skip to Main Content

Conte al Senato per fare incetta di Costruttori responsabili. “Qui a testa alta”

Conte Senato Fiducia

Il premier Conte ripete fedelmente al Senato il discorso fatto ieri a Montecitorio che non è piaciuto ai renziani. Lunga disamina di quanto fatto, senza ammettere gli errori: “Abbiamo operato sempre le scelte migliori? Abbiamo assunto sempre le decisioni più giuste?”

Giornata decisiva per la sopravvivenza del Conte bis. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dovrà infatti trovare in Senato i numeri necessari per andare avanti. Prima di iniziare il premier ha voluto ricordare Emanuele Macaluso, scomparso oggi. “Il progetto politico iniziato nel 2019 avrebbe segnato l’avvio di una nuova stagione riformatrice, e spero ancora sia così: ancora oggi, dopo più di un anno, a riguardare quei ventinove punti programmatici, ravviso che nel progetto di Paese che abbiamo condiviso e delineato insieme, seppure in circostanze e condizioni complesse, c’era visione. C’era una forte spinta ideale. C’era un chiaro investimento di fiducia”, ha detto Conte ripetendo il discorso fatto ieri a Montecitorio.

Cosa ha detto Conte al Senato

 

“Agli inizi del 2020 le condizioni per l’attuazione di quel progetto si sono complicate, si sono dovute misurare con l’uragano della pandemia, che ha sconvolto in profondità la nostra società, le nostre abitudini di vita, il nostro destino collettivo”, ha proseguito il presidente del Consiglio Conte parlando al Senato.

Leggi anche: Conte esclude i sovranisti da ogni maggioranza. Quando lodava i populisti

Nessuna variazione di sorta nel discorso di Conte al Senato, che dimostra quindi di non apportare i correttivi richiesti dai renziani: lunga disamina di quanto fatto senza prestare attenzione agli errori e ciò che non è stato fatto: “Abbiamo operato sempre le scelte migliori? Abbiamo assunto sempre le decisioni più giuste? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il Governo ha operato i delicati bilanciamenti degli interessi costituzionali di volta in volta coinvolti, con il massimo scrupolo e con la massima attenzione, nella consapevolezza delle conseguenze di immane portata che si sarebbero prodotte nella vita dei singoli e per il futuro della nostra comunità.”

La lealtà delle (altre) forze politiche

Ancora una volta il discorso di Conte, come già visto ieri a Montecitorio, tende a sottolineare la lealtà degli altri da contrapporre all’atteggiamento di Italia Viva, rea di aver innescato la crisi politica attuale: “L’esperienza della pandemia ha rafforzato, nelle forze politiche che con lealtà hanno sostenuto il Governo, la consapevolezza del valore del dialogo e del confronto dialettico tra posizioni anche distanti, presupposto ineludibile per compiere le scelte più giuste e per assumere le decisioni fondamentali, alle quali – per la gravità dell’ora – non potevamo certo sottrarci”.

L’unità della politica e l’apporto della opposizione

“Pur nella sua tragicità, l’esperienza della pandemia ci ha restituito un forte senso di unità, ha elevato il tenore della nostra alleanza e ha rafforzato le ragioni del nostro stare insieme. In questa prospettiva, è stato fondamentale il senso di responsabilità manifestato anche dalle forze politiche di opposizione, che – pur nella chiara differenziazione, nella dialettica politica delle differenti posizioni che hanno assunto – hanno contribuito, avete contribuito, ad affrontare alcuni passaggi critici. Bisogna darvene pubblicamente atto. In più occasioni avete votato lo scostamento di bilancio, avete avanzato proposte concrete e qualificanti, alcune delle quali sono state convintamente accolte dalle forze di maggioranza. Anche grazie a questo dialogo con le opposizioni abbiamo potenziato, in occasione dell’ultima legge di bilancio, le misure di sostegno ad esempio per i lavoratori autonomi e le partite Iva”, ha detto Conte al Senato.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top