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Dl Semplificazioni: si profila scambio idroelettrico-trivelle. Ires agevolata per non profit confermata

Idroelettrico

Approda oggi in Senato il Dl Semplificazioni. Inseriti emendamenti sia per il blocca trivelle con un via libero alla moratoria sulle attività upstream per i nuovi permessi di ricerca di petrolio e gas sia per la regionalizzazione delle concessioni idroelettriche

Mezza giornata in più, è questa la richiesta di differita delle Commissioni competenti prima di portare in aula il cosiddetto Decreto Semplificazioni. Infatti, prosegue oggi, nelle Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici, l’esame del ddl di conversione del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. Come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, l’avvio dell’esame in Aula è stato differito a mercoledì 23, alle 15.

LA MOSSA DELLA LEGA SULL’IDROELETTRICO

Da quanto riportato stamane da Il Sole 24 Ore ci sarebbe il “via libera alla norma ‘blocca trivelle’ ma anche all’emendamento sulla ‘regionalizzazione’ delle concessioni idroelettriche. È sul filo di questo scambio che si gioca l’accordo M5S-Lega sul decreto semplificazioni. Nel provvedimento, che dopo uno sprint notturno nelle commissioni dovrebbe arrivare oggi nell’Aula del Senato, a meno di retromarce finali sono destinate ad entrare entrambe le proposte. La Lega punta forte sul riordino delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche: in estate fu il sottosegretario a Palazzo Chigi, Giancarlo Giorgetti, a parlare della necessità di rivedere le regole su quello che, citando il caso della Valtellina, definì «petrolio bianco delle Alpi». Da un lato gli operatori attivi con concessioni già scadute dovranno corrispondere un canone aggiuntivo rispetto a quello demaniale. Dall’altro, alla scadenza delle concessioni in corso, le opere di raccolta, di regolazione e di derivazione, principali e accessorie, i canali adduttori dell’acqua, le condotte forzate ed i canali di scarico passerebbero, ‘senza compenso, in proprietà alle regioni, in stato di regolare funzionamento’. L’emendamento prevede però indennizzi in caso di investimenti per la parte non ammortizzata.
Se l’emendamento sarà approvato, a quel punto le regioni potranno indire gare o anche affidare direttamente le concessioni (per un periodo compreso tra 20 e 40 anni) a una società mista pubblico-privata o potranno optare per il partenariato”.

VIA LIBERA AL BLOCCA TRIVELLE

In molti vedono nella mossa sull’idroelettrico uno scambio sul versante delle “trivelle” con un via libero alla moratoria sulle attività upstream per i nuovi permessi di ricerca di petrolio e gas. Si dovrà dare prima avvio e realizzazione al Piano delle aree idonee, da approvare entro 12 mesi, per la lega, o 18 mesi (richiesta questa del Movimento 5 Stelle). In caso di mancata approvazione del Piano i permessi tornerebbero efficaci dopo entro due, e non tre, anni. Questi provvedimenti non avrebbero conseguenze sulle concessioni di coltivazione di gas e petrolio già attuali, ma bloccherebbero una serie di investimenti (non ultimo Eni che ha programmato investimenti di due miliardi nell’Off shore al largo di Ravenna).

Tra le misure confermate del Dl Semplificazioni il ritorno dell’Ires agevolata al 12% per il settore “non profit” (che era stata portata dal 12 al 24% nella Legge di Bilancio approvata a Dicembre).

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