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Ue riformata e unita, il programma elettorale di +Europa

Rilanciare il mercato unico e promuovere federalismo armonico, ecco il programma di +Europa per le elezioni europee

Una Europa “unita, federale e democratica” è l’obiettivo di +Europa che al primo punto del proprio programma elettorale mette la riforma delle istituzioni comunitarie. Il partito di Emma Bonino e Benedetto Della Vedova propone una serie di novità, a partire da liste elettorali transnazionali, collegio elettorale europeo, capacità legislativa propositiva del Parlamento europeo al pari dei parlamenti nazionali; istituzione di veri e propri ministri europei, elezione diretta del presidente della Commissione. Parallelamente va avviata “una fase costituente più ampia ed estesa, una riforma istituzionale e politica volta a istituire un nuovo parlamento e introdurre una forma di governo europea capace di garantire governabilità e rappresentatività” andando verso “un modello di federalismo armonico e perequativo”. Inoltre occorre abolire la regola dell’unanimità per il voto nel Consiglio europeo e passare a un sistema di voto a maggioranza “che consenta finalmente all’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione di parlare con una sola voce”. Inoltre +Europa vuole l’istituzione di un seggio permanente per l’Unione europea al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

PUNTARE SU INFRASTRUTTURE E MERCATO INTERNO

Sul fronte economico, l’Europa deve investire su infrastrutture comuni e completare il mercato interno. Per far questo devono essere rivisti alcuni dei vincoli di Maastricht introducendo una golden rule per gli investimenti pubblici, soprattutto in ricerca e sviluppo. Inoltre occorre rendere efficiente la coesione territoriale europea anche con soluzioni come la promozione di “tax free zones” e rafforzando modelli di zone economiche speciali a sostegno dell’imprenditoria, in particolare giovanile. In questo campo +Europa vuole essere portavoce del valore che il Mediterraneo ha per il Mezzogiorno, creando “hub della conoscenza” nelle Università del Sud ad alto potenziale. +Europa chiede anche di raddoppiare il bilancio Ue per raddoppiare gli investimenti e “trovare una nuova intesa sulla gestione delle politiche economiche nella quale sia possibile affiancare al criterio della finanza pubblica sana, una visione proiettata verso il futuro che si basi sulla ripresa dell’integrazione e forti investimenti comuni”. Per far questo serve una capacità fiscale più forte dell’Unione per allargare le capacità di spesa. Infine va completato il mercato unico, applicando “con determinazione le norme europee sulla concorrenza per garantire costi minori per i consumatori”.

UN SUSSIDIO EUROPEO CONTRO LA DISOCCUPAZIONE

Sul fronte sociale devono essere creati strumenti europei di protezione e previdenza sociale, a partire da un sussidio europeo contro la disoccupazione che sia finanziato, inizialmente, da ogni Stato attraverso un contributo proporzionato al Pil. E in attesa di uno stato sociale realmente europeo va introdotto un unico codice identificativo contributivo europeo che segua nei loro spostamenti i lavoratori e le aziende per facilitare l’aggiornamento dei relativi dati fiscali e contributivi. Inoltre, salvaguardando la competenza nazionale sulla sanità e sulla tutela della salute, l’Europa deve rafforzare il suo ruolo di regolatore e di pianificatore dell’offerta sanitaria, per garantire degli standard minimi di assistenza che ogni paese membro deve rispettare.

STRATEGIE CONDIVISE PER CONTRASTARE RISCALDAMENTO GLOBALE

In tema ambientale, il programma chiede “strategie condivise” per contrastare il riscaldamento globale, con atti come l’eliminazione progressiva dei sussidi e dei finanziamenti dannosi all’ambiente negli Stati membri e l’introduzione di un prezzo minimo europeo delle emissioni di CO2 che integri il mercato europeo delle emissioni per i settori ancora non coperti dall’European Trading Scheme. Vanno inoltre varate linee guida europee per incentivare mercati volontari di carbonio a livello locale tra aziende produttrici di emissioni e aziende capaci di fissare le biomasse, una strategia europea per le foreste che tenga conto dell’apporto della silvicoltura non solo per la tutela del suolo, ma anche per la fissazione di carbonio, e un piano europeo per riqualificazione ambientale urbana che includa strumenti per rendere i cittadini più consapevoli del rilievo del verde metropolitano per la lotta al cambiamento climatico. Serve poi un progetto paneuropeo per la transizione energetica.

PIÙ ALTO IL LIVEOO DI TUTELA DEI DIRITTI UMANI

+Europa sostiene poi la necessità di esigere che i paesi membri dell’Unione uniformino al rialzo il livello di tutela e protezione dei diritti umani e delle libertà civili, riconoscendo piena cittadinanza e dignità a ogni individuo. E per quanto riguarda il tema delle migrazioni, serve un “piano europeo” assegnando alle istituzioni comunitarie le competenze necessarie a disciplinare e governare la presenza e l’integrazione, definendo politiche legali e adeguate di collocamento, integrazione, ingresso, circolazione, ricongiungimento, asilo ed espulsione, eguali e integrate in tutti i Paesi membri.

 

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