TURNO

Pisa è l’altra città simbolo, insieme ad Ancona, che il centrosinistra vuole riportare sotto le proprie insegne. A Michele Conti, sindaco uscente in quota Lega sostenuto da tutto il centrodestra, non è riuscita la riconferma al primo turno solo per un pugno di voti: si è fermato al 49,9%. Il centrosinistra unito (PD, M5s e Verdi – Si) gli schiera contro Paolo Martinelli che al primo turno ha ottenuto il 41,1%. L’asso nella manica della coalizione progressista per un clamoroso ribaltone potrebbe chiamarsi Francesco “Ciccio” Auletta, candidato di sinistra che con la sua civica Una Città in Comune e con Unione Popolare ha raccolto il 6,7% delle preferenze. Auletta, dal canto suo, ha già annunciato: “Saremo all’opposizione, qualunque sarà il risultato del ballottaggio”.

SIENA: DUE CANDIDATE CERCANO L’APPOGGIO DEL TERZO CLASSIFICATO

Il PD vuole riprendere un altro ex “feudo rosso”, il comune di Siena. Qui la lotta sarà più serrata perché nessuna delle due candidate arrivate al secondo turno, Nicoletta Fabio per il centro destra e in quota FdI, e Anna Ferretti, del centrosinistra, pare aver convinto del tutto gli elettori. La prima ha portato a casa il 30,5% dei voti, mentre la seconda si è fermata al 28,8%. Il corteggiato speciale, di entrambe le coalizioni, è Fabio Pacciani, dentista ed ex Rettore del Bruco e del Magistrato delle Contrade e sostenuto da una serie di liste civiche. Anna Ferretti è la candidata che si è avvicinata di più. “Dialogo costruttivo”, ha fatto sapere la candidata di centrosinistra, anche in questo caso non si profila alcun apparentamento formale.

MASSA CARRARA: COALIZIONI SPACCATE, A DESTRA E A SINISTRA

La “riconquista della Toscana” passa anche da Massa Carrara dove il centrosinistra prova ad approfittare della spaccatura del centrodestra. Al primo turno il sindaco uscente della Lega, Francesco Persiani (35,4%), si è piazzato al primo posto, sostenuto da Fi ma non da Fdi. Secondo posto per il candidato del centrosinistra Enzo Romolo Ricci con il 29,9% dei voti. Per il partito della premier ha corso Marco Guidi che è arrivato terzo con il 20% dei voti. A Massa Carrara si è spaccato anche il Terzo Polo, Azione ha appoggiato, senza simboli, Persiani, Italia Viva invece Ricci. Sebbene la coalizione di centrodestra sia solida a livello nazionale non ci saranno apparentamenti formali. Lo precisa lo stesso Persiani “senza condizioni né compromessi” sebbene sottolinei che la corsa “continuerà con il sostegno di tutto il centrodestra”.  Il polo progressista di M5S, Unione Popolare e Massa città in Comune invita i propri elettori a votare “contro Persiani e quindi in favore di Ricci”.

BRINDISI: TRA REGIONALISMI E LOTTE INTESTINE AL SECONDO TURNO

Nella cittadina di Brindisi, che arriva da un’amministrazione di centrosinistra, è andata in scena una delle versioni delle coalizioni a geometria variabile. Al ballottaggio sono arrivati Roberto Fusco, candidato del centrosinistra ed espressione del M5S, che ha preso il 33%, e l’indipendente Giuseppe Marchionna, sostenuto da tutto il centrodestra ma anche dal Terzo polo, ha ottenuto il 44%. Il centrosinistra spera nell’elettorato dei candidati che si sono fermati al primo turno, a partire dal 10,1% di Riccardo Rossi, dei Verdi. La strada in questo caso è in salita perché Rossi è il sindaco uscente, non ricandidato dal centrosinistra in virtù dell’accordo fra Pd e M5s. Anche il centrodestra guarda agli esclusi ma si rivolge a Pasquale Luperti di Movimento Regione Salento, sostenuto da una civica che ha raccolto il 12,5%.

VICENZA: LA MISSIONE (IMPOSSIBILE?) È VINCERE L’ASTENSIONISMO DEL SECONDO TURNO

Il sindaco uscente Francesco Rucco, un indipendente proveniente da An e sostenuto da tutto il centrodestra unito, si è fermato al 44%, mentre il candidato di centrosinistra e Terzo Polo (senza M5S), Giacomo Possamai, ha ottenuto il 46,2%. Mai come in questo caso conteranno i voti dei candidati civici rimasti esclusi dal secondo turno. Il bottino non è ricco, anche il M5S ha raccolto meno dell’1,7%. La sfida vera sarà convincere i cittadini a recarsi alle urne, e vincere il tradizionale astensionismo che accompagna i secondi turni.

