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Il Cipess dice sì al Ponte sullo Stretto: tutte le altre volte che ci siamo andati vicino

Del Ponte sullo Stretto, nella sua versione moderna, se ne parla dal 1969 ma, nonostante i numerosi studi di fattibilità, non è mai stato realizzato. Il ministro Salvini è convinto che ora la storia andrà in modo diverso 

Il primo attraversamento del Ponte sullo Stretto di Messina (Ponte Berlusconi?) ci sarà da fra il 2032 e il 2033. La promessa del ministro dei trasporti Matteo Salvini arriva dopo il via libera del Cipess al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. “È un’emozione perché non si è mai arrivati all’approvazione del progetto definitivo con l’intera copertura economica garantita – ha detto il vicepremier in conferenza stampa dopo il Cipess – Sarà – e non sarebbe – sarà il Ponte a campata unica più lungo al mondo. Una infrastruttura del genere è un acceleratore di sviluppo. Sono assolutamente orgoglioso del tratto di strada fatto fino a qua”. Il percorso per la posa della prima pietra, però, non è finito. “Ora ci vuole la bollinatura della Corte dei conti, poi l’obiettivo tra settembre e ottobre, l’estate finisce il 21 settembre giorno di San Matteo, è di partire con in cantieri”. Il costo? È pari 13,5 miliardi di euro.

OK DEL CIPESS AL PONTE SULLO STRETTO 

Presente nel programma unitario del centrodestra, ponte sullo Stretto di Messina è un progetto del quale, ciclicamente, si torna a discutere. L’approvazione del decreto Ponte, il 31 marzo 2023, ha il via libera a un testo che permette di riprendere il percorso di progettazione e realizzazione dell’opera. È tornata in vita, così, la Società Stretto di Messina che dovrà occuparsi dell’opera con una nuova governance, e che può contare sulla partecipazione del Mef e del Mit. Alla società partecipano Rfi, Anas, le Regioni Sicilia e Calabria, e, in misura non inferiore al 55,162%, il ministero dell’Economia, “che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il ministero delle Infrastrutture, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa”. Con ok Cipess il Ponte sullo Stretto di Messina entra ufficialmente nella fase operativa.

WEBUILD COSTRUIRÀ IL PONTE

A costruire il ponte sullo Stretto sarà Webuild, il più importante Gruppo di costruzioni italiano, la holding dove sono confluite le imprese (tra cui la capofila Impregilo) che facevano parte del Consorzio Eurolink, che nel 2005 si aggiudicò la gara, indetta dallo Stato, per la costruzione del ponte sullo Stretto. Sul suo sito Webuild promette di “Dare occupazione a 100.000 persone e attivare l’economia locale, collegando Sicilia e Calabria”. La delibera del Cipess segue la firma dell’atto aggiuntivo al contratto tra la società concessionaria Stretto di Messina e il contraente generale Eurolink, guidato da Webuild, per un valore di 10,6 miliardi che diventerà efficace a partire dalla pubblicazione della delibera Cipess in Gazzetta Ufficiale.

TUTTI I NUMERI DEL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 

Il progetto prevede la costruzione di un Ponte di lunghezza complessiva pari a 3.666 metri, con una campata centrale sospesa di 3.300 metri, che lo renderà il ponte sospeso con la campata unica più lunga al mondo. L’impalcato, largo circa 60 metri, ospiterà tre corsie stradali per senso di marcia, due binari ferroviari e due corsie di servizio, garantendo un collegamento stabile, veloce ed efficiente tra il continente e la Sicilia per i suoi oltre 5 milioni di abitanti. Avrà una capacità massima di 200 treni al giorno e 6.000 veicoli l’ora, e sarà aperto 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno. Le torri in acciaio saranno alte 399 metri e il sistema di sospensione sarà affidato a cavi da 1,26 metri di diametro per una lunghezza totale di 5.320. L’opera è progettata per resistere a eventi sismici e venti estremi, dotata di sistemi di monitoraggio intelligente per garantire sicurezza e manutenzione predittiva. L’altezza sul livello del mare sarà di 72 metri per una ampiezza di 600 metri. Il franco navigabile arriverà a 70 metri in condizioni di pieno carico delle corsie stradali e due treni passeggeri in contemporanea, parametri in linea o superiori a quelli dei ponti esistenti sulle grandi vie di navigazione internazionali.

IL PONTE SULLO STRETTO DEI ROMANI

Del Ponte sullo Stretto si discute da tempi immemori. Del resto, Villa San Giovanni e Messina si guardano e paiono quasi toccarsi. Gli unici a riuscire a congiungere le due Regioni pare siano stati i romani (evento citato anche dal ministro Salvini) che, per trasportare un carico di elefanti “in continente”, realizzarono, secondo i racconti di Plinio il vecchio, un ponte di navi e botti tra la Sicilia e la Calabria. Molti secoli dopo, nel 1870 l’ingegnere Carlo Alberto Navone propose un tunnel sottomarino. Il terribile terremoto di Messina nel 1908 impose una riflessione sulla fattibilità dell’opera ma fino a qualche anno prima della seconda guerra mondiale si susseguirono proposte.

