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Sigarette elettroniche, detassarle per aiutare chi vuole smettere

Sigarette Elettroniche SCHEER Riduzione Del Danno Da Fumo

Secondo Andrej Fal, presidente della Polish Society of Public Health, “una tassazione inferiore” per le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato “può aiutare nel percorso di abbandono del fumo tradizionale”

Quando si parla di fumo occorrerebbe mettere al centro della materia fiscale il criterio del diverso profilo di rischio e non la semplice esigenza del legislatore di fare cassa. È quanto hanno chiesto gli esperti intervenuti all’evento online ‘A new gaze of publich health’, una sessione del Panhellic Congress of public health promosso da SCHORE.

Insomma, per le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato “una tassazione inferiore può aiutare nel percorso di abbandono del fumo tradizionale”, ha detto Andrej Fal, presidente della Polish Society of Public Health e componente di Scohre. Questa scelta “dovrebbe essere presa dai decisori politici”, con una strategia che prevede “una tassazione sulle sigarette alta” e al contempo “quella sui prodotti meno tossici dovrebbe essere il più bassa possibile”. Al contrario di quanto avviene invece in Polonia “dove i dispositivi alternativi, che contengono meno tabacco sono tassati come le sigarette tradizionali”, ha spiegato Fal.

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Dimitri Richter, responsabile del Dipartimento di Cardiologia dell’l’Euroclinic Hospital di Atene e membro fondatore di Scohre, ha invece portato l’esempio virtuoso del Regno Unito dove le sigarette elettroniche vengono offerte come strumento complementare alle terapie sostitutive con la nicotina per smettere di fumare. “Nell’ultimo anno su 100 fumatori, il 36% ha provato a smettere – ha ricordato citando uno studio – Di queste persone il 25% ha smesso per 1 anno, nel gruppo di chi non riesce 91 fumatori su 100 continuano con le sigarette e appartengono soprattutto alle fasce della popolazione svantaggiate. Occorre incentivare il passaggio di questi fumatori a dispositivi che hanno un impatto ridotto”.

Anche in Svezia e Norvegia il tasso di fumatori è stato portato sotto la soglia del 5% grazie alla diffusione di prodotti come sigarette elettroniche e a tabacco riscaldato. In merito, Karl Fagerström, professore emerito e presidente di Fagerström Consulting, membro fondatore di Scohre, ha dichiarato: “Questo trasferimento a prodotti meno dannosi è avvenuto senza interventi che richiedono risorse da parte del sistema sanitario. Avere a disposizione sul mercato scelte meno ‘dannose’ per i fumatori si è rivelato efficace”.

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