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L’UE sanziona la Russia e cerca di costruire una politica estera

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L’Unione europea ha accettato di imporre una nuova serie di sanzioni ai cittadini russi come conseguenza dell’avvelenamento di Alexei Navalny. Si pensa a sanzionare anche la Bielorussia

Germania e Francia hanno proposto di sanzionare la Russia in una riunione tra ministri degli Esteri dell’Ue organizzata lunedì scorso. Le sanzioni includono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio per diversi funzionari dell’intelligence militare russa. Come ha riportato La Stampa, “A venire colpiti da restrizioni sei individui russi al momento non precisati che si ritiene siano coinvolti nella vicenda. Con loro anche due organizzazioni coinvolte nel tentativo di eliminare l’oppositore di Vladimir Putin o nel conseguente insabbiamento delle indagini. Presa la decisione a livello politico, spetterà adesso agli sherpa lavorare alla blacklist a livello tecnico-giuridico così da rendere operative le sanzioni nei tempi più rapidi possibili”.

FRANCIA E GERMANIA

Francia e Germania, insieme a Italia, Olanda e Belgio, nonostante, o grazie, alla Brexit, stanno ritrovando maggiore sintonia anche in materia di affari esteri. Sul caso Navalny, Berlino e Parigi hanno adottato la stessa linea contro la Russia. “Questa violazione della convenzione sulle armi chimiche non può restare impunita”, ha dichiarato Heiko Maas, ministro degli Esteri della Germania.

IL CASO NAVALNY

I leader dell’Ue hanno esortato Mosca a fornire chiarimenti sulle circostanze dell’avvelenamento. Mentre Navalny era in cura in un ospedale di Berlino, gli esperti tedeschi hanno stabilito che era stato avvelenato dall’agente nervino Novichok, una sostanza che è stata utilizzata nell’avvelenamento di altri critici del Cremlino e che appartiene all’epoca sovietica. Dopo il suo rilascio dall’ospedale, Navalny ha pubblicamente addossato la colpa al presidente russo Vladimir Putin.

IL VELENO RUSSO

Il nome Novichok significa “nuovo arrivato” in russo e si applica a un gruppo di agenti nervini avanzati sviluppati dall’Unione Sovietica negli anni Settanta e Ottanta. Gli agenti Novichok hanno effetti simili a quelli di altri agenti nervini – agiscono bloccando i messaggi dai nervi ai muscoli, causando il collasso di molte funzioni corporee. Mentre alcuni agenti Novichok sono liquidi, altri si pensa che esistano in forma solida. Ciò significa che possono essere dispersi sotto forma di polvere ultrafine. Come riporta la BBC, i Novichok sono stati progettati per essere più tossici di altre armi chimiche, quindi alcune versioni cominciano a fare effetto rapidamente – nell’ordine di 30 secondi a due minuti. Nel 2018, Sergei Skripal e sua figlia Yulia si sono gravemente ammalati nella città britannica di Salisbury – anche in quell’occasione i russi erano stati accusati di aver spalmato l’agente nervino sulla maniglia della porta di casa dell’ex spia russa.

Il CASO LUKASHENKO

C’è un altro fronte aperto con la Russia per la politica estera europea: il consiglio Affari esteri apre la possibilità a sanzioni contro Alexander Lukashenko per i disordini e le violenze seguite alle elezioni presidenziali in Bielorussia del 9 agosto. L’Ue, che continua a non riconoscere l’esito di quel voto e a non sostenere la legittimità di Lukashenko alla guida del Paese, si dichiara pronta ad “adottare ulteriori misure restrittive nei confronti di entità e funzionari di alto rango, tra cui Lukashenko”.

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