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Chi è Augusto Barbera, il nuovo presidente (senza sorprese) della Corte Costituzionale

barbera repubblica

In mattinata l’elezione di Augusto Barbera alla guida della Consulta, succede a Silvana Sciarra.

E’ il giorno di Auguro Barbera. La Corte costituzionale ha eletto all’unanimità il suo nuovo presidente, il successore di Silvana Sciarra, il cui mandato è terminato un mese fa.

Professore di diritto costituzionale eletto alla Consulta dal Parlamento a dicembre del 2015, su indicazione del Pd, Barbera era stato già indicato nelle scorse settimane dal collegio dei giudici quale prossimo presidente pro tempore della Corte costituzionale. Per lui avevano votato anche i giudici “più titolati” dal punto di vista dell’anzianità alla Consulta (che resta il parametro di riferimento nell’elezione del presidente), a partire dal vicepresidente Franco Modugno. Barbera guiderà la Consulta per un anno, ovvero fino a quando scadrà anche il suo mandato come giudice costituzionale. Come nuovi vicepresidenti sono stati indicati i giudici costituzionali Franco Modugno, Giulio Prosperetti e Giovanni Amoroso.

CHI E’ AUGUSTO BARBERA

Giurista di fama, autore prolifico di volumi e saggi sul diritto costituzionale e politico. E’ stato ed è tutto questo Augusto Barbera il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Approdato alla Corte nel 2015, ne è stato vicepresidente e sino ad oggi presidente reggente, da quando a novembre è scaduto il mandato di 9 anni di Silvana Sciarra,a cui ora succede a pieno titolo. Nato ad Aidone ,in provincia di Enna , classe 1938, sposato, con due figli, è professore emerito di Diritto costituzionale presso l’Università di Bologna, dove è stato professore ordinario fino al 2010.

Nell’ambito dell’attività accademica, è stato professore ordinario di Diritto costituzionale nelle Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna (dal 1994 al 2010) e dell’Università di Ferrara (dal 1970 al 1977). Ha insegnato Istituzioni di Diritto pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna (1977-1994) e Diritto costituzionale italiano e comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania (1969-1970). Ha pubblicato 22 volumi e circa 400 tra saggi, note a sentenza, relazioni o interventi a convegni.

L’ATTIVITA’ POLITICA

È stato Direttore, dal 1999 al 2015, di “Quaderni costituzionali. Rivista italiana di diritto costituzionale”, edita da Il Mulino. È componente del comitato di direzione e del comitato scientifico di diverse riviste, fra cui “Rassegna parlamentare”, “Studi parlamentari e di politica costituzionale”. Inoltre, co-dirige, insieme al Professore Andrea Morrone, gli “Annali di diritto costituzionale”. Altra sua grande passione la politica. Dal 1980 al 1982 consigliere regionale in Emilia Romagna, poi è stato deputato eletto nelle liste del Pci e del Pds, per cinque legislature, fra il 1976 e il 1994.

Nell’aprile 1993 venne nominato ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo di Carlo Azeglio Ciampi. Si dimise però, a 24 ore dal giuramento insieme agli altri tre ministri della sinistra di quell’esecutivo in polemica per la mancata concessione, da parte del Parlamento, dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi. È stato anche fra i promotori dei referendum elettorali del 1991, del 1993 e del 1999.

LA CONSULTA ANCORA NON AL COMPLETO

Il collegio, chiamato al voto per l’elezione del suo presidente, non è però ancora al completo. E’ composto da 14 giudici e non da 15: manca un giudice di nomina parlamentare, visto che le due sedute comuni di Camera e Senato convocate a novembre per riempire il posto lasciato libero da Sciarra, si sono concluse con una fumata nera. Troppo alto il quorum richiesto per le prime tre votazioni, i 2/3, per poter essere raggiunto senza un accordo tra maggioranza e opposizione, allo stato improbabile considerato che si tratta di eleggere un solo giudice. Per questo non sembra senza fondamento l’ipotesi che la pratica possa essere rimandata a dicembre del 2024, quando scadranno altri tre giudici costituzionali di nomina parlamentare.

Si tratta appunto di Barbera e poi del vicepresidente Franco Modugno e del giudice Giulio Prosperetti, tutti eletti nel 2015. Due dei 14 giudici sono di fresca nomina: si tratta dei professori Giovanni Pitruzzella (docente di diritto costituzionale) e Antonella Sciarrone Alibrandi, entrambi indicati dal presidente Sergio Mattarella il 10 novembre scorso, in sostituzione di Daria De Pretis e Nicolà Zanon, che hanno lasciato per scadenza del mandato.

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