skip to Main Content

Decreto concorrenza: niente spiagge, dentro taxi, Rc auto e telefonia

Decreto Concorrenza

Al pari della riforma del catasto, anche il decreto concorrenza si sgonfia: esce la Bolkestein mentre i tassisti sono infuriati: “governo debole con le app”

Come Policy Maker aveva anticipato, l’attuazione della Bolkestein che fa infuriare balneari e ambulanti e che è stata in più occasioni aspramente criticata dall’attuale ministro della PA, Renato Brunetta, negli anni scorsi sceso ripetutamente in piazza al fianco di chi protestava, slitta ancora. Per uscire dall’imbarazzo, l’esecutivo trova la foglia di fico dell'”operazione trasparenza”, queste le parole usate dalla comunicazione di Palazzo Chigi: in pratica, prima di procedere con bandi europei, occorre far chiarezza e ordinare i contratti in essere, appurare chi ha sottoscritto cosa, con quali guadagni (o perdite) per lo Stato e per quale durata.

 

Dal punto di vista politico, invece, è un rinvio in piena regola per evitare nuove spaccature, soprattutto con Forza Italia, a oggi l’alleato più fedele del governo, che però alla sua battaglia contro la Bolkestein tiene. Ricordiamo che la ‘famigerata’ direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno, è intervenuta per fissare regole per una maggiore liberalizzazione del mercato dei servizi, ed è considerata una delle direttive più importanti del Mercato interno, quella, in particolare, dalla quale si attendono i maggiori risultati in termini di incremento del Prodotto interno lordo europeo e di occupazione.

In poche parole, le zone sottoposte a concessione e date ad ambulanti e balneari andranno realmente liberalizzate, a livello europeo, evitando il fenomeno, ben noto nel nostro Paese, di concessioni ‘a vita’ e spesso perfino ereditarie. Ma ovviamente tutto ciò non piace agli addetti del settore. Ma a quanto pare l’esecutivo, per evitare nuove frizioni, ha preferito espungerla dal pacchetto e non dovrebbe dunque trovare posto nel Decreto concorrenza in discussione oggi. Ufficialmente la scusa è che occorre prima fare un censimento dei beni demaniali concessi con le assegnazioni ultradecennali. Maretta anche sul fronte del notariato: si dovrebbe consentire ai notai di esercitare in tutto il Paese.

E quello sulle concessioni balneari e demaniali più ampiamente intese non è il solo passaggio caldo del decreto concorrenza. Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Or.S.A taxi, Ati taxi, Fast Confsal e Associazione Tutela Legale taxi sono pronte a bloccare le città: “La normativa che disciplina il settore è già stata profondamente revisionata e adeguata ai tempi nel 2019, ed ha abbondantemente superato il vaglio di legittimità della Corte Costituzionale, allora presieduta dal ministro Marta Cartabia. Ad oggi occorre solamente concludere l’iter di riforma con l’approvazione dei decreti attuativi e di un Dpcm per la disciplina delle app, già nella disponibilità legislativa della Presidenza del Consiglio”. Perché, appunto, il decreto concorrenza deve trovare la quadra tra nuove liberalizzazioni del settore e la tutela dei tassisti che si vedono quotidianamente superati, non solo nel traffico, da chi opera abusivamente, grazie alle app per i passaggi tra privati.

Il decreto concorrenza interviene poi sulla rimozione delle barriere all’entrata dei mercati, sui servizi pubblici locali, su energia e sostenibilità ambientale, sulla tutela della salute, sullo sviluppo delle infrastrutture digitali e sulla rimozione degli oneri e la parità di trattamento tra gli operatori.

Rimozione barriere in entrata

Trasparenza e mappatura delle concessioni

Il provvedimento prevede una delega al Governo per costituire un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni, al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza dei principali dati e delle informazioni relativi a tutti i rapporti concessori. Il decreto legislativo che ne seguirà dovrà, tra l’altro, definire l’ambito oggettivo della rilevazione includendo tutti gli atti, i contratti e le convenzioni che comportano l’attribuzione a soggetti privati o pubblici dell’utilizzo in via esclusiva del bene pubblico; prevedere la piena conoscibilità della durata, dei rinnovi in favore di un medesimo concessionario, di una società controllata dal concessionario o di un suo familiare diretto, del canone, dei beneficiari, della natura della concessione, dell’ente proprietario e, se diverso, dell’ente gestore, nonché di ogni altro dato utile a verificare la persistenza in favore del medesimo soggetto delle concessioni e la proficuità dell’utilizzo economico del bene in una prospettiva di tutela e valorizzazione del bene stesso nell’interesse pubblico.

Concessione dei servizi portuali

Il provvedimento prevede che le concessioni per la gestione dei porti siano affidate sulla base di procedure ad evidenza pubblica garantendo condizioni di concorrenza effettiva. Le concessioni devono essere affidate, previa determinazione dei relativi canoni e pubblicazione di un avviso pubblico, sulla base di procedure concorrenziali.

Concessione di distribuzione del gas naturale

L’articolo introduce regole ulteriori di trasparenza e ritorno degli investimenti nelle procedure di affidamento del servizio di distribuzione del gas per favorire lo svolgimento delle gare. In particolare, si introducono incentivi in favore dell’ente locale al fine di procedere in maniera tempestiva allo svolgimento delle gare, soprattutto con riguardo alla valutazione economica delle reti e degli impianti di distribuzione.

Concessioni idroelettriche

Il testo stabilisce che le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche si svolgono secondo parametri competitivi, equi e trasparenti, sulla base di un’adeguata valorizzazione economica dei canoni concessori e di un’idonea valorizzazione tecnica degli interventi di miglioramento della sicurezza delle infrastrutture esistenti. Il percorso di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche deve essere avviato entro il 31 dicembre 2022: decorso tale termine, il Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili promuove l’esercizio dei poteri sostituivi.