TERNI: IL CENTROSINISTRA SPACCATO RISCHIA DI VINCERE AL SECONDO TURNO

A Terni ha pesato il nuovo peso specifico di Fratelli d’Italia all’interno della maggioranza di centrodestra. Il sindaco Leonardo Latini della Lega non è stato ricandidato per far posto a Orlando Masselli, candidato di centrodestra in quota FdI, che al primo turno ha ottenuto il 35,8%. Dietro di lui si è piazzato il candidato centrista (a guida di una coalizione di liste di ispirazione centrista tra le quali Alternativa popolare, erede del Nuovo Centrodestra) Stefano Bandecchi, con il 28,1%, patron della Ternana calcio e fondatore dell’Università degli Studi Niccolò Cusano. Il secondo classificato guarda ai voti dei due tronconi in cui si è spezzato il centrosinistra: la compagine che ha sostenuto il prof. Jose Maria Kenny, di cui fa parte il PD, che ha raccolto il 21,% delle preferenze, e i voti del M5S, che ha candidato Claudio Fiorelli, con il sostegno delle liste Bella Ciao (costola di Rc e Pci) e Terni Conta e ha convinto il 10,9% degli elettori.

LE SICILIANE AL PRIMO TURNO: CATANIA, SIRACUSA, RAGUSA E TRAPANI

Andranno al voto, per il primo turno, anche 128 Comuni siciliani, tra questi i capoluoghi di provincia sono: Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani. Ed è proprio dalla Sicilia che il M5S prova a risalire la china, la regione che per prima gli affidò credito. Il presidente Giuseppe Conte, accompagnato da Roberto Fico, trascorrerà in Sicilia i due giorni antecedenti le elezioni, sono previsti comizi a Trapani, Licata, Catania, Modica, Ragusa e Siracusa.

Catania arriva al voto dopo il commissariamento di di Piero Mattei, a sfidarsi per la fascia tricolore ci sono: Maurizio Caserta (Pd, M5s, Verdi-Sinistra, Lista per Catania, Con Bianco per Catania, È l’ora del Popolo), Enrico Tarantino (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Tarantino sindaco, Prima l’Italia, Noi con la Sicilia, Grande Catania, Democrazia cristiana), Vincenzo Drago (Socialismo democratico Psdi), Giuseppe Libera (Movimento popolare catanese), Gabriele Savoca (Sud chiama Nord e De Luca per Catania), Giuseppe Giuffrida (Catania risorse) e Lanfranco Zappalà (Lanfranco Zappalà).

A Ragusa i candidati sono solo quattro: il sindaco uscente Giuseppe Cassì, appoggiato da una coalizione di civiche, il centrodestra gli ha preferito Giovanni Cultrera (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Ragusa in Movimento e Insieme), Riccardo Schininà (PD, Generazione Demos, +Ragusa, Patto per Ragusa e Territorio), Sergio Firrincieli, (M5s e Siamo Comunità).

Nella più greca delle città siciliane, Siracusa, i candidati per Palazzo Vermexio sono otto. Il sindaco uscente, Francesco Italia, cerca una riconferma sostenuto da diverse liste civiche (Francesco Italia Sindaco, Oltre Movimento per la RigenerAzione, Noi per la Città e Siracusa più verde). Il centrodestra unito sostiene Ferdinando Messina, mentre il centrosinistra unito nel campo largo (PD e M5S) ci prova con Renata Giunta. Gli altri contendenti sono l’ex primo cittadino Giancarlo Garozzo, Michele Mangiafico, Edy Bandiera, Roberto Trigilio e Abdelaaziz Mouddih, detto ‘Aziz’.

Infine, a Trapani il sindaco uscente Giacomo Tranchida si fa appoggiare da 10 liste civiche di cui fa parte anche il Pd senza simbolo. Il centrodestra schiera Maurizio Miceli (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Miceli Sindaco, Amo Trapani e Popolari e autonomisti), il M5S Francesco Brillante, sostenuto anche da Sud chiama Nord. L’ultima candidata è la civica Anna Garuccio.

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