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Michele Prestipino è il nuovo Procuratore capo di Roma

Michele Prestipino

La nomina di Michele Prestipino segue lo scandalo delle manovre occulte per pilotare la nomina del nuovo procuratore capo

Michele Prestipino è il nuovo Procuratore capo di Roma. 63, romano di origini siciliane, succede a Giuseppe Pignatone, del quale è stato a lungo il vice. E che sarebbe stato per Prestipino un mentore.

Il CSM lo ha preferito a Giuseppe Lo Voi, che nel ballottaggio ha ottenuto 8 preferenze contro le 14 di Michele Prestipino. A far vincere Prestipino sono stati i voti dei cinque togati di Area, la corrente di sinistra delle toghe, i tre di Unicost, la corrente di centro, 3 consiglieri di Autonomia e Indipendenza e due laici del M5S, Alberto Maria Benedetti e Fulvio Gigliotti, e il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi. A favore di Lo Voi hanno votato invece i tre togati di Magistratura Indipendente, la corrente di destra delle toghe, il primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone, i 2 laici di Forza Italia Michele Cerabona e Alessio Lanzi e il laico del M5S Filippo Donati. Astenuti i togati Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo, entrambi eletti con Autonomia e Indipendenza, e il laico della Lega, Emanuele Basile. Non ha partecipato la voto il vice presidente del Csm, David Ermini.

La nomina di Michele Prestipino segue lo scandalo delle manovre occulte per pilotare la nomina del nuovo procuratore capo, che ha travolto Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, e sospeso dal CSM nel 2019.

La carriera di Michele Prestipino

Il nome di Michele Prestipino è legato alle indagini che hanno fatto luce sulle infiltrazioni della camorra a Roma e nel Lazio, e sopratutto allo storico processo al clan Spada di Ostia, che ha portato a condanne per 150 anni di carcere.

Michele Prestinino è entrato in magistratura nel 1984, primo incarico alla Pretura di Avezzano, per passare nel 1992 a L’Aquila. Nel capoluogo Abruzzese ha svolto il compito di magistrato di sorveglianza.

La sua carriera conosce una svolta cruciale con l’arrivo a Palermo nel 1996, da sostituto procuratore della DDA insieme a Marzia Sabella ed al procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone. Sono loro che nel 2006 interrompono la latitanza ultra quarantennale di Bernando Provenzano, insieme alla forze dell’ordine. Sempre dalla Dda palermitana ha seguito indagini sulle connessioni tra mafia, politica e sanità fino a quella, con l’allora procuratore capo Pietro Grasso, sullo scandalo delle ‘talpe’ in Procura. Da novembre del 2008 è procuratore aggiunto a Reggio Calabria dove indaga sulla struttura della ‘ndrangheta calabrese e sulle sue ramificazioni economiche nel Nord Italia.

Arriva a Roma nel 2013 come procuratore aggiunto, coordinando la DDA capitolina, dove ritrova Pignatone. Ed è proprio in questo ruolo che otterrà per i clan storici del litorale laziale il riconoscimento del 416 bis e l’associazione per delinquere di stampo mafioso.

Le reazioni alla nomina di Prestipino

“Auguri al procuratore Michele Prestipino per la nomina appena ricevuta”, le parole del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti parlando a margine della firma di un protocollo in Tribunale a Roma.

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha invece tweettato: “Voglio augurare buon lavoro al nuovo Procuratore Capo di Roma Michele Prestipino. Congratulazioni per l’incarico che, sono certa, saprà svolgere con serietà e rigore. Roma Capitale è sempre pronta a collaborare con la magistratura nella lotta alla criminalità”.

Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ed il suo Presidente, Antonino Galletti, hanno augurato buon lavoro a Michele Prestipino.

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