Servizi pubblici locali e trasporti

Il Disegno di legge mira ad assicurare una maggiore qualità ed efficienza nell’erogazione dei servizi pubblici locali, prevedendo una serie di norme finalizzate a definire un quadro regolatorio maggiormente coerente con i principi del diritto europeo. Particolare attenzione è posta al trasporto pubblico locale, anche non di linea.

In questa prospettiva si introducono norme finalizzate a:

  1.  ridefinire la disciplina dei servizi pubblici locali, al fine di rafforzare la qualità e l’efficienza e razionalizzare il ricorso da parte degli enti locali allo strumento delle società in house, anche attraverso la previsione dell’obbligo di dimostrare, da parte degli enti medesimi, le ragioni del mancato ricorso al mercato, dei benefici della forma dell’in house dal punto di vista finanziario e della qualità dei servizi e dei risultati conseguiti nelle pregresse gestioni attraverso tale sistema di auto-produzione;
  2. ridefinire la disciplina in materia di trasporto pubblico non di linea, anche al fine di adeguare l’assetto regolatorio alle innovative forme di mobilità;
  3.  incentivare l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale mediante procedure di evidenza pubblica;
  4. devolvere a procedure conciliative gestite dall’Autorità dei trasporti la definizione di controversie tra operatori economici che gestiscono reti, infrastrutture e servizi di trasporto e utenti o consumatori;
  5. rafforzare i controlli in sede di costituzione di nuove società in house da parte delle amministrazioni pubbliche.

Energia e sostenibilità ambientale

Sostenibilità ambientale – centraline elettriche

Il disegno di legge dà un impulso alla realizzazione della rete delle centraline elettriche. In particolare, l’articolo in questione detta criteri per la selezione degli operatori che si occuperanno dell’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica da parte degli enti locali e dei concessionari autostradali in modo che la scelta avvenga tramite procedure competitive trasparenti e non discriminatorie.

Servizi di gestione dei rifiuti

Si propone di promuovere l’introduzione di una maggiore concorrenza nella filiera di gestione dei rifiuti, in modo da favorire il perseguimento degli obiettivi conseguenti alla diffusione dell’economia circolare. In particolare, con riguardo alle utenze non domestiche, si riduce da cinque a due anni la durata minima degli accordi che le utenze non domestiche devono stipulare per la raccolta e l’avvio a recupero dei propri rifiuti al fine di favorire un maggiore dinamismo concorrenziale nell’offerta di tali servizi. Con riguardo al servizio di gestione integrata dei rifiuti, si rafforzano gli standard qualitativi per l’erogazione delle attività di smaltimento e recupero attribuendo specifiche competenze regolatorie all’ARERA.

Tutela della Salute

Il disegno di legge interviene anche in materia di salute in diversi punti.

  1. agevola l’accesso all’accreditamento delle strutture sanitarie private e introduce criteri dinamici per la verifica periodica delle strutture private convenzionate;
  2. supera l’attuale obbligo per il titolare dell’autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso di detenere almeno il 90% dei medicinali in possesso di una AIC, riducendo il vincolo ad un assortimento idoneo a rispondere alle esigenze territoriali;
  3. elimina gli ostacoli all’ingresso sul mercato dei farmaci generici;
  4. incentiva le aziende farmaceutiche alla definizione del prezzo di rimborso (che è negoziato con AIFA), prevedendo che in caso di inerzia sia applicato l’allineamento al prezzo più basso.
  5. elimina la discrezionalità di individuazione dei dirigenti medici, prevedendo che essi siano selezionati da una commissione composta dal direttore sanitario dell’azienda interessata e da tre direttori di cui almeno due provenienti da diversa regione, assegnando l’incarico al candidato che abbia ottenuto il punteggio più alto.

Comunicazioni elettroniche

Il provvedimento interviene anche su diversi punti relativi alla digitalizzazione. Per esempio, riguardo alla realizzazione di infrastrutture di nuova generazione la norma agevola i lavori per la realizzazione di infrastrutture fisiche consentendo il passaggio su reti già esistenti. La norma inserisce obblighi di coordinamento tra gestori di infrastrutture fisiche e operatori di rete per la realizzazione di reti di comunicazione ad alta velocità. Inoltre, introduce per i gestori di servizi di telefonia e comunicazioni elettroniche l’obbligo di acquisire il consenso espresso per tutti i servizi in abbonamento offerti da terzi, compresi sms e mms.

Rimozione degli oneri per le imprese

Revisione dei procedimenti amministrativi

Il provvedimento delega il Governo a rivedere i regimi amministrativi delle attività private, a semplificare e reingegnerizzare in digitale delle procedure.

Semplificazione dei controlli sulle attività economiche

Il Disegno di legge delega il Governo rende più efficaci ed efficienti e coordinati i controlli sulle attività economiche.

Assicurazioni

Si estende l’obbligo di adesione alla procedura di risarcimento diretto anche alle imprese con sede legale in altri Stati membri che operano sul territorio italiano.

Rafforzamento dei poteri di antitrust enforcement

Vengono apportate diverse modifiche al fine di rafforzare il potere di accertamento degli illeciti per violazione della disciplina sulla concorrenza da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Si introducono, tra le altre, norme finalizzate a:

  1. rafforzare i poteri di valutazione di operazioni di concentrazione restrittive della libertà di concorrenza, assicurando una maggiore coerenza del quadro normativo nazionale con quello adottato dalla Commissione e dalla prevalenza dei Paesi dell’Unione europea;
  2. rafforzare i poteri di contrasto all’abuso di dipendenza economica.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top