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Clima, le contraddizioni del ministro Costa non aiutano l’ambiente

Ministero Ambiente
Confusione durante l’intervista con Giorgio Zanchini a Radio Anch’io per il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: il decreto legge sul Clima, slittato la scorsa settimana in Csm, oggi “diventa” un disegno di legge. 

Decreto Clima o DDL Clima? Può capitare anche al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di entrare in contraddizione nel corso di un’intervista. Ci riferiamo all’intervista rilasciata questa mattina dal numero uno del Dicastero dell’Ambiente a Giorgio Zanchini, animatore e conduttore della famigerata trasmissione di Radio 1, Radio Anch’io.

DAL DECRETO CLIMA, SLITTATO IN CDM

Ebbene, il ministro Costa, reduce da un buco nell’acqua (risorsa da utilizzare con la giusta parsimonia) con la mancata approvazione nello scorso Consiglio dei Ministri del Decreto Legge sul Clima (di cui abbiamo dato qui conto), dice ai microfoni di Radio Anch’io, che questa mattina verteva sui temi del clima, dell’ambiente e della transizione energetica, che ora “si tratta di una bozza sulla quale aprire il dibattito, c’era carenza su questo e sul contrasto cambiamenti climatico”.

AL DL CLIMA

Ma alla fine della stessa intervista, il ministro parlando dell’urgenza del tema del cambiamento climatico, sulla scorta delle notizie relative allo scioglimento dei ghiacciai del Monte Bianco afferma che “è proprio per questo che credo che il Dl sia urgente e che venga riscoperto anche nella legge di stabilità di quest’anno”. Insomma siamo di fronte ad una contraddizione o ad una ammissione di impotenza all’interno del Consiglio dei Ministri?

I TEMI INTERESSATI

Due risposte diverse, molto diverse, su un provvedimento, certamente complesso, certamente non indolore, ma che inizia il suo iter nella maniera più sbagliata possibile. Una bozza, quella circolata nei giorni scorsi, che ha fatto molto discutere. Che tratta di diversi temi: qualità dell’aria, end of waste (argomento che sta mettendo in crisi molte aziende della filiera del riciclo dei rifiuti, ormai da mesi), mobilità sostenibile con la ipotesi della rottamazione delle auto da Euro 0 a Euro 4, i sussidi ambientalmente dannosi a forme di trasporto e mobilità che inquinano l’ambiente e che ci costano circa 19 miliardi di euro all’anno e che il ministro propone di tagliare a livello lineare del 10% già a partire dal 2020.

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