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Bossi è tornato, ecco chi sono i suoi uomini (contro Salvini)
Il Comitato Nord di Bossi si propone come soggetto politico in sostegno di Attilio Fontana. La Lega “nazionale” di Salvini continua a perdere pezzi
Che tra Umberto Bossi e il segretario federale della Lega Matteo Salvini non siano mai stati idilliaci è cosa nota. L’indiscrezione, riportata da Repubblica, che i due non si parlino più, invece, è una novità. “Non mi parla? È un bambino, non si comporta come un uomo e io sono abituato a parlare con gli uomini”. A pronunciare queste parole di fuoco sarebbe stato Umberto Bossi, in occasione di un incontro con il governatore della Lombardia Attilio Fontana e candidato del centrodestra per le prossime Regionali.
Il Comitato Nord fa litigare Bossi e Salvini
A far litigare Bossi e Salvini sarebbe l’iniziativa di “indipendenza” reclamata dal Senatur attraverso il suo “Comitato nord”, tentativo di rilanciare i temi identitari storici del Carroccio. E proprio per promuovere la sua iniziativa, e i suoi uomini, Bossi ha incontrato ieri Fontana che si trova nella scomodissima posizione di paciere tra l’incudine Salvini e il martellante Bossi. Ma chi sono gli uomini che hanno detto addio alla Lega “nazionale” di Salvini?
Gianmarco Senna: il primo a lasciare Salvini (per Calenda)
Il primo ad abbandonare la nave della Lega che ora naviga un acque agitate è stato Gianmarco Senna, amico personale di Matteo Salvini e militante leghista di lunghissimo corso. Imprenditore nel settore della ristorazione, Senna fu candidato del Carroccio capace di raccogliere il maggior numero di voti a Milano alle elezioni del 2018 e fu tra i papabili aspiranti sindaco del capoluogo lombardo alle ultime comunali. Lasciando il gruppo della Lega ha aderito a quello di Azione-Italia Viva.
La “banda dei cinque” consiglieri regionali lombardi che ha abbandonato Salvini per il Comitato Nord
Uno strappo meno traumatico è quello della “banda dei cinque” che ha lasciato la Lega per transitare nel nuovo soggetto identitario di Umberto Bossi. I membri del Consiglio regionale lombardo che hanno aderito al Comitato nord di Umberto Bossi sono: Paolo Grimoldi, Roberto Mura, Federico Lena e Antonello Formenti e Massimiliano Bastoni.
Paolo Grimoldi: il vero erede della Lega Nord di Bossi?
A capeggiare questa piccola, ma dolorosa, secessione c’è Paolo Grimoldi. Deputato del Carroccio dal 2006 e non rieletto nella presente legislatura, dal 2015 al 2021 ha guidato la segreteria della Lega Lombarda, Grimoldi si candida a essere il vero erede di Umberto Bossi. È il coordinatore del Comitato del Nord insieme a Angelo Ciocca con il quale vorrebbe concretizzare la rinascita della Lega bossiana.