IL CONCORSO INTERNAZIONALE DEL 1969

Risale al 1969 un concorso internazionale di idee indetto dal Ministero dei Lavori Pubblici nell’ambito del quale furono presentati 143 progetti. Nonostante l’interesse dell’IRI e dell’Eni non se ne fece nulla.

DALLA STRETTO DI MESSINA SPA IL PROGETTO A UN’UNICA CAMPATA

Nel 1981, il governo Forlani creò la Stretto di Messina SPA, il presidente era Oscar Andò, ex sindaco di Messina e padre del sindaco dell’epoca. “Il consiglio di amministrazione, visionando le sponde dello stretto – disse Andò -, ha voluto dare la dimostrazione che il progetto del ponte sta per entrare nella nuova fase preparatoria all’inizio dei lavori per realizzare la grandiosa opera”. Anche Bettino Craxi intervenne sul tema: “Alla fine dell’88 ci sarà l’apertura dei cantieri. Entro il 1998 avremo il ponte”.

TANGENTOPOLI SPAZZA VIA IL PONTE SULLO STRETTO

In realtà non se ne fece nulla, Tangentopoli e la crisi valutaria del 1992 imposero al nostro paese di occuparsi di questioni più cogenti.  Nei vent’anni successivi la società Stretto di Messina SPA ha continuato ad aggiornate i suoi progetti. In questi anni si viene a formalizzare l’idea che il ponte tra la Calabria e la Sicilia non può avere più campate perché lo Stretto è troppo profondo. I progettisti degli ultimi 20 anni immaginano dunque una struttura unica al mondo con un’unica campata e sulla terraferma piloni alti 300 metri, quanto la Tour Eiffel.

LA PROMESSA DI BERLUSCONI: PONTE SULLO STRETTO ENTRO IL 2012

Il progetto del Ponte sullo Stretto torna in auge nel 2001 quando l’ex Premier Silvio Berlusconi promise di costruire il ponte entro il 2012. E in effetti passi in avanti se ne fecero. Il Ponte venne inserito tra i 18 progetti europei prioritari da rendere operativi entro il 2020. Nel 2004 il ministro dei trasporti Pietro Lunardi si presentò a Parigi alla prima presentazione internazionale del progetto: “Lo possiamo dire con commozione, orgoglio e certezza: il ponte sarà realizzato”. Nel 2005 il consorzio Eurolink, a cui partecipa anche la società Impregilo, vinse l’appalto per costruire il ponte e nel 2006 furono firmati gli ultimi accordi. A fermare l’inizio dei lavori fu il governo Prodi, entrato in carica nel 2006. Troppi i dubbi di carattere tecnico, ambientale, relativi alla sismicità della zona, ed economico (il ponte sullo Stretto manderebbe sul lastrico l’intera economia delle imbarcazioni per il trasporto passeggeri che fanno la spola tra Messina e Villa San Giovanni).

BERLUSCONI PENSA A DANIEL LIBESKIND PER REALIZZARE IL PONTE SULLO STRETTO

Il ritorno al governo di Silvio Berlusconi nel 2008 fece tornare d’attualità il tema. Nel 2010, la Impregilo consegna il progetto definitivo del ponte e ad essere incaricato di progettare la struttura è Daniel Libeskind, ideatore del Museo ebraico di Berlino e del One World Trade Center di New York. Il progetto, però, ancora una volta viene abortito. Nel 2011 l’Unione Europea non include il Ponte sullo Stretto tra le grandi opere destinatarie dei fondi comunitari e in quello stesso anno cade il governo Berlusconi.

MATTEO RENZI: “NOI SIAMO PRONTI”

Il governo del senatore Mario Monti nel 2012, chiamato a gestire un paese a un passo dal default,  infila il progetto del ponte sullo Stretto in un cassetto e lo chiude a doppia mandata. Nel 2013 la società Stretto di Messina SPA fu messa in liquidazione e da allora è gestita da un commissario. L’ultimo Presidente del consiglio a parlare di ponte sullo Stretto è stato Matteo Renzi che, nel 2016 in occasione dell’evento che celebrava i 110 anni dell’impresa di costruzioni Salini-Impregilo, ha detto, rivolgendosi ai manager della società “Noi siamo pronti”.

DA CONTE A DRAGHI: 50 MILIONI PER LO STUDIO DI FATTIBILITÀ

Di ponte sullo Stretto si occupa anche il governo Conte: la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli nomina una commissione di 16 esperti per esaminare le “possibili alternative” per collegare la Sicilia alla Calabria. Nel 2021 Mario Draghi, succeduto a Conte, stanzia altri 50 milioni di euro per uno studio di fattibilità tecnico – economica dell’opera.

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