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Famiglia, Pnrr e non solo: tutto il programma di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni

Meloni

Cosa c’è scritto nel programma di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni

A meno di un mese dalle elezioni del 25 settembre, Fratelli d’Italia ha pubblicato il programma.

Lo riportiamo integralmente.

 

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Sostegno alla natalità e alla famiglia

La famiglia è l’elemento fondante della società e ciò che rende “una Nazione veramente sovrana e spiritualmente forte” (Giovanni Paolo II). Per questo è necessario affermare nuovamente il ruolo centrale, educativo e sociale che essa continua a ricoprire. Sostenere la natalità significa dare la possibilità alle giovani coppie di costruire il proprio progetto familiare, significa dare speranza all’Italia investendo sul futuro.

Progressiva introduzione del quoziente familiare, cioè di un sistema di tassazione che tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare. Aumento degli importi per l’assegno unico e universale: fino a 300 euro al mese per il primo anno di ogni figlio, fino a 260 euro dal secondo anno di vita fino ai 18 anni e mantenimento dell’attuale assegno fino a 21 anni. Riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti per la prima infanzia quali pannolini, biberon, latte artificiale e altri. Sostegno ai Co- muni per assicurare asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici, con un sistema di apertura a rotazione nel periodo estivo; incremento dei posti a tempo pieno nella scuola primaria.

Promozione di nidi aziendali, asili nido condominiali e familiari sul mo dello tedesco delle Tagesmutter. Sostegni concreti alle famiglie con disabili a carico. Incentivi alle aziende che assumono neomamme e favoriscono forme di conciliazione dei tempi casa-lavoro. Aumento della quota deducibile dalle tasse per le spese sostenute dalle fami- glie per l’impiego di badanti per persone non autosufficienti, e deducibilità delle spese sostenute per i collaboratori domestici. Rafforza- mento del sistema dei congedi parentali e di maternità per i lavoratori dipendenti e autonomi.

Campagne di comunicazione e informazione di natura medica sul tema della fertilità. Piena applicazione della Legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza, a partire dalla prevenzione. Istituzione di un fondo per aiutare le donne sole e in difficoltà economica a portare a termine la gravidanza. Promozione di spazi dedicati ai neo- nati dotati di fasciatoi e zone allattamento in tutti gli edifici accessibili al pubblico. Obbligo di formazione del personale docente e non do cente sulle manovre di primo soccorso e sulla manovra disostruttiva di Heimlich. Sostegno ai genitori separati o divorziati in difficoltà economica.

Destinare maggiori risorse al Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie di lavoratori precari. No a nuove tasse sulla prima casa e zero tasse sui primi 100mila

euro per l’acquisto della prima casa. La dimora della famiglia deve essere un bene non aggredibile: impignorabilità della prima casa, salvo i casi di mancato pagamento del mutuo ipotecario, e a patto di essere in regola con gli obblighi condominiali. Tutela della proprietà privata e sgombero im- mediato delle occupazioni senza titolo.

Efficiente utilizzo di risorse Pnrr e fondi europei

Il Pnrr rappresenta una grande occasione per la modernizzazione dell’Italia e delle sue infrastrutture e per la ripartenza economica del- la Nazione. Per questo è fondamentale utilizzare al meglio le risorse, tenendo conto del nuovo contesto emerso a seguito della guerra in Ucraina e della crisi energetica.

Il Pnrr rappresenta sicuramente una grande occasione per l’ammodernamento dell’ormai vetusto patrimonio infrastrutturale italiano, un’occasione irripetibile per l’Italia che va sfruttata a pieno. Occorre accelerare l’attuazione del Piano per recuperare il ritardo accumulato: rafforzare la capacità amministrativa degli enti attuatori con partico- lare riferimento alle procedure autorizzative degli interventi infrastrutturali complessi, semplificare i processi di affidamento, razionalizzare le strutture adibite all’esecuzione dei progetti, snellire norme e procedure. Mettere in campo un adeguato programma di rivisitazione delle competenze afferenti più ministeri, razionalizzando le relative funzioni per renderle efficienti e investire sulla formazione dei dipendenti pubblici.

Mirato aggiornamento del Pnrr alla luce della crisi scaturita dal conflitto in Ucraina e dall’aumento dei prezzi delle materie prime, rimodulando le risorse interamente italiane del “Fondo complementare” e, per le risorse europee, proponendo alla Commissione di operare modifiche specifiche nei limiti di quanto stabilito dall’art. 21 del Regolamento europeo sul Next Generation Eu.

L’obiettivo è destinare maggiori risorse all’approvvigionamento e alla sicurezza energetici, liberare l’Italia e l’Europa dalla dipendenza dal gas russo, e mettere al riparo la popolazione e il tessuto produttivo da razionamenti e aumenti dei prezzi.

L’Italia ha una collocazione geografica che le permette di convogliare le ingenti fonti di approvvigionamento energetico primarie che vengono dal Nord Africa e dall’est del Mediterraneo, diventando un vero e proprio hub strategico: è interesse di tutta l’Unione diversificare il più possibile le linee di approvvigionamento per affrancarsi dalla dipendenza russa. Anche per questo motivo il Pnrr va ricalibrato alla luce dei nuovi scenari geopolitici.

Pieno utilizzo dei fondi europei. L’Italia è da sempre un contributore netto della Ue: versiamo più risorse di quante ne riceviamo. Proprio per questo, la pessima gestione dei fondi europei di cui disponiamo non è più tollerabile. Una doppia beffa. Occorre invertire questa tendenza e sfruttare a pieno tutte le risorse messe a disposizione dall’Europa, esercitando il potere sostitutivo di Stato e Regioni in caso di ritardi nella spesa dei fondi europei. Allo scopo intendiamo riorganizzare e potenziare le strutture di monitoraggio delle risorse europee per rafforzare la verifica costante del loro utilizzo, aggiungendo strumenti per coadiuvare Stato, Regioni ed enti locali nella redazione e nell’attuazione dei progetti.

Fisco più equo e difesa del potere d’acquisto degli italiani

Serve un nuovo patto fiscale per l’Italia. Non una semplice riforma del sistema tributario, non solo un programma di semplificazione e riduzione della asfissiante pressione fiscale, divenuta un freno alla crescita della Nazione, ma una sfida molto più ambiziosa: inaugurare una nuova era nei rapporti tra Fisco e contribuenti, ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato.

Ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare; estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato; introduzione della flat tax sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese; progressiva eliminazione dell’Irap e razionalizzazione dei micro-tributi. Cedolare secca al 21% anche per l’affitto degli immobili commerciali in zone svantaggiate e degradate. Innalzamento del limite all’uso del denaro contante, allineandolo alla media dell’Unione europea. Basta con la miope politica dei bonus, da sostituire con misure stabili e durature. Tax expenditures: revisione e razionalizzazione del sistema di detrazioni, deduzioni e agevolazioni.

Proteggere il potere d’acquisto di lavoratori e famiglie: detassazione degli straordinari e delle “mance” del settore turistico e della somministrazione; riduzione delle tasse sui premi produzione; potenziamento del welfare aziendale e innalzamento della soglia di detassazione dei fringe benefit; ampliamento della platea dei beni con Iva ridotta, in particolare con riferimento al carrello della spesa e ai prodotti per l’infanzia. Stabilità della legislazione fiscale e divieto di introdurre norme fiscali retroattive. Garantire un fisco equo e non vessatorio partendo da un accordo Fisco-contribuente per il pregresso.

