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Conte ter o altro? Sei scenari per una crisi

Scenari Governo Conte

Iniziano oggi le consultazioni. I primi a essere ricevuti dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, saranno la presidente del Senato Casellati e il presidente della Camera Fico. Da lì in poi si comincerà a delineare il futuro del governo. Ma quali sono gli scenari possibili per uscire dalla crisi?

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è salito ieri mattina al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. Nel pomeriggio, attraverso un lungo post su Facebook, ha lanciato un appello: “Le mie dimissioni sono al servizio della formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale. Serve un’alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono”. Cosa potrebbe succedere ora?

CONTE TER CON ITALIA VIVA E “RESPONSABILI”

Se Italia Viva durante le consultazioni, previste per domani, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non pone il veto allora Conte torna a capo dell’esecutivo per il terzo mandato. Questo è lo scenario che si augurano Pd e M5s che sperano inoltre di allargare la maggioranza contando sui “responsabili” (ed europeisti) in modo da ridurre il potere di Italia Viva. Resterebbero tuttavia i nodi che hanno portato alla crisi, per esempio il Mes. In questo caso, infatti, bisognerebbe evitare rotture fino a luglio quando, ormai a ridosso del semestre bianco, non sarebbe più possibile sciogliere le Camere e andare al voto.

CONTE TER CON I RESPONSABILI MA SENZA ITALIA VIVA

Conte a capo del governo ma senza Matteo Renzi. Questo è lo scenario che il premier ha provato fin da subito a realizzare senza però riuscirci per un pugno di voti – 7 per l’esattezza – mancanti al Senato. Potrebbe diventare realtà solo se Conte ricevesse da Mattarella un pre-incarico che gli consentirebbe di cercare i responsabili un po’ in tutti i partiti. Significherebbe inoltre riscrivere un programma condiviso trovando compromessi sulle questioni più divisive.

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GOVERNO GIALLOROSSO MA CON UN NUOVO PREMIER

Crescono le possibilità che il premier cambi volto. I nomi finora fatti sarebbero Luigi Di Maio, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni e Stefano Patuanelli. Per il Pd, mettere alla guida uno dei papabili grillini è una delle strategie che potrebbe giocare Italia Viva per eliminare Conte e far implodere sia il Pd che il M5s. Tra i nomi dem ci sarebbe anche quello del ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

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GOVERNO DI LARGHE INTESE

Lo scenario del governo di larghe intese o “di salvezza nazionale” (come lo ha definito Conte) prevede un allargamento a tutti quei partiti disposti a lavorare insieme in nome dell’europeismo. Non a caso si parla di “maggioranza Ursula”, ovvero costituita dagli stessi partiti che in Europa hanno votato per l’elezione della presidente Ursula Von der Leyen: Pd, M5s, LeU e Forza Italia – a loro potrebbe aggiungersi anche Italia Viva. Ma è proprio sull’ingresso di Forza Italia nella maggioranza che sorgerebbero i problemi, soprattutto da parte dei pentastellati.

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GOVERNO TECNICO O ISTITUZIONALE

Il governo tecnico si realizza se Mattarella decide di affidare un nuovo esecutivo a una figura non politica che potrebbe essere il quotatissimo ex presidente della Bce Mario Draghi, l’economista Carlo Cottarelli o la costituzionalista Marta Cartabia. A sostegno dell’esecutivo ci sarebbe quasi tutto il parlamento. Unica forza politica che potrebbe non dare il suo appoggio è il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia. Come scrive La Stampa, oltre a essere commissariata la politica italiana, il Pd rischierebbe di perdere consensi a favore di populisti e sovranisti.

ELEZIONI ANTICIPATE

Se non si riesce a individuare nessuna maggioranza, l’ultima spiaggia resta quella del voto anticipato. In questo caso, verrebbe identificata una figura istituzionale che traghetti il Paese ai seggi. Le elezioni dovrebbero essere fissate per giugno per non rischiare di essere a ridosso del semestre bianco.

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