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Chi è Roberto Gualtieri, il favorito alle primarie di Roma
Sette nomi per le primarie del centrosinistra a Roma, tra loro quello del candidato sindaco che verrà scelto per tentare la conquista del Campidoglio a ottobre. L’ex ministro dell’Economia del Conte bis, Roberto Gualtieri, nonostante i tiepidi entusiasmi ricevuti, sembra al momento il favorito in questa prima partita
Sta entrando nel vivo la corsa al Campidoglio per l’elezione del sindaco di Roma alle amministrative del prossimo autunno e il centrosinistra prosegue con le primarie per ufficializzare il nome del suo candidato.
Domenica 20 giugno, nella capitale, sarà possibile esprimere la propria preferenza tra sette concorrenti: l’ex ministro dell’Economia del governo Conte II, Roberto Gualtieri; Tobia Zevi; Imma Battaglia; Paolo Ciani; Cristina Grancio; Giovanni Caudo e Stefano Fassina.
Gualtieri, però, per quanto sembri essere secondo gli ultimi sondaggi il favorito tra i nomi delle primarie, in caso di vittoria dovrà poi vedersela con il candidato del centrodestra Enrico Michetti e l’attuale inquilina del Campidoglio Virginia Raggi.
All’inizio di giugno, Affaritaliani scriveva che il primo partito della capitale era Fratelli d’Italia (23%), seguito dal M5s (20%) e solo terzo il PD (18%).
PD E M5S OGNUNO PER SÉ?
PD e M5s, non essendo riusciti ad arrivare a un accordo per un unico candidato, correranno separatamente. Raggi, nonostante polemiche, scivoloni e dissensi interni ai grillini ed esterni, non ha mai fatto un passo indietro dopo l’annuncio della sua ricandidatura.
Da un lato il sostegno dell’ex premier e attuale leader politico del M5s Conte che ha detto: “Io prospetto una vittoria della Raggi e confido che il PD possa appoggiarci in caso di ballottaggio. Lo dico con rispetto per l’elettorato del PD, a Roma abbiamo un sindaco uscente che sta facendo molto bene dopo oggettive difficoltà iniziali, ma per concludere dei progetti molto complicati occorre un secondo mandato”.
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Dall’altro il parere diametralmente opposto del segretario dem Enrico Letta: “Il Pd dà un giudizio negativo su come è stata amministrata Roma per questi cinque anni per questo ci proponiamo come alternativa. Roberto Gualtieri è il candidato giusto, sono molto fiducioso sul fatto che il risultato sarà positivo per lui”.
Secondo i numeri, però, senza un’alleanza giallorossa a un eventuale ballottaggio il centrodestra per ora è nettamente sopra ai singoli risultati che possono ottenere sia il centrosinistra che i Cinque Stelle.
LA TIEPIDA CANDIDATURA DI GUALTIERI
Dopo un primo annuncio a marzo della discesa in campo di Gualtieri per le amministrative romane e i vani corteggiamenti al presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti che alla fine è stato irremovibile, l’ex Ministro del MEF il 9 maggio ha reso ufficiale la sua candidatura tra le tiepide reazioni di quelli che dovrebbero essere i suoi sostenitori.
Adesso, tra chi appoggia la sua candidatura, si sono schierati i Verdi, che considerano Gualtieri “il candidato giusto per mobilità, bonifica di Malagrotta e Roma green”.
CHI È ROBERTO GUALTIERI
Roberto Gualtieri è nato a Roma nel luglio del 1966. Dopo la laurea in Lettere presso l’Università La Sapienza ha conseguito un dottorato in Scienze Storiche. Professore associato di Storia Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma e vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci è autore di numerose pubblicazioni.
DALLA FORMAZIONE ACCADEMICA ALLA POLITICA
Nel 2001 entra nella segreteria romana dei Democratici di Sinistra dove rimane fino al 2006, quando a ottobre viene scelto da Romano Prodi per redigere il Manifesto del Partito Democratico. Un anno più tardi viene eletto nell’Assemblea Nazionale e nel 2008 entra nella Direzione Nazionale.
Gualtieri ha ricoperto diversi incarichi nelle istituzioni dell’Unione europea. Nel 2001 è stato sia membro del team negoziale del Parlamento europeo per il Fiscal Compact che coordinatore nella Commissione per gli Affari Costituzionali per S&D.
Tra il 2012 e il 2014, come ricorda Termometro Politico, ha fatto parte del gruppo di lavoro diretto da Herman Van Rompuy per la riforma dell’Unione economica e monetaria. Nel 2015 è diventato presidente del Financial Assistance Working Group del Parlamento europeo e ha poi ricoperto anche incarichi presidenziali per il Banking Union Working Group e per la Commissione per i problemi Economici e Monetari del Parlamento Ue.
Tra il 2016 e il 2019 è stato membro del Brexit Steering Group e sherpa del Parlamento europeo per le negoziazioni sulla Brexit.