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La cittadinanza divide (anche) la maggioranza

Il ministro degli esteri Antonio Tajani torna a proporre l’introduzione dello ius scholae per la concessione della cittadinanza italiana. Proposta non gradita del leader della Lega Matteo Salvini che chiude la porta al confronto 

Dopo aver superato lo scoglio referendario, Forza Italia e Lega tornano a bisticciare.  Il tavolo della discussione, questa volta, è lo ius scholae. Già l’anno scorso i due alleati di governo avevano discusso sul tema e a settembre 2024 Forza Italia aveva addirittura presentato una proposta di legge. Che è rimasta lettera morta.

IUS SCHOLAE: LA PROPOSTA DI FORZA ITALIA PER LA CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA

La proposta di Forza Italia sullo ius scholae, che prevede la concessione della cittadinanza italiana ai figli di immigrati che abbiano completato un ciclo scolastico in Italia, continua a suscitare polemiche e reazioni contrastanti tra gli alleati di centrodestra. Pur all’interno di una dialettica politica tipica delle coalizioni, i diversi partiti si sono espressi con sfumature differenti riguardo alla proposta degli azzurri.

TAJANI: “LO IUS SCHOLAE DI FORZA ITALIA PUNTA ALLA VERA INTEGRAZIONE”

“Non è una proposta lassista, la proposta sullo Ius Italiae che già in parte è stata recepita dal codice e accolta dal governo con le nuove norme sulla concessione della cittadinanza per lo Ius Sanguinis è la seconda parte della proposta di Forza Italia, la prima parte parla dello Ius Scholae – ha detto Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, a margine dell’assemblea generale di Confcommercio, presso l’Auditorium Conciliazione -. Noi diciamo che la cittadinanza è una cosa seria: per diventare cittadino italiano meglio che stare 10 anni ai giardinetti, è stare 10 anni a scuola – 10 anni e non 5 – con profitto perché se si deve diventare cittadini italiani – ha aggiunto – bisogna conoscere la storia, la geografia, la lingua italiana e avere una minima conosce dell’educazione civica”. Addirittura, secondo Tajani, la proposta dei forzisti “rende più complicata e seria la cittadinanza e punta alla vera integrazione. È chiaro che noi siamo contrari alla proposta della sinistra di cinque anni. E adesso la goccia scava la roccia: bisogna spiegare che dire no a prescindere secondo me è un errore. Ricordo anche il punto 6 del patto elettorale recita il ‘centrodestra lavorerà per favorire l’integrazione sociale ed economica degli immigrati regolari che vivono in Italia’”.

SALVINI: “CAMBIARE LA LEGGE SULLA CITTADINANZA NON È UNA PRIORITÀ PER GLI ITALIANI”

La replica del ministro Salvini non si è fatta attendere. “No, gli italiani sono assolutamente in maggioranza consapevoli che l’attuale legge funziona e funziona bene tanto che l’Italia è il Paese che concede più cittadinanza in tutta l’Unione europea – ha chiarito ai cronisti il vicepremier e leader delle Lega, Matteo Salvini, a margine di un evento del suo partito in Senato – Né il centrodestra, tantomeno la Lega, ritengono che sia una priorità cambiare le regole sulla cittadinanza” peraltro “non siamo stati eletti per accelerare la concessione della cittadinanza e non lo faremo, punto”, ha aggiunto. “Mi piacerebbe che tutti lavorassero per unire su temi comuni, non su temi che dividono, perché è chiaro che parlare di dare cittadinanze maggiormente rispetto a quello che accade oggi, non penso che neanche uno dei nostri elettori lo abbia cuore, anzi semmai ci chiedono di poter intervenire con più rigore su chi ha il permesso di soggiorno commette reati, commette infrazioni”, ha concluso Salvini, di fatto chiudendo alla proposta di Ius scholae di Forza Italia.

Leggi anche: I punti chiave della proposta di FI sullo Ius scholae

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