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Oggi CdM su assegno unico e obbligo terza dose vaccino sanitari

Nomine Draghi ROADMAP PNRR ASSEGNO UNICO

All’ordine del giorno il decreto legislativo recante istituzione dell’assegno unico universale e forse misure di contrasto alla quarta ondata

Come stabilito nel preconsiglio che si è tenuto alle 17 di ieri, quest’oggi si terrà il Consiglio dei Ministri sul decreto legislativo recante istituzione dell’assegno unico universale e, con ogni probabilità, sull’obbligo di terza dose del vaccino anti-Covid per il personale sanitario. Non sembra invece che saranno ancora prese in considerazioni misure eccezionali come ritocchi al Green Pass e lockdown per i soli No Vax, come chiesto da un numero crescente di presidenti di Regione.

Ancora prematuro poi stabilire sulla proroga del periodo di emergenza, in scadenza il prossimo 31 dicembre, anche se ieri pomeriggio, interpellato in merito, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a Oggi è un altro giorno su Rai1, ha anticipato: “mi pare ci siano tutte le ragioni perché rimanga. Non vorrei anticipare una decisione che spetta al Consiglio dei ministri, ma mi pare che sia difficile sostenere che la pandemia è finita”.

Per quanto riguarda la misura economica in studio nel CdM odierno,  si ricorda che l’assegno unico avrà la portata da un minimo di 50 a circa 180 euro per ogni figlio, con una maggiorazione dal terzo figlio. A partire dal prossimo anno i contribuenti che percepivano detrazioni fiscali di vario tipo e assegni al nucleo familiare, bonus bebè e incentivi comunali potranno ottenere una unica prestazione sociale il cui importo si baserà unicamente sul reddito ISEE (Situazione Economica Equivalente). Sono considerati a carico tutti i familiari con reddito inferiore a 2.840,51 euro e solo per i figli di età inferiore a 24 anni il limite è elevato a 4 mila euro. Per i maggiorenni in ogni caso l’assegno unico sarà di importo ridotto fino a 21 anni con l’obbligo di essere inseriti in percorsi di formazione, avviamento al lavoro o liste di collocamento.

A CHI SPETTA L’ASSEGNO UNICO E UNIVERSALE

Potranno fare anzitutto domanda coloro che, al netto del patrimonio indicato nel proprio ISEE (l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, indicatore che serve a valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie, calcolato come rapporto tra l’Indicatore della Situazione Economica e il parametro desunto dalla scala di equivalenza di seguito riportata con le maggiorazioni previste) sono al di sotto della soglia dei 15 mila euro annui.

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L’importo dell’assegno unico e universale dovrebbe aggirarsi tra i 170 e i 180 euro a figlio, 250 euro dal terzo figlio in poi. Per le famiglie che dovessero superare i 40 mila euro di reddito ISEE gli aiuti si aggireranno tra i  40 e i 50 euro a figlio a carico.

Previsto inoltre all’interno della legge delega una misura finalizzata a non disincentivare il lavoro di uno dei coniugi, solitamente la madre: per i figli under 21 ci sarà una maggiorazione per il secondo percettore di reddito di circa 30 euro, da aggiungere all’assegno unico e universale delle famiglie con due genitori dipendenti. L’assegno unico e universale non si sostituirà al bonus nido e agli aiuti per i figli disabili e per le giovani madri under 21, ma prenderà il posto degli assegni per le famiglie numerose erogati dai Comuni, bonus bebé e premio alla nascita.

 

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