skip to Main Content

Il boom di assunzioni approvato dal Governo non copre il malcontento della Lega. Il decreto

Assunzioni

Saranno più di tremila nella Pubblica amministrazione, 2.100 nelle forze di sicurezza. Che cosa ha deciso il Governo sulle assunzioni

Ne ha parlato il ministro Paolo Zangrillo in questi giorni, lo chiede tutto il sistema-Paese da decenni. L’Italia ha bisogno di innovarsi, di rinnovarsi, di smaltire troppi pesi che conserva dentro di sé. A queste esigenze strutturali risponde il decreto assunzioni, il cui obiettivo è ovviamente anche soddisfare le esigenze occupazionali di chi è “in coda” da troppo tempo.

OK ALLE NUOVE ASSUNZIONI NELLA PA

Nel Consiglio dei Ministri del tardo pomeriggio di ieri è arrivato il via libera definitivo: “il testo innalza al 12%, fino al 31 dicembre 2026, la percentuale massima per la copertura con personale estraneo alle amministrazioni pubbliche dei posti dirigenziali di amministrazioni che rivestono il ruolo di stazioni appaltanti per il PNRR”, specifica il comunicato del Governo.

Un ennesimo intervento dell’esecutivo per “decidere” nel minor tempo possibile. E, come raccontiamo oggi su Policy Maker, la mole di interventi via decreto è evidente, dall’inizio del Governo Meloni. Ma d’altronde il periodo storico continua – sin dalle prime fasi della pandemia – a imporre un decisionismo d’urgenza per accelerare ogni passo in avanti che Europa e sistema-Italia richiedono. Anche se, in ambito costituzionale non sono mancate negli anni e nei mesi precedenti le critiche a questo modus operandi ormai affermato.

Come dettaglia la nota del Governo, la misura coinvolge non soltanto la Pubblica amministrazione. Infatti, “si incrementano, come già previsto in base agli stanziamenti effettuati con la legge di bilancio per il 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234), le dotazioni organiche delle amministrazioni centrali, dando termine al 30 giugno per la conseguente riorganizzazione delle strutture e con la previsione delle relative procedure di assunzione del personale”.

NUOVI INGRESSI ANCHE NELLE FORZE DELL’ORDINE

“Si potenziano le dotazioni organiche delle Forze armate, delle Forze di polizia, del Corpo delle Capitanerie di porto, dei Vigili del fuoco, del personale militare e di polizia e si prevede l’istituzione e la disciplina della carriera dei medici nel Corpo di Polizia Penitenziaria. Si istituisce l’Osservatorio nazionale del lavoro pubblico, con abrogazione dell’Osservatorio nazionale del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche e della Commissione tecnica per la performance. Sono destinati contributi al potenziamento della struttura organizzativa della Lega italiana per la lotta contro i tumori”.

NUOVI DOCENTI DAL PROSSIMO ANNO

“Per l’anno scolastico 2023/2024, si prevede una procedura straordinaria di reclutamento per i docenti, inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze o negli appositi elenchi aggiuntivi, che sono in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno. Inoltre, si interviene sulle modalità di svolgimento del concorso per i dirigenti tecnici con funzioni ispettive del Ministero dell’istruzione e del merito, in modo da sbloccare le procedure per il relativo reclutamento.

Si prevedono specifiche disposizioni in relazione al trattamento accessorio per la valorizzazione del personale degli enti di ricerca. Si introduce, infine, una disposizione che riguarda titoli preferenziali per la qualifica di agente ed ispettore fitosanitario”.

LE REAZIONI POLITICHE E IL MALCONTENTO LEGHISTA SULLA SICCITA’

Ma oltre ai dettagli tecnici, racconta l’Ansa, la misura-assunzioni è stata approvata “con qualche scintilla fra Lega e FdI sullo sfondo, anche il decreto legge voluto dal ministro Francesco Lollobrigida che istituzionalizza la cabina di regia sulla siccità, con la premier che delega Matteo Salvini a guidarla: la prima riunione è attesa entro un mese, e nel giro di una decina di giorni dovrebbe essere nominato un commissario straordinario”.

“L’entusiasmo in FdI, notano però alcune fonti di governo, non è lo stesso che si respira nella Lega, soprattutto nel fronte lombardo del partito. E nelle scelte comunicative c’è chi nota una rincorsa fra gli alleati a scavalcarsi su tutte le misure varate”, aggiunge l’agenzia. Sono tante ed evidenti, insomma, le distanze tra i due maggiori partiti al governo. Che fatica a far arrivare a prevalere – come invece racconta – l’interesse nazionale. Mentre da più parti si narra di una bomba a orologeria pronta a esplodere in Forza Italia vista la situazione di Silvio Berlusconi.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top