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Chi è Paolo Barelli, neo capogruppo FI alla Camera

Chi è Paolo Barelli

Presidente della Federazione Italiana Nuoto dal 15 ottobre del 2000, è stato Senatore della Repubblica Italiana dal 13 maggio 2001 al 15 marzo 2013; mentre è deputato dal 12 marzo 2018 

Paolo Barelli è stato eletto capogruppo di Forza Italia alla Camera e prende il posto di Roberto Occhiuto, eletto presidente della Regione Calabria.  “Ringrazio il presidente Silvio Berlusconi per la fiducia in me riposta, che ricambierò al massimo delle mie possibilità – ha commentato Barelli – Ringrazio altresì i colleghi deputati con i quali lavorerò per rafforzare il ruolo di Forza Italia nella coalizione di centrodestra e perché incida con maggiore vigore nelle scelte di governo, nell’interesse del Paese e degli italiani”.

Una nomina che in altri tempi non avrebbe probabilmente attirato l’attenzione dei giornali, più impegnati a descrivere le difficoltà del centrodestra alla luce della disfatta elettorale delle amministrative e del vertice emergenziale di ieri tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Poi, però, sono arrivate le polemiche, e allora tutto è cambiato. Ma andiamo con ordine. Due i contendenti in campo: Paolo Barelli, attuale presidente della Fin, la Federazione degli sport acquatici, molto vicino ad Antonio Tajani, e Sestino Giacomoni, uno dei più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, però – come racconta Il Giornale – con una lettera inviata a Occhiuto indica il suo successore. «Caro Roberto dopo un’attenta valutazione designo come tuo successore Paolo Barelli».

Il fatto diventa il pretesto per fare emergere i malumori da tempo presenti nel partito. La più dura è Mariastella Gelmini: «Sono tra le persone, insieme a Brunetta e Mara Carfagna, che hanno sottoscritto quella lettera», spiega in assemblea, facendo riferimento al cosiddetto documento dei 26, ovvero la richiesta di voto segreto per garantire un’elezione più democratica del nuovo capogruppo. «Sarebbe ipocrita non intervenire oggi. Io non credo di dover fare attestato di lealtà a Berlusconi, mi sento di essere profondamente berlusconiana, ma l’ultima stagione del berlusconismo non mi rappresenta e non rappresenta neanche Berlusconi. Gli è stato raccontato che noi siamo draghiani e non berlusconiani. Avremmo dovuto essere più duri nel chiedere nomi diversi per le Amministrative. Se andiamo al traino di Lega e FdI ci ridurremo a un cortile di dieci eletti».

La scissione sembra essere tra gli esponenti di FI che siedono al governo e gli altri, che più che a Draghi guardano alle mosse di Berlusconi. Ma l‘intervento di Giorgio Mulè, sottosegretario, fa intendere che la situazione è ancora più complessa: “Al profondo disagio della Gelmini rispondo con il profondo disagio nell’aver ascoltato quelle parole, che sono irreali, ingenerose e non veritiere. Ieri mattina abbiamo avuto una riunione con ministri, sottosegretari, coordinatori e dirigenti del partito prima della cabina di regia per fare il punto sulle istanze da presentare al presidente del Consiglio. Non è vero, è falso quello che dice. Mi dà molto fastidio. Non chiamo testimoni a dare patenti di verità a quello che dico. Se c’è un difetto di Berlusconi è che risponde a tutti e parla con tutti in qualsiasi momento del giorno e della notte. È uno scenario irreale. La Gelmini – ha sottolineato il giornalista – ha tradito una crisi di nervi vera, era chiaro che il candidato della ministra Gelmini a capogruppo al Camera non è quello designato da Berlusconi, le è scappata la frizione, in una maniera che non le fa onore per la storia che ha e per il ruolo che ricopre. Se sei il capo delegazione di Forza Italia non puoi dire che non c’è cinghia di trasmissione con il presidente, perché non è vero”.

CHI È PAOLO BARELLI

Paolo Barelli nasce a Roma, ove tuttora risiede, il 7 giugno 1954. Venti volte campione italiano e ventidue volte primatista italiano di nuoto, Barelli partecipa ai Giochi Olimpici di Monaco 1972 e a due finali olimpiche a Montreal 1976: settimo con la staffetta 4×100 mista e ottavo con la staffetta 4×200 stile libero. Conquista la prima storica medaglia mondiale del nuoto italiano maschile: il bronzo con la staffetta 4×100 stile libero a Cali nel 1975. Nel corso della propria attività agonistica di alto livello, studia economia (business administration) presso l’Indiana University.

Presidente della Federazione Italiana Nuoto dal 15 ottobre del 2000, Barelli in precedenza ne era stato consigliere dal 1984, vice presidente dal 1987 ed è stato capo delegazione ai Giochi Olimpici di Seul 1988, Barcellona 1992, Atlanta 1996, Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012, Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020.

Vice presidente della commissione tecnica di nuoto della Ligue Europeenne de Natation dal 1990 al 2000, il 28 settembre 2008 viene eletto membro del bureau per il quadriennio 2008-2012. Nel giugno 2009 diventa vice presidente della Confederation Mediterraneenne de Natation (CO.ME.N.). Nel luglio 2009 viene eletto segretario della Federation Internationale de Natation, confermato nel luglio 2013 fino al 2017 di cui è tuttora vicepresidente. Nel settembre 2012 viene eletto presidente della Ligue Europeenne de Natation, confermato nel 2016 e nel 2020.

Membro della Giunta CONI per i quadrienni 2005-2008 e 2013-2017, dimessosi nell’agosto 2016; a Paolo Barelli è stata conferita la stella d’oro al merito sportivo nel 2001.

Negli oltre 21 anni di presidenza Barelli, la Federazione Italiana Nuoto ha conquistato 22 medaglie olimpiche (ad Atene 2004 con il Setterosa d’oro, Federica Pellegrini d’argento nei 200 stile libero e la 4×200 stile libero di bronzo con Brembilla, Rosolino, Cercato e Magnini; a Pechino 2008 con Federica Pellegrini d’oro nei 200 stile libero e Alessia Filippi d’argento negli 800 stile libero; a Londra 2012 con l’argento del Settebello e il bronzo di Martina Grimaldi nella 10 chilometri di nuoto in acque libere; a Rio 2016 con Gregorio Paltrinieri oro nei 1500 stile libero e Gabriele Detti bronzo nei 400 e 1500 stile libero, Rachele Bruni argento nella 10 chilometri di nuoto di fondo, Tania Cagnotto e Francesca Dallapè argento nei 3 metri sincro e Tania Cagnotto bronzo nei 3 metri, il Setterosa argento e il Settebello bronzo nella pallanuoto; a Tokyo 2020 l’argento con la staffetta 4×100 stile libero formata da Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo e Santo Yukio Condorelli in batteria, l’argento di Gregorio Paltrinieri negli 800, poi di bronzo nella 10 chilometri e i bronzi di Nicolò Martinenghi nei 100 rana, Federico Burdisso nei 200 farfalla, Simona Quadarella negli 800 e la staffetta 4×100 mista di Ceccon, Martinenghi, Burdisso e Miressi) e 102 mondiali in dieci edizioni con 29 ori, 29 argenti e 44 bronzi (Fukuoka 2001 6 ori, 2 argenti e 4 bronzi – Barcellona 2003 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo – Montreal 2005 1 oro, 3 argenti e 3 bronzi – Melbourne 2007 1 oro, 2 argenti e 6 bronzi – Roma 2009 4 ori, 1 argento, 5 bronzi – Shanghai 2011 3 ori, 4 argenti e 2 bronzi – Barcellona 2013 1 oro, 3 argenti, 1 bronzo – Kazan 2015 3 ori, 3 argenti e 8 bronzi – Budapest 2017 4 ori, 3 argenti e 9 bronzi – Gwangju 2019 4 ori, 6 argenti e 5 bronzi), raggiungendo un livello tecnico-organizzativo di altissima qualità e crescendo in maniera esponenziale anche sotto l’aspetto sociale, attraverso lo sviluppo della sezione nuoto per salvamento.

Paolo Barelli è stato Senatore della Repubblica Italiana dal 13 maggio 2001 al 15 marzo 2013 mentre è, dal 12 marzo 2018, Deputato della Repubblica Italiana.

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