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Così Gubitosi (Tim) immagina il nuovo passaporto vaccinale

Pass Regionale

Per l’amministratore delegato di Tim, dato che si tratterà di un documento immateriale, il passaporto vaccinale sarà protetto da blockchain

A due mesi esatti dal lancio del passaporto sanitario europeo, l’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, ha provato a immaginare la tecnologia che animerà il documento atteso dai cittadini del Vecchio continente. Sarà infatti principalmente virtuale, da custodire su smartphone (ma in realtà i dati verranno stoccati in cloud) e, sebbene si potrà ottenerne una copia in carta, la sua immaterialità fa sì che dovrà essere protetto dalle migliori tecnologie odierne.

«In questi giorni si parla di passaporto vaccinale: probabilmente sarà fatto in tecnologia blockchain, non sarà un passaporto come l’immaginiamo, sarà un passaporto virtuale», ha detto Gubitosi, Ceo di Tim, intervenendo al webinar “Molto Futuro”, dal titolo “Obbligati a Crescere. Il domani dei giovani di oggi”.

COSA SAPPIAMO SUL PASSAPORTO VACCINALE

Il capo della task force Ue per i vaccini, Thierry Breton ha annunciato che il passaporto sanitario europeo sarà disponibile dal 15 giugno sul sito del ministero della Salute di ciascun Paese, ma non sarà obbligatorio. Chi deciderà di non averlo potrebbe incorrere in controlli più lenti e possibili restrizioni negli spostamenti e negli accessi. In assenza del passaporto verrà comunque richiesto di sottoporsi a un test anti Covid o di dimostrare che si è negativi.

restrizioni sanitarie

Per quanto riguarda, invece, gli spostamenti all’estero, sarà un documento che faciliterà i viaggi rendendo più veloci i controlli alle frontiere, negli aeroporti, su treni, traghetti e autostrade. L’obiettivo, ha detto Breton, è “ritrovare la capacità di vivere insieme senza rappresentare un rischio per gli altri, e avere la capacità di riaprire” le attività in sicurezza.

Nulla invece è stato ancora definito circa il peso del passaporto vaccinale all’interno dei confini nazionali. La decisione, in questo caso, spetta ai singoli Stati, perciò Paese che vai, restrizioni che trovi. Potremmo avere ventisette legislazioni differenti, che certo non agevoleranno il turismo. Resta da capire se i parlamenti nazionali vorranno legare l’accesso a bar, ristoranti, musei, cinema, teatri e stadi esclusivamente ai vaccinati. Una decisione che rischia di danneggiare la ripresa interna, visto che costringe gli esercenti a escludere una considerevole fascia di utenza e che sarà indubbiamente legata all’avanzata delle singole campagne vaccinali nazionali. Considerati gli ultimi inciampi su Johnson & Johnson appare perciò più probabile che il passaporto vaccinale servirà soprattutto per tornare a volare. Cosa potrete fare però una volta atterrati, lo scoprirete soltanto in seguito…

 

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