Lo strappo di Roberto Mura, Federico Lena e Antonello Formenti
Hanno seguito Paolo Grimoldi altri tre consiglieri leghisti: Roberto Mura, Federico Lena e Antonello Formenti. Le ragioni lamentate dai tre, che hanno emesso un comunicato congiunto, riguardano un “malessere interno, la non predisposizione all’ascolto delle innumerevoli criticità territoriali e l’abbandono totale delle tematiche autonomiste nordiste”. Anche in questo caso viene lamentato un allontanamento dalle questioni identitarie rinverdite, invece, dal Comitato Nord di Bossi. Roberto Mura, nato a Pavia nel 1955, ha giocato un ruolo importante nel partito di Salvini. Senatore per la Lega Nord dal 2008, ha ricoperto il ruolo di membro della Commissione Difesa del Senato, della Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni della Commissione Finanze e Tesoro, della Commissione Giustizia. “Io non sono scappato, rimango a disposizione e sono pronto al dialogo con il partito in qualunque momento”. A parlare così è Antonello Formenti, eletto nella circoscrizione di Lecco, che assicura di non voler voltare le spalle al centrodestra. “Nella mia testa c’è sempre l’intenzione di sostenere Attilio Fontana – ha detto Formenti -. Il presidente ha tutta la mia stima. Non intendiamo metterlo in difficoltà da qui alle elezioni e alle elezioni la mia intenzione è quella di sostenerlo. Sul correre separati dalla Lega, è chiaro che è oggettivamente una possibilità”. Da trent’anni della Lega, anche il cremonese Federico Lena ha lasciato il partito di Salvini perchè “non ci sono opportunità per poter esprimere un parere anche discordante da quello del capo, bisognava fare un passaggio forte per poter farsi ascoltare”. I tre sono stati espulsi dalla Lega dopo l’abbandono del gruppo consiliare. “Se mi aspettavo l’espulsione? Era una cosa possibile e a dirla proprio tutta non ci avevo neanche dato troppo peso”, ha chiosato Lena.
Massimiliano Bastoni: il consigliere che vuole riportare al centro l’autonomia
L’ultimo del quintetto è Massimiliano Bastoni, eletto alla Regione Lombardia con 2mila preferenze. “Dopo quasi 32 anni che mi hanno visto appartenere a un solo partito, la Lega, ho deciso di aderire all’interno del Consiglio regionale al nuovo gruppo denominato ‘comitato Nord’. La mia scelta viene dopo alcuni giorni di profonda riflessione“. Anche per lui a pesare è la marginalizzazione dei temi come “l’autonomia e la difesa delle identità regionali” insieme alla “mancanza di coinvolgimento della base militante nelle scelte fondamentali ha fatto sì che il partito dei commissari non mi rappresenti più”.
Il sostegno al centrodestra di Fontana
I cinque consiglieri che hanno lasciato la Lega di Salvini non hanno lasciato, però, il centrodestra. Del resto, l’incontro tra Bossi e Fontana è stato motivato proprio dalla volontà di quest’ultimo di offrire supporto alla campagna del presidente uscente ed essere “parte attiva con gli alleati di coalizione al fine di riconoscere il Comitato Nord come lista all’interno della coalizione di centrodestra in appoggio al presidente Fontana”. Messaggio chiaro e ricevuto con favore da Fontana. “Mi farò promotore con la coalizione di centrodestra della necessità di accogliere anche loro”, ha detto il Presidente a margine del vertice con Bossi.
Elezioni: tutti gli assessori ricandidati (meno uno)
Sul fronte delle candidature alle prossime elezioni regionali, tutte le segreterie provinciali della Lega dovranno completare le liste entro il 27 dicembre per sottoporle ai vertici nazionali. Non dovrebbero esserci sorprese circa le ricandidature degli assessori regionali uscenti Davide Caparini, Claudia Terzi, Elena Lucchini, Stefano Bruno Galli. Invece, Fabio Rolfi, assessore all’agricoltura della Lombardia, dovrebbe correre come sindaco di Brescia.
L’assist alla candidatura di Letizia Moratti
L’alternativa è che quegli ex leghisti possano guardare con favore alla costituzione di un comitato civico e sostenere Letizia Moratti. Gianni Fava, ex deputato e assessore nella giunta lombarda guidata dal compianto Roberto Maroni, ha fatto un endorsement alla Moratti “profilo istituzionale di grande prestigio”. Secondo Fava i transfughi leghisti, che conosco bene il territorio lombardo, potrebbero trovare nel movimento di Letizia Moratti una casa. Allo stesso tempo “Letizia Moratti ha bisogno di una cinghia di trasmissione per affermarsi fuori da Milano attraverso amministratori e figure radicate nel territorio lombardo”. Solo la mediazione di Fontana può evitare che la diaspora leghista di trasformi in un enorme assist per la sua avversaria.