Per le cartelle in essere: “saldo e stralcio” fino a 3mila euro per le persone in difficoltà e, per importi superiori, pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, e rateizzazione automatica in 10 anni. Per le situazioni che precedono la cartella esattoriale, la “Tregua fiscale” con la formula del 5+5: imposta definita attraverso una interlocuzione con l’Amministrazione finanziaria, sanzione forfettaria al 5% e rateizzazione automatica in 5 anni. Due diligence del magazzino riscossione dell’Agenzia delle Entrate per consentire la regolarizzazione del pregresso esigibile.

Lotta all’evasione fiscale a partire da evasori totali, grandi imprese, banche e grandi frodi sull’Iva. Valutazione dei risultati e delle premialità sulla base degli importi effettivamente incassati

e non delle semplici contestazioni. Riforma del contenzioso tributario e cancellazione dell’inversione dell’onere della prova; introduzione del concordato preventivo con il Fisco anche per le piccole imprese, gli artigiani, i commercianti e i professionisti; riunire la disciplina normativa della materia tributaria in un unico codice.

Sostenere il sistema imprenditoriale italiano

È indispensabile rimuovere i vincoli strutturali che limitano la crescita economica e liberare le forze produttive dell’Italia, creando le condizioni necessarie per consentire alle imprese di svilupparsi e compete- re a livello internazionale. Gettare le basi per una crescita economica sostenuta e duratura del sistema nazionale è l’unica strada per garantire il benessere dei cittadini e migliorare i fondamentali dell’economia italiana.

Sostenere chi fa impresa e crea ricchezza e posti di lavoro in Italia. Restituire all’Italia una strategia industriale: favorire catene di approvvigionamento sicure, in particolare nei settori strategici, privilegiando filiere non troppo estese e accordi con Nazioni alleate e affidabili. Supportare la riconversione di attività in difficoltà in settori che valorizzino il “Marchio Italia”, quale punto di forza della nostra economia. Puntare sulla “economia blu” e cioè sull’eccezionale collocazione geografica dell’Italia, vera e propria piattaforma naturale nel Mediterraneo, mettendo a sistema tutte le filiere economiche connesse ai nostri mari, dalle attività portuali, alla logistica, alla nautica, alla pesca. Sostenere e proteggere il tessuto produttivo: incentivare la rilocalizzazione delle attività produttive in Italia e disincentivare le delocalizzazioni; contra- stare con determinazione la concorrenza sleale e le pratiche elusive del trasferimento delle sedi aziendali nei paradisi fiscali europei; potenziare gli strumenti per stimolare e incentivare la canalizzazione del risparmio privato verso il finanziamento dell’economia reale, in parti- colare nelle Pmi; favorire la partecipazione dei lavoratori agli utili e alla governance d’impresa; agevolare mediante incentivi e detassazioni la continuità d’impresa; favorire il ricambio generazionale dei Consigli d’Amministrazione delle aziende familiari.

Razionalizzare il sistema degli incentivi alle imprese che oggi consta di oltre 1.400 interventi agevolativi nazionali e regionali. Favorire l’accesso al mercato dei capitali semplificando gli adempimenti per chi decide di quotarsi in Borsa. Rendere strutturali incentivi e crediti d’imposta per investimenti tecnologici e spese di ricerca e sviluppo. Potenziare il sistema di Governance della gestione delle crisi aziendali e dei processi di reindustrializzazione di aree e filiere produttive. Agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese potenziando il Fon- do di garanzia per le Pmi.

Favorire la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese. Semplificare norme e burocrazia per le aziende, ridurre e velocizzare gli adempimenti, introdurre la piena e immediata compensazione dei crediti che queste vantano nei confronti della PA con debiti tributari e contributivi.

Made in Italy e orgoglio italiano

L’amore del mondo per l’Italia si chiama Made in Italy. Un marchio, uno stile di vita, un’opportunità economica e diplomatica per la nostra Nazione, troppo spesso trascurati. Riconoscere l’importanza strategica delle nostre eccellenze significa anche promuovere il ruolo di ambasciatori dell’Italia nel mondo dei nostri connazionali che vivono all’estero.

Promozione del marchio Made in Italy, uno dei più conosciuti e amati al mondo, e dell’eccellenza italiana in campo culturale, enogastronomico, del design, dell’architettura, del lusso, dell’imprenditoria, anche attraverso una certificazione governativa che valorizzi i prodotti italiani, sul genere del marchio Doc. Contrasto reale all’Italian sounding e ad ogni forma di falsificazione.

Creazione di una grande piattaforma online quale vetrina dei prodotti Made in Italy certificati e promozione del turismo commerciale di chi viene in Italia per acquistare direttamente i nostri prodotti. Istituzione del “Liceo del Made in Italy” per dare qualità e prestigio al contesto lavorativo e culturale del “Marchio Italia”, formando gli studenti – an- che con tirocini e scambi culturali all’estero, tramite le nostre rappresentanze diplomatiche – sia dal punto di vista della conoscenza della produzione italiana di alto livello sia della promozione delle attività di business orientate verso il mercato estero.

Potenziamento dell’Agenzia Ice per la promozione all’estero e l’inter nazionalizzazione delle imprese italiane, degli uffici commerciali delle ambasciate, del ruolo delle Camere di commercio e degli istituti culturali per aiutare le imprese italiane a trovare nuove opportunità a livello internazionale e affrontare le sfide del mercato globale. Valorizzazione della lingua italiana all’estero, difesa dell’italianità, della cultura e dei simboli italiani nel mondo. Coinvolgi- mento, anche economico, delle comunità dei con- nazionali residenti all’estero per la promozione del Made in Italy.

Sostenere la dignità del lavoro

Restituire al lavoro la sua funzione etica. Noi non ci dimentichiamo dei principi fondamentali della Costituzione italiana. Articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svol- gere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Ridurre le tasse sul lavoro attraverso il taglio strutturale del cuneo fiscale e contributivo, a vantaggio di lavoratori e imprese. Razionalizzazione del- le decine di diverse tipologie di agevolazioni di incentivo alle assunzioni attualmente esistenti e accorpamento delle stesse in poche efficaci mi- sure. Maggiore utilizzo dei fondi europei per il sostegno all’occupazione dei soggetti deboli, a partire dal rafforzamento e dall’estensione a tutte le aree svantaggiate di “Decontribuzione Sud”, rendendola strutturale attraverso un negoziato con l’Unione europea. Progressiva introduzione di un meccanismo fiscale premiale per le aziende ad alta intensità di lavo- ro, secondo il principio “più assumi meno tasse paghi”.

Già nell’immediato, introduzione di una super deduzione del costo del la- voro per le imprese che incrementano l’occupazione rispetto agli anni precedenti. Ribadire il “diritto all’occupabilità”: chi vuole lavorare deve poterlo fare, anche nelle forme e nei tempi che reputa opportuni. Aiuta- re le imprese ad assumere, prevedendo strumenti flessibili ma che, allo stesso tempo, tutelino i lavoratori; rivedere le norme sul lavoro a tempo determinato contenute nel cosiddetto decreto Dignità; ampliare le possibilità di utilizzo dei voucher lavoro, soprattutto in ambito agricolo, turistico e del lavoro domestico, rafforzando tutti i meccanismi di contrasto a distorsioni e abusi.

Promuovere la formazione e l’inserimento dei giovani nel mondo del la- voro: rilanciare, con adeguate tutele, gli strumenti del contratto di ap- prendistato e dei tirocini; dare effettivo avvio alla riforma degli Istituti Tecnici Superiori; potenziare il sistema dei corsi post diploma di inserimento lavorativo; promuovere la formazione nell’ambito delle discipline Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics), in modo da favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e colmare l’attuale carenza di figure qualificate in tali materie. Riformare le politiche attiveper il lavoro: riorganizzare e rafforzare il sistema dei servizi per l’impiego e gli altri strumenti, pubblici e privati, di intermediazione tra domanda e offerta; coinvolgere maggiormente il sistema dell’istruzione superiore e universitaria e delle imprese. Affiancare al sostegno economico dei sussidi di disoccupazione efficaci interventi formativi e di riqualificazione professionale; riconoscere ai lavoratori il diritto alla formazione perpetua. Pieno utilizzo delle risorse europee destinabili alla formazione professionale e alle politiche attive del lavoro. Sicurezza sul lavoro: promuovere la sicurezza dei lavoratori con investimenti adeguati in attività di prevenzione e formazione; rivedere il Testo Unico degli Infortuni sul lavoro.

Contrastare il lavoro povero e il divario retributivo di genere: ampliare l’applicazione dei Ccnl, garanzia di salario equo e di tutele; favorire la contrattazione di secondo livello e i contratti di prossimità; potenziare il welfare aziendale; lotta al lavoro irregolare; sostegno al lavoro femminile e superamento del gender pay gap attraverso misure che migliorino la trasparenza retributiva e l’istituzione di una autorità garante. Incentivare l’accordo volontario tra lavoratori e datori di lavoro per consentire l’anticipo di una quota dello stipendio mensile, in modo che i lavoratori che lo richiedano possano avere parte dello stipendio ogni 15 giorni. Dare nuovo impulso al mondo degli artigiani, del commercio di prossimità, dei servizi alla persona e delle partite Iva, che rappresentano un modello sociale ed economico unico in Europa, semplificando i sempre più complessi adempimenti ai quali sono sottoposti i lavoratori autonomi e garantendo loro le stesse tutele e lo stesso sostegno riconosciuti ai lavoratori dipendenti. Nessun obbligo per le piccole attività di accettare pagamenti elettronici.

Lotta all’abusivismo commerciale e alla concorrenza sleale; obbligo di fideiussione, a garanzia del pagamento delle imposte, per i cittadini extra Ue che vogliono aprire un’attività commerciale o una Pmi in Italia. Eliminare il minimo contributivo Inps per arti- giani e commercianti. Valorizzare e tutelare le categorie libero-professionali come capitale intellettuale d’Italia: semplificazione burocratica, sussidiarietà, legge per compenso equo e certo, maggiore tutela e protezione sociale.

Largo ai giovani

Le nuove generazioni rappresentano il futuro della nostra Nazione: in- vestire sulle politiche per i giovani significa liberare nuove energie, aprirsi all’innovazione, coltivare talenti, produrre sviluppo. Insomma significa costruire il nostro futuro.

Istituzione del “diritto allo sport, all’arte e alla cultura”: ogni giovane deve avere la possibilità di accedere a qualsiasi disciplina artistica e sportiva, anche con sostegni diretti. Programmare investimenti sugli impianti sportivi di nuova generazione, per ogni disciplina. Aree attrezzate per fare sport nei parchi in tutti i Comuni italiani. Creare strutture dove praticare agevolmente musica, arte, teatro, danza. La scuola deve diventare il centro nevralgico del territorio e della sua comunità, anello di congiunzione tra famiglie e istituzioni, con aperture pomeridiane e sinergia con gli enti del Terzo settore per ampliare l’offerta culturale e sportiva. Istituzione di borse di studio per meriti sportivi e artistici. Promozione di stili di vita sani per contrastare il disagio e le devianze giovanili, come droga, alcolismo, gioco d’azzardo patologi- co, bullismo e la diffusione delle baby gang.

Lotta senza quartiere ai trafficanti e agli spacciatori di sostanze stupefacenti. Campagna di informazione e prevenzione sul consumo di alcol e droghe e sulle malattie sessualmente trasmissibili. Programma di recupero dalle dipendenze patologiche, anche in collaborazione con il circuito delle comunità terapeutiche. Debellare la piaga della disoccupazione giovanile: zero tasse per i primi tre anni per i giovani under 30 che si mettono in proprio e incentivi alle aziende che assumono i ragazzi. Potenziamento del sistema degli incubatori d’impresa per le startup costituite da giovani, garantendo spazi, servizi, sostegno e consulenze adeguate a costo zero per la fase di avvio.

Potenziamento dei fondi per l’autoimprenditorialità giovanile e snelli- mento delle procedure d’accesso. Rafforzamento del Fondo di garanzia statale per il mutuo sulla prima casa delle giovani coppie e riduzione delle imposte sull’acquisto della prima casa. Favorire e sostenere esperienze all’estero dei giovani italiani. Rafforzamento della cittadinanza attiva attraverso la promozione e l’incentivo della formazione di primo soccorso, della prote- zione civile, antincendio, della difesa del territorio e della sicurezza stradale. Valutazione dell’impatto generazionale delle leggi e degli interventi pubblici, per poterne verificare la sostenibilità e mettere “in sicurezza” il futuro dei giovani italiani.

Rilanciare la scuola, l’università e la ricerca

L’istruzione pubblica italiana ha una grande storia. La scuola prepara il futuro di una Nazione, l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, la crescita economica e la consapevolezza di essere cittadini e parte di una comunità. L’università è la palestra delle classi dirigenti e, con il mondo della ricerca, costituisce una risorsa strategica indispensabile per affrontare le grandi sfide della nostra epoca.

Rimettere il merito al centro del sistema scolastico e universitario, per alunni e corpo docente. Contrasto alla dispersione scolastica. Aggiornamento dei programmi scolastici, tutela delle materie classiche e potenziamento dell’insegnamento delle materie scientifiche in tutti gli istituti, a partire dalla matematica. Raggiungimento dell’obiettivo del- la piena padronanza della lingua inglese per tutti gli studenti, anche incentivando lo svolgimento di una parte del percorso di formazione all’estero. Valorizzazione degli Istituti tecnici e riforma dei Percorsi trasversali per le competenze e l’orientamento (Pcto). Ripristinare gli indirizzi di studio abilitanti al lavoro. Istituzione del liceo del Made in Italy. Intervento straordinario sull’edilizia scolastica, per scuole sicure, moderne ed ecosostenibili.

Più sport nelle scuole, con nuovi impianti, piscine e palestre. Piena e completa possibilità di acquisto e utilizzo dei libri di testo in formato elettronico per diminuire il costo sostenuto dalle famiglie. Avviare un confronto con il mondo della scuola al fine di verificare la praticabilità di ridurre di un anno il percorso di studio scolastico, a parità di monte ore totale, per consentire ai giovani italiani di diplomarsi a 17-18 anni, come già avviene in diversi Stati occidentali, e accedere così prima al percorso universitario o al mondo della formazione professionale e del lavoro. Colmare il divario tra domanda di lavoro e offerta scolasti- ca, favorendo la formazione di tecnici specializzati. Tutela delle scuole paritarie e libertà di scelta educativa delle famiglie, anche attraverso l’introduzione di voucher da poter spendere liberamente nelle diverse strutture scolastiche.

Valorizzare la professione del docente: contrasto al precariato stori- co e alla discontinuità didattica; aggiornamento continuo per gli in- segnanti; progressivo allineamento degli stipendi del corpo docente alla media europea. Affermare il principio che la formazione si svolge principalmente in aula e che i compiti a casa devono essere gestiti con misura e buonsenso. Collaborazione tra privati, enti locali, scuole e università per garantire agli studenti spazi adeguati dove poter studiare fuori dall’orario scolastico.

Favorire l’incremento del numero di laureati in Italia. Riforma della didattica: studenti laureati prima e università più interattiva. Revisione dell’attuale sistema 3+2. Riforma del diritto allo studio, stop alle differenze regionali e potenziamento di sussidi e borse di studio. Fondo affitti post-Covid per il rientro in presenza degli studenti. Incremento di alloggi, presidi medici e servizi sanitari essenziali per gli studenti fuori- sede. Sportelli di ascolto e tutorato alla pari per gli studenti con disabilità. Internazionalizzazione, tutela dei saperi umanistici e sostegno alle discipline Stem. Potenziamento dei corsi in doppia lingua. Fondi premiali per le università che immettono subito gli studenti nel mondo del lavoro. Tutela del diritto allo studio tramite il rafforzamento delle borse di studio per i più meritevoli e la reintroduzione e il potenziamento del sistema del prestito d’onore per gli studenti universitari. Rafforzamento dei percorsi di orientamento post-laurea e di incontro tra neolaureati e imprese.

Garantire il merito nell’accesso alla carriera universitaria. Revisione del sistema valutativo dei docenti. Riforma del sistema di accesso alle facoltà a numero programmato e riforma della legge sulla formazione specialistica medica, attraverso un sistema che preveda la selezione a partire dal secondo anno di corso. Maggiori investimenti in ricerca, digitalizzazione e trasferimento tecnologico. Favorire la sinergia tra università e pri- vati in ambito di ricerca e brevetti. Programmazione decennale dei finanziamenti a ricerca e innovazione. Rilancio della figura del ricercatore.

Per un vero Stato sociale che non dimentichi nessuno

Uno Stato giusto garantisce una rete di protezione sociale a sostegno dei più fragili e delle persone in difficoltà, anche grazie al vasto mondo del Terzo settore e dei corpi intermedi. Bisogna riscoprire la reale solidarietà nazionale, combattendo ogni stortura.

Costruire un modello di ammortizzatori sociali universale per tutti i la- voratori: istituire una indennità di disoccupazione per gli autonomi che segua le stesse regole dell’indennità prevista per il lavoro dipendente; potenziare l’Iscro e ampliarne la platea dei beneficiari. Abolire il Reddito di cittadinanza per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico. Per chi è in grado di lavorare, percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro. Innalzamento delle pensioni minime e sociali.

Avvio di un piano straordinario di edilizia pubblica con un sistema di sinergie pubblico-privato. Incentivi all’assunzione di persone con disabilità. Aumento strutturale e progressivo delle pensioni di invalidità, che non potranno essere inferiori ad altre forme di assistenza sociale esistenti, affinché l’ampia fascia di beneficiari possa godere di condizioni di vita migliori, più decorose e rispettose della dignità della per- sona. Potenziamento delle misure di diritto allo studio delle persone con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, anche con un adeguato incremento del numero di “insegnanti di sostegno” e operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione. Abbattimento delle barriere architettoniche per una concreta trasformazione del territorio e degli ambienti urbani, pubblici e privati, volta a garantire piena accessibilità e mobilità ai cittadini con disabilità. Introduzione di maggiori tutele in favore dei lavoratori fragili, immunodepressi e con disabilità grave. Completamento della regolamentazione del “caregiver familiare” assicurando agli aventi diritto concrete misure di sostegno economico.

Sostegno agli enti del Terzo settore, in particolare quelli impegnati nell’assistenza a persone in difficoltà economica e abitativa. Potenziamento del Servizio civile universale attraverso lo stanziamento di risorse integrative.

Il diritto a una vecchiaia serena

Come i giovani rappresentano il nostro futuro, così gli anziani rappresentano la nostra storia: un patrimonio di esperienze, competenze, talenti che ha contribuito a far nascere e crescere la nostra Nazione. Gli anziani sono il vero collante delle famiglie italiane e, nel periodo di crisi che stiamo attraversando, si sono anche rivelati una preziosa sicurezza economica. È nostro dovere assicurare a ognuno il diritto a una vecchiaia serena.

Flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso facilitato alla pensione, favorendo al contempo il ricambio generazionale. Stop all’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. Rinnovo della misura “Opzione donna”. Un sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo. Ricalcolo, oltre un’elevata soglia, del- le “pensioni d’oro” che non corrispondono a contributi effettivamente versati. Adeguamento delle pensioni minime e sociali, per restituire dignità alle persone che vivono difficoltà quotidiane e rischiano di finire ai margini della società.

Rivalutazione dei trattamenti pensionistici erogati per fare fronte alla svalutazione monetaria. Deducibilità del lavoro domestico di infermieri e badanti. Contrasto alle truffe rivolte agli anziani e alle promozioni commerciali invadenti. Introduzione di un meccanismo di solidarietà intergenerazionale, con agevolazioni fiscali per i percettori di redditi di pensione e per gli over 65 che sostengono oneri in favore di parenti under 36, diretti e indiretti, per spese sanitarie,

istruzione scolastica e universitaria, pratica sportiva dilettantistica, canoni di locazione per uso abitativo, acquisto della prima casa. Sostegno ai Comuni per la realizzazione di nuovi centri sociali per anziani e incentivi allo svolgimento di attività per il benessere psicofisico negli stessi. Incentivare attività di housing sociale di coabitazione tra over 65 e la coabitazione intergenerazionale.

Una sanità al servizio della persona

Secondo l’Oms, la salute è “uno stato di totale benessere fisico, men- tale e sociale” e non semplicemente “l’assenza di malattie o infermità”. È tempo che la sanità pubblica torni ad occuparsi del benesse re del cittadino nella sua totalità, offrendo soluzioni di prossimità, in tempi ragionevoli, e di qualità. Bisogna superare l’emergenza pan- demica, avendo ben chiara l’importanza della sanità per la nostra Nazione, attraverso una nuova visione di benessere che derivi dalla prevenzione, da un efficiente sistema di cura territoriale e dall’attenzione a tutte le malattie.

Superare lo stallo della pandemia: ripristino delle prestazioni ordinarie e delle procedure di screening, rafforzamento della medicina predittiva con un meccanismo di premialità nell’accesso al sistema sanitario per chi segue un regolare e concordato percorso di monitoraggio del- lo stato di salute. Abbattimento dei tempi delle liste di attesa. Creazione di un’autorità Garante della Salute, indipendente a livello amministrativo, con poteri ispettivi e di segnalazione alle autorità competenti, a cui ogni cittadino possa rivolgersi per carenze di qualità o mancato accesso ai servizi. Promuovere la sinergia tra medici di base e sistema ospedaliero del territorio anche attraverso una piattaforma centralizzata e informatica regionale di prenotazione per la diagnostica e l’o- spedalizzazione, con la possibilità per i medici di base di effettuare un certo numero di prenotazioni urgenti in ospedale e centri diagnostici. Possibilità per il cittadino di consentire l’accesso al proprio Fascicolo sanitario elettronico anche a medici di medicina generale, infermieri e farmacisti.

Incentivare la diffusione e lo sviluppo della telemedicina, delle cure domiciliari e dei presidi territoriali nelle aree interne a scarsa densità abitativa. Ridurre le disuguaglianze tra le Regioni nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Estendere i Lea alle cure odontoiatriche essenziali. Superamento del siste- ma di accesso alle facoltà a numero programmato e chiuso: accesso per tutti al primo anno e selezione per il passaggio al secondo anno. Potenziamento della figura dello psicologo scolastico. Incremento e utilizzo del Fondo per la cura dei soggetti con disturbi dello spettro autistico.

Aggiornamento del piano oncologico nazionale. Creare “città cardio- protette”, favorendo la dotazione, manutenzione e ricarica dei defibrillatori nei Comuni italiani. Aggiornamento costante dei piani pandemici e dei piani di emergenza. Contrasto al Covid-19 e alle nuove minacce attraverso misure strutturali, come la ventilazione meccanica control- lata nelle scuole e negli uffici, e il potenziamento dei trasporti. Nessun obbligo di vaccinazione contro il Covid-19, ma informazione, promo- zione e raccomandazione alla vaccinazione, in particolare per fasce d’età a rischio e situazioni di fragilità. Piena libertà di scelta tra i vaccini autorizzati dall’Ema e dall’Aifa e richiami.

Nessuna reintroduzione del green pass e possibilità di screening negli ambienti a rischio, a tutela dei soggetti fragili. Istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione medica ed economica della pandemia da Covid-19 nonché sulle reazioni avverse da vaccino.

A difesa della libertà e della dignità di ognuno

Assicurare l’effettività dei diritti civili e sociali, il rispetto delle libertà garantite dalla Costituzione e della dignità delle persone è la precondizione per la realizzazione piena dei princìpi propri di ogni sistema democratico.

No all’introduzione di strumenti di controllo digitale di massa e di compressione delle libertà individuali o a meccanismi di scoring, come la “cittadinanza a punti” su modello cinese. Contrasto alla censura arbitraria dei social network e garanzia del rispetto della libera manifesta- zione del pensiero da parte delle grandi piattaforme di comunicazione. Garanzia di massima sicurezza nella protezione dei dati personali. As- sicurare a tutti i cittadini pari opportunità di emergere e affermarsi in ambito sociale e lavorativo. Superamento del “tetto di cristallo”, barriera invisibile che ostacola l’affermazione delle donne nel mondo del lavoro. Contrasto al divario retributivo tra uomini e donne e alla pink tax, l’odiosa pratica di applicare prezzi più elevati ai prodotti destinati alle donne.

Contrasto ad ogni forma di discriminazione, promozione e sostegno di percorsi di emancipazione dagli stereotipi culturali che vedono la donna in condizione di subalternità. Tutelare la vita umana fin dal suo inizio. Inasprimento delle pene per matrimoni forzati e mutilazioni genitali femminili. Contrasto a ogni discriminazione basata sulle scelte sessuali e sentimentali delle persone, mantenimento della legge sulle unioni civili, ribadendo al contempo il divieto di adozioni omogenitoriali e la lotta ad ogni forma di maternità surrogata, nell’interesse supremo del minore. Aggiornamento della normativa in materia di violenza domestica e violenza di genere (Codice Rosso): applicazione autonoma del braccialetto elettronico, indipendentemente da eventuali misure cautelari personali, consentendo sempre alla vittima di dotarsi di un dispositivo di allerta e richiesta d’aiuto in caso di violazione della distanza da parte dello stalker. Rafforzamento delle misure di contrasto a pedofilia e pedopornografia online.

Cultura e bellezza, il nostro Rinascimento

L’Italia è conosciuta e apprezzata nel mondo come la Nazione dell’arte e della cultura, come Patria del bello. È nostro dovere proteggere e valorizzare l’immenso patrimonio di cui siamo eredi. Dare sostegno e tutela alla cultura italiana, ai nostri artisti, ai nostri creatori d’immaginario significa proiettare nel futuro il nuovo Rinascimento italiano.

Promozione della cultura italiana attraverso la valorizzazione dei beni culturali, artistici, storici, archeologici, etnoantropologici, archivistici e bibliografici. Tutela dei professionisti del settore culturale e delle realtà private che si occupano della gestione di beni pubblici o privati. Introduzione della detrazione fiscale dei consumi culturali individuali. Innovazione digitale per i beni culturali, così da renderli pienamente fruibili anche attraverso social e piattaforme multimediali. Valorizzazione e ampliamento del patrimonio Unesco anche come veicolo di promozione turistica. Sussidiarietà e nuovo rapporto pubblico-privato soprattutto per permettere l’apertura dei beni culturali oggi chiusi al pubblico.

Riforma del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) e semplificazione della burocrazia relativa ai finanziamenti pubblici. Tutela dell’industria audio- visiva italiana e progetti di sviluppo per quella creativa digitale. Rilancio dell’ecosistema artistico italiano anche attraverso l’organizzazione di fe- stival all’estero. Riqualificazione di periferie e borghi anche attraverso la street art e la valorizzazione dell’immenso patrimonio conservato in de- positi e musei e attualmente non fruibile. Nuova centralità per l’industria della musica e il mondo dello spettacolo, del teatro e della danza. Tutela delle dimore storiche.

Creazione di un nuovo immaginario italiano anche promuovendo, in particolare nelle scuole, la storia dei grandi d’Italia e le rievocazioni storiche. Valorizzazione del Giubileo 2025 e di Roma Capitale della Cristianità. Contrasto a cancel culture e iconoclastia che minacciano i simboli della nostra identità. Promozione dei piccoli Comuni e dell’Italia profonda ricca di eccellenze. Reintroduzione del 2 per mille per gli enti del Terzo settore che si occupano di cultura.

Il Turismo e la nostra crescita felice

Nessun’altra Nazione al mondo può vantare il patrimonio artistico, storico, culturale e naturalistico dell’Italia. Il nostro è indiscutibilmente il Paese più bello del pianeta. Fare un viaggio nella Patria di Dante è il sogno di tutti gli stranieri. Eppure l’Italia finora non è riuscita a valorizzare adeguatamente il settore turistico e della ricettività, sfruttando a pieno le sue vaste potenzialità.

Valorizzazione e promozione di un’offerta turistica diversificata. Dare vita ad una campagna innovativa per promuovere maggiormente la bellezza italiana nel mondo, sostenendo la presenza dell’Italia nei circuiti dei grandi eventi internazionali. Creare un coordinamento tra le promozioni regionali e la promozione dell’Italia all’estero. Tutela della nautica e delle imprese balneari: 8mila chilometri di litorale e 300mila addetti del settore sono un patrimonio che va difeso da ogni forma di ingiusto esproprio. Sostegno al turismo montano. Supporto alla digitalizzazione dell’intera filiera del settore turistico e della cultura. Stroncare il fenomeno dell’abusivismo ricettivo attraverso una regolamentazione chiara. Completare la riforma delle professioni turistiche. Aggiornare il Codice del turismo.

Contrastare il degrado e abbattere le barriere architettoniche e sensoriali che limitano e dequalificano l’offerta turistica. Introduzione di un meccanismo premiale per le imprese turistiche che investono sull’accessibilità e sui servizi per le famiglie. Superare la stagionalità dell’impiego turistico attraverso la riduzione del costo del lavoro nei contratti più lunghi, al fine di garantire al lavoratore un red-

dito per tutto l’anno. Investire sulla sostenibilità e la digitalizzazione del comparto. Rifinanziamento del tax credit finalizzato alla riqualificazione e all’acquisto della struttura di cui si è affittuari. Sostegno alla filiera per il contrasto al caro bollette. Investire sui grandi eventi e allo stesso tempo promuovere capillarmente i piccoli eventi locali.

Agroalimentare pilastro del sistema Italia

L’agricoltura è uno dei pilastri della nostra Nazione, occorre proteggerla e svilupparne le potenzialità, nel giusto equilibrio tra uomo e ambiente. Esempio di eccellenza, è un patrimonio inestimabile e costituisce il fulcro del marchio italiano e valore dell’economia reale. Proteggere la terra e chi la lavora restituendo impulso al settore e tutelando l’intera filiera agroalimentare.

Rilanciare la produzione e la qualità dell’agroalimentare, della pesca e degli allevamenti di qualità italiani. Contrasto all’introduzione di ogni strumento di classificazione dei prodotti pregiudizievole per l’agroalimentare italiano (Nutriscore), promozione della dieta mediterranea e dell’agroalimentare di qualità contro i cibi sintetici. Lotta ai fenomeni di concorrenza sleale che penalizzano il nostro marchio agroalimentare (Italian sounding).

Investire in ricerca, dando impulso all’agroindustriale, fondamentale per l’innovazione e per la tutela della biodiversità. Stimolare il coordinamento con le istituzioni europee per limitare l’esposizione alimentare del conti- nente nei confronti del resto del mondo. Contrasto alla proliferazione del- le specie faunistiche in esubero, che producono danni alla biodiversità e all’agricoltura. Eradicazione della peste suina e sostegno agli allevamenti colpiti. Promozione di contratti di filiera che mettano al centro l’agricoltore e riducano la forbice tra costo di produzione e prezzo di vendita del prodotto. Stabilizzazione delle misure straordinarie adottate nell’ambito della crisi delle materie prime. Salvaguardia, tutela e razionalizzazione dei mercati agroalimentari, fondamentali piattaforme logistiche e di distribuzione.

Efficientamento delle risorse idriche, predisponendo un “piano invasi” per combattere la siccità; riqualificazione e potenziamento delle reti idriche. Realizzazione di nuovi e più potenti dissalatori per produrre acqua a scopo agricolo. Sostegno al settore florovivaistico, comparto agricolo d’eccellenza. Valorizzazione e salvaguardia del settore pesca, dell’imprenditore e dei suoi marittimi, conservazione della massa ittica e salvaguardia delle produzioni nazionali.

A difesa dell’ambiente e della natura

“Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso”, scriveva Ortega Y Gasset. Amare l’ambiente in cui viviamo non significa solo difenderlo dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento, dalla distruzione della biodiversità: è l’unico modo per salvare noi stessi e i nostri figli dalla scomparsa di tutto ciò che di bello c’è nel mondo e della vita come la conosciamo. Per questo o ci occuperemo dell’ambiente o tutto il resto non conterà.

Aggiornare e rendere operativo il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Combattere la siccità e l’inquinamento delle nostre acque e, al contempo, ripulire fiumi e laghi. Salvare il mare e il litorale, proteggendoli dall’erosione costiera, bonificando coste e fondali da rifiuti ed ecomostri. Realizzare gli obiettivi della transizione ambientale ed ecologica del Pnrr salvaguardando il sistema produttivo colpito da anni di crisi, con particolare attenzione alle filiere industriali di difficile riconversione (ad esempio, l’automotive).

Giocare un ruolo attivo e propositivo nei prossimi mesi in Europa durante i negoziati del pacchetto Fit for 55, con l’obiettivo di difendere e tutelare gli interessi del sistema industriale e produttivo nazionale. Piantare alberi per realizzare vere e proprie “cinture verdi” nelle città e promuovere la creazione, o il rifacimento, di giardini, orti urbani, parchi, boschi e riserve naturali da dare in gestione alle associazioni e in adozione alle scuole. Inasprimento delle pene, anche pecuniarie, per i piromani. Rafforzamento del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile, incentivi all’efficientamento energetico degli immobili residenziali e commerciali.

Promuovere in Europa la politica dei “dazi di civiltà” nei confronti dei prodotti provenienti da Stati extra Ue che non rispettano i nostri standard di tutela dell’ambiente. Tutela del paesaggio e del territorio da incuria, abbandono e da rischi sismici e idrogeologici. Chiusura del ciclo dei rifiuti e introduzione del principio per cui “più differenzi meno paghi”. Progressiva sostituzione dei prodotti inquinanti con altri biodegradabili e promozione delle forme di riciclo-riuso, come il vuoto a rendere. A tutela degli animali: inasprire le pene per i reati contro gli animali; campagne di formazione e informazione sul loro rispetto; fermare la tratta illegale dei cuccioli provenienti dall’Est Europa; riconoscimento del ruolo sociale e terapeutico degli animali d’affezione. Tutela delle specie e della biodiversità

Energia pulita, sicura e a costi sostenibili

L’Italia, Patria di Alessandro Volta, di Enrico Mattei e dell’innovazione, deve tornare ad avere un ruolo da protagonista in ambito energetico, promuovendo la sostenibilità ambientale e, al contempo, diminuendo i costi energetici per imprese, enti locali e famiglie.

Immediata costituzione di un’unità di crisi su energia e caro bollette. Contrasto alle speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime e istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas per contenere l’impor- to delle bollette energetiche. Svincolare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas attraverso una modifica normativa del funziona- mento della Borsa unica nazionale dell’energia e del Prezzo unico nazionale. Totale trasparenza sui prezzi dell’energia, disaggregandoli per tipologia produttiva, attraverso una immediata riforma del Gestore Mercati Energetici. Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise. Sostegno a famiglie e imprese contro il caro bollette, con meccanismi di credito d’imposta e interventi diretti mirati, anche utilizzando le risorse derivanti da tassazione degli extra profitti delle società energetiche. Introduzione delle “utenze di sussistenza” per situazioni di difficoltà economica: livello minimo di energia elettrica e gas garantito anche in caso di morosità.

Immediata cabina di regia per l’attuazione di strategie di sviluppo energetico compatibili con il nostro sistema produttivo e utili a prevenire possibili crisi. Potenziamento, a livello europeo, del RepowerEu per superare la dipendenza energetica dalla Russia.

Massima diversificazione delle fonti di approvvigionamento dall’estero, puntando sul “corridoio Mediterraneo” e rendendo l’Italia l’hub europeo dell’energia. Creazione di nuovi gasdotti, a partire dal collegamento con la Spagna, e potenziamento di quelli esistenti.

Diversificazione delle fonti energetiche attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture strategiche, come i rigassificatori, e sfruttamento delle risorse presenti sul nostro territorio a partire dai giacimenti di gas: riattivazione e ammodernamento degli impianti già esistenti e realizzazione di nuovi per la produzione di energia da fonti pulite e sicure. Investire nella ricerca sul nucleare di ultima generazione. Deciso aumento, in linea con gli obiettivi internazionali e del Pnrr, della produzione di energia da fonti rinnovabili sburocratizzando le procedure autorizzative e avviando il sistema delle comunità energetiche.

Creazione di una filiera produttiva italiana ed europea per le rinnovabili, le reti e gli accumuli, implementando la ricerca scientifica e tecnologica. Sviluppo di Smart cities per efficientare i consumi. Efficientamento energetico, a partire dal patrimonio immobiliare pubblico. Promozione di comportamenti virtuosi che sappiano coniugare educazione ambientale, risparmio energetico ed economico. Predisposizione di un piano di emergenza per fronteggiare eventuali blackout energetici inattesi e prolungati.

Ripartire da investimenti e infrastrutture

La spesa in investimenti pubblici in Italia è tra le più basse d’Europa, e spesso le poche risorse a disposizione non vengono utilizzate. Colpa dell’inefficienza amministrativa, ma anche dei troppi “no” che in questi anni hanno condizionato le scelte della nostra Nazione. È ora di cambiare marcia.

Nuovo impulso e rilancio degli investimenti in infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali. Rendere l’Italia competitiva con gli altri Stati europei attraverso l’ammodernamento della rete infrastrut- turale e la realizzazione delle grandi opere. Potenziamento della rete dell’alta velocità per collegare tutto il territorio nazionale dal Nord alla Sicilia e dall’Adriatico al Tirreno.

Programmare e realizzare opere e interventi in grado di affrontare e risolvere importanti emergenze come quelle ambientali, il dissesto idrogeologico, la siccità. Utilizzare rapidamente le risorse a disposi- zione per garantire la ricostruzione e la messa in sicurezza delle aree colpite da eventi sismici e calamità naturali, assicurando un sostegno concreto alla ripartenza delle economie locali e tramite benefici fiscali concreti per chi investe e fa impresa in quei territori. Digitalizzazione dello Stivale, garantendo infrastrutture pubbliche, competitive e sicure.

Potenziamento e sviluppo delle infrastrutture digitali ed estensione della banda ultralarga in tutta Italia. Tutela delle infrastrutture strategiche nazionali: garantire la proprietà pubblica delle reti sulle quali le aziende potranno offrire servizi in regime di libera concorrenza, a partire da quella delle comunicazioni. Clausola di salvaguardia dell’interesse nazionale, anche sotto l’aspetto economico, per le concessioni di infrastrutture pubbliche, quali autostrade e aeroporti. Tutela delle aziende strategiche attraverso un corretto ricorso al golden power.

Mettere in campo un adeguato programma di rivisitazione delle competenze interministeriali e razionalizzazione delle relative funzioni, intervenendo anche con investimenti sulla formazione dei pubblici dipendenti. Bonus edilizi: salvaguardia delle situazioni in essere e riordino e armonizzazione degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati.

Trasporti per un’Italia più veloce, più collegata, più smart

Un’Italia competitiva deve essere accessibile, intermodale, veloce, smart e sostenibile. Molti cittadini dei territori delle aree interne e delle cosiddette aree a “domanda debole”, pendolari e non, vivono ancora in una situazione di isolamento e marginalità. L’accessibilità deve es- sere garantita da un sistema di trasporti efficiente e sicuro, dall’alta velocità alla mobilità locale e di prossimità.

Realizzare un nuovo Piano nazionale per la mobilità, che sia di indirizzo per Regioni e aree metropolitane. Irrobustire la “Cura del ferro” dando maggiore slancio all’ammodernamento di treni, ferrovie e stazioni. Estensione delle reti Alta Velocità e Alta Capacità. Recupero del ritardo infrastrutturale del Sud Italia. Effettiva connessione delle realtà territo- riali locali per eliminare i disagi dei pendolari, garantire la vivibilità dei grandi centri urbani e ripopolare le aree interne. Potenziare il traspor- to pubblico locale di linea, anche favorendo il ricambio ecologico del parco mezzi, e non di linea, attraverso una chiara distinzione tra i ser- vizi taxi e Ncc e una nuova disciplina sulle app tecnologiche operanti nel settore. Prevedere interventi destinati alle persone con disabilità, garantendo loro il diritto alla mobilità.

Investire su Smart road e mobilità sostenibile. Sostituire l’attuale concetto di “servizi minimi” con un sistema di “Livelli essenziali di trasporto” che assicuri continuità territoriale alle aree interne, montane e isolane. Sostenere il trasporto merci su strada, anche incentivando il ricambio del parco circolante nell’ambito di una transizione ecologica sostenibile per le imprese. Potenziare l’intermodalità anche nell’ottica della Blue economy, che promuoveremo con il progetto “Italia porto d’Europa” per tornare protagonisti nel Mar Mediterraneo. Costruire il ponte sullo Stretto di Messina, opera simbolo e strategica per lo sviluppo del sistema trasportistico italiano.

Incentivare lo sviluppo del sistema aeroportuale, rivedendo il Piano nazionale degli aeroporti, in base al quale stabilire il più corretto ed efficiente ruolo della compagnia di bandiera. Connettere in maniera efficiente tutto il territorio italiano all’Europa, rendendo fluidi e veloci gli scambi commerciali, rag- giungendo lo storico risultato di colmare il divario tra il Nord e il Sud della Nazione.

Sud opportunità di crescita per l’Italia

Risollevare l’Italia partendo dal Sud come volano di sviluppo e rilancio di tutta la Nazione è la priorità su cui si baseranno i provvedimenti volti a eliminare le disparità, creare occupazione, sviluppare infra- strutture moderne, garantire la sicurezza sociale e la qualità della vita nel Mezzogiorno.

La grande sfida dell’indipendenza energetica e della decarbonizzazione delle fonti di energia si gioca proprio a partire dal Sud. Rendere il Mezzogiorno protagonista della transizione energetica ed ecologica italiana, valorizzando il potenziale delle energie rinnovabili sul territorio e migliorando la competitività delle aziende. Investire in infrastrutture sociali come scuole, asili nido e scuole dell’infanzia. Rafforzare la cultura della legalità. Potenziare le azioni di contrasto alla dispersione scolastica e garantire un più forte collegamento tra scuola, università e mondo del lavoro.

Rendere strutturale, rafforzare ed estendere la misura “Decontribuzione Sud”, attraverso una interlocuzione seria con la Commissione Ue. Focalizzare la politica di coesione su vere opere e progetti strategici attraverso semplificazione, competenze e progettualità. Ridurre il numero dei programmi di investimento e aumentare l’efficienza delle politiche di coesione. Due diligence su tutte le risorse nazionali e comunitarie destinate alla coesione territoriale per verificare il concreto stato di attuazione delle attività, anche al fine dell’utilizzo delle nuove risorse della programmazione 2021-2027. Introdurre procedure semplificate e tassazione agevolata per le imprese che investono e operano nelle aree economicamente depresse.

Invertire la tendenza dello spopolamento del Sud con misure ad hoc e incentivi alla residenzialità, sfruttando anche le opportunità offerte dal lavoro a distanza. Meccanismi premiali per promuovere il rientro delle giovani eccellenze costrette ad allontanarsi dalla loro terra d’origine, portando altrove una ricchezza frutto degli

investimenti del Sud. Definire i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) per garantire il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini e non costringere quanti vivono nelle regioni del Sud a ricorrere alla “emigrazione sanitaria”. Valorizzare le eccellenze Made in Sud e rafforzare l’economia dell’accoglienza. Garantire piena sicurezza e legalità a chi vive e lavora nel Meridione d’Italia.

Fermare l’immigrazione illegale e restituire sicurezza ai cittadini

La sicurezza è alla base della convivenza sociale e garantisce sviluppo e benessere. Tra vecchie e nuove forme di criminalità, l’Italia è sempre più insicura. L’immigrazione illegale minaccia la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini. Le nostre città sono degradate e invivibili. Periferie e centri storici sono teatro di occupazioni abusive, violenze e spaccio. Occorre una svolta politica forte per garantire la legalità nei nostri confini, riqualificare i nostri territori e rafforzare il tessuto sociale ed economico nazionale.

Lotta senza tregua a tutte le mafie, al terrorismo e alla corruzione. Assicurare legalità e coesione sociale rafforzando la rete delle prefetture come rappresentanti dello Stato sul territorio. Adeguamento dell’organico, delle dotazioni e della tutela legale di Forze dell’ordine e di polizia, Vigili del Fuoco, Polizia locale e Forze armate per il controllo del territorio. Potenziamento “Operazione strade sicure” e reintroduzione del poliziotto di quartiere. Lotta al degrado, niente zone franche di il- legalità.

Norme più severe per gli illeciti contro il decoro. Contrasto al fenomeno delle baby gang e alla microcriminalità. Combattere lo spaccio e la diffusione delle droghe con ogni mezzo, anche attraverso campagne di prevenzione e informazione. Incentivare l’illuminazione pubblica e le attività commerciali e ricettive aperte in zone svantaggiate e degradate. Sgombero immediato per chi occupa il privato domicilio. Prevenzione e contrasto alla violenza su donne e minori. Potenziamento delle misure e dei sistemi di cyber-sicurezza. Piano carceri, maggiore attenzione alla Polizia penitenziaria. Contrasto all’immigrazione irregolare e gestione ordinata dei flussi legali. Favorire l’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari.

Difesa dei confini nazionali ed europei come previsto dal Trattato di Schengen e richiesto dall’Ue, con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del Nord Africa, la tratta degli esseri umani; creazione di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall’Ue, per valutare le richieste d’asilo e distribuzione equa solo degli aventi diritto nei 27 Paesi membri (c.d. blocco navale). Decreto flussi come strumento di cooperazione internazionale, gestione degli ingressi regolari in Italia. Incentivare il rientro in Italia di italiani all’estero e oriundi italiani. Accordi tra Ue e Stati terzi per la gestione dei rimpatri di clan- destini e irregolari, subordinando gli accordi di co- operazione alla disponibilità al rimpatrio degli Stati di provenienza. Contrasto alle attività delle Ong che favoriscono l’immigrazione clandestina. Massima intransigenza contro ogni forma di antisemitismo, razzismo e integralismo islamico.

Una giustizia giusta e celere per cittadini e imprese

“Non può essere veramente onesto ciò che non è anche giusto”, scrisse Cicerone. Onestà e giustizia sono concetti che si fondono e che rappresentano la stella polare che traccia la rotta. Serve una riforma della giustizia che metta fine alle storture a cui abbiamo assistito ne- gli ultimi decenni e che sappia coniugare le necessarie garanzie con l’equità e la velocità dei processi. L’Italia merita una giustizia più giu- sta, vicina ai cittadini e alle imprese.

Riforma della giustizia e dell’ordinamento giudiziario: separazione del- le carriere tra magistratura inquirente e giudicante, con concorsi distinti e impossibilità di passaggio di funzioni. Riforma del Csm con sorteggio dei membri per sconfiggere la lottizzazione correntizia che ha fortemente minato l’indipendenza e l’autorevolezza della magistratura. Stop alle porte girevoli tra magistratura e politica: il magistrato che entra in politica non è più garanzia di imparzialità e terzietà, è dunque necessario un rafforzamento della riforma Cartabia su questo aspet to.

Revisione degli incarichi fuori ruolo al fine di ricondurre più magistrati possibili allo svolgimento delle funzioni loro proprie e sostenere il lavo- ro delle procure nel garantire la giustizia. Riforma del processo civile e penale orientata a offrire effettive garanzie per le parti, parità di con- dizioni e ragionevole durata. Certezza della pena: no a provvedimenti “svuota carceri”, sì alla stipula di accordi bilaterali per far scontare ai detenuti stranieri le pene negli Stati d’origine.

Nuovo piano carceri e aumento dell’organico e delle dotazioni della Polizia penitenziaria.

Aumento della pianta organica di tribunali e procure. Digitalizzazione della giustizia e incremento del ricorso alla mediazione. Riforma della geografia giudiziaria nel rispetto dei principi del decentramento territoriale e della giustizia di prossimità. Eliminazione dei Tribunali per i minorenni e istituzione di sezioni specializzate presso ogni tribunale, anche per evitare casi come quello del “sistema Bibbiano”. Riforma della giustizia tributaria: basta magistrati nominati dal Mef e stop all’inversione dell’onere della prova. Stabilizzazione della magistratura onoraria

Diamo Credito a famiglie e imprese

Le banche devono tornare ad essere la cassaforte del risparmio degli italiani, volano di sviluppo e benessere. Per questo occorre potenziare gli strumenti di tutela dei risparmiatori e garantire un migliore acces so al credito per le piccole e medie imprese. Il ruolo delle banche sarà infatti centrale per rimettere in moto l’economia reale, nella misura in cui torneranno ad erogare finanziamenti alle imprese. Al contempo, mettere subito in atto misure di contrasto all’usura, fenomeno che riguarda fasce sempre più estese della popolazione.

Facilitazione dell’accesso al credito per famiglie e imprese. Tutela in sede europea del sistema bancario italiano, contrastando regole e parametri penalizzanti per le caratteristiche del nostro sistema finanziario. Favorire una attività bancaria tradizionale attenta alle esigenze dei territori. Tetto ai dividendi e automatismo del tetto agli stipendi di manager e alti dirigenti, allineandoli ai limiti esistenti nella PA, per le banche aiutate con risorse pubbliche.

Pubblicazione dell’elenco dei grandi debitori insolventi delle banche salvate dallo Stato. Semplificazione dei prospetti informativi di prodotti finanziari che potrebbero rivelarsi inappropriati per i risparmiatori. Intervento normativo per superare ritardi e farraginosità burocratiche che ostacolano la presentazione delle denunce di usura; ampliamento della platea dei soggetti potenzialmente beneficiari del Fondo di solidarietà per usura anche alle famiglie e alle persone fisiche. Prevedere un’efficace rete di supporto ai debitori che, in ottica di prevenzione, permetta loro di orientarsi ai primi segnali di crisi senza attendere l’aggravarsi di situazioni difficili. Liberare dalla schiavitù del debito famiglie e imprese consentendo loro di riscattare i debiti deteriorati (Npl) ceduti dalle banche a terzi, pagando il 20% in più rispetto al prezzo valutato dall’istituto stesso al momento della transizione. Diritto al conto corrente per tutti i cittadini assicurato dal circuito postale.

Presidenzialismo, stabilità di governo e Stato efficiente

Negli ultimi 20 anni l’Italia ha avuto 11 diversi governi. Una instabilità che ci indebolisce nei rapporti internazionali e che penalizza gli italiani, perché governi che durano così poco non hanno una visione di lungo periodo, ma cercano solo il facile consenso nell’immediato. An- che per questo da decenni l’Italia cresce meno della media europea. L’instabilità politica è anche uno dei principali