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Cos’è il Media Freedom Act (e perché non piace molto a FdI e Lega)

Media Freedom Act

Il Parlamento europeo approva definitivamente il Media Freedom Act a tutela dei giornalisti e dei media europei dalle interferenze politiche o economiche

Via libera definitivo dal Parlamento europeo al Media Freedom Act, la nuova legge pensata per proteggere i giornalisti e i media europei dalle interferenze politiche o economiche. Il provvedimento normativo è stato adottato con 464 voti favorevoli, 92 contrari e 65 astensioni. Maggioranza quindi in parte divisa.

Tra le delegazioni italiane il testo ha visto i voti favorevoli di Pd, M5s, Verdi e degli eurodeputati Forza Italia a Strasburgo. Astenuti invece Lega e Fratelli d’Italia, con la sola eccezione del presidente del gruppo ID ed eurodeputato della Lega Marco Zanni che ha votato contro il testo. Il gruppo dei Conservatori e Riformisti, sul testo, si è spaccato: gran parte dei membri ha votato contro, Fdi si è invece astenuto e in nove hanno votato a favore, in buona parte olandesi e belgi. Anche il gruppo di Id si è diviso: Afd e lepenisti, a dispetto della Lega, hanno votato contro. Compatta sul provvedimento la maggioranza Ursula e il sì al Media Freedom Act è arrivato anche dai Verdi.

Con questa legge l’Eurocamera ha voluto dare una risposta alle aspettative dei cittadini nei confronti dell’UE, espresse nelle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa. In particolare, affrontando le minacce all’indipendenza dei media e applicando le regole di concorrenza dell’UE nel settore dei media, al fine di prevenire grandi monopoli mediatici, nonché di garantire il pluralismo e l’indipendenza dei media da indebite interferenze politiche, aziendali e/o straniere. Si è voluti inoltre intervenire per contrastare la disinformazione attraverso la legislazione e gli orientamenti per le piattaforme online e le società di social media, difendere e sostenere media liberi, pluralistici e indipendenti e garantire la protezione dei giornalisti.

TUTELARE IL LAVORO DEI GIORNALISTI

Nel dettaglio, ecco cosa prevede il Media Freedom Act. Alle autorità sarà vietato esercitare pressioni su giornalisti ed editori affinché rivelino le loro fonti, anche mediante detenzione, sanzioni, perquisizioni negli uffici o installazione di software di sorveglianza intrusiva sui loro dispositivi elettronici.

Il Parlamento ha aggiunto notevoli garanzie sull’uso di spyware, che sarà possibile solo caso per caso e soggetto all’autorizzazione di un’autorità giudiziaria che indaga su crimini gravi punibili con una pena detentiva. Anche in questi casi i soggetti avranno il diritto di essere informati dopo l’avvenuta sorveglianza e potranno impugnarla in tribunale.

INDIPENDENZA EDITORIALE DEI MEDIA STATALI

Per evitare che i media statali vengano utilizzati per scopi politici, i loro direttori e membri del consiglio dovranno essere selezionati attraverso procedure trasparenti e non discriminatorie per mandati sufficientemente lunghi. Non sarà possibile licenziarli prima della scadenza del contratto, a meno che non soddisfino più i criteri professionali. I media pubblici dovranno essere finanziati utilizzando procedure trasparenti e obiettive, e il finanziamento dovràessere sostenibile e prevedibile.

TRASPARENZA DELLA PROPRIETA’

Per consentire al pubblico di sapere chi controlla i media e quali interessi possono influenzare la cronaca, tutti i mezzi di informazione e di attualità, indipendentemente dalle loro dimensioni, dovranno pubblicare informazioni sui loro proprietari in un database nazionale, incluso se sono direttamente o indirettamente posseduti dallo stato.

PUBBLICITA’ ASSEGNATA EQUAMENTE

I media dovranno inoltre riferire sui fondi ricevuti dalla pubblicità statale e sul sostegno finanziario statale, anche da paesi extra-UE. I fondi pubblici ai media o alle piattaforme online dovranno essere assegnati secondo criteri pubblici, proporzionati e non discriminatori. Le informazioni sulla spesa pubblicitaria statale saranno pubbliche, compreso l’importo totale annuo e l’importo per punto vendita.

PROTEGGERE LA LIBERTA’ DEI MEDIA DELL’UE DALLE GRANDI PIATTAFORME

I deputati si sono assicurati di includere un meccanismo per impedire alle piattaforme online molto grandi, come Facebook, X (ex Twitter) o Instagram, di limitare o eliminare arbitrariamente contenuti multimediali indipendenti. Le piattaforme dovranno innanzitutto distinguere i media indipendenti dalle fonti non indipendenti. I media verranno avvisati quando la piattaforma intende eliminare o limitare i propri contenuti e avranno 24 ore per rispondere. Solo dopo la risposta (o in assenza di essa) la piattaforma potrà cancellare o limitare il contenuto se ancora non rispetta le sue condizioni.

I media avranno la possibilità di portare il caso davanti a un organismo di risoluzione extragiudiziale delle controversie e richiedere un parere al Comitato europeo per i servizi di media (un nuovo comitato europeo di regolatori nazionali che sarà istituito dall’EMFA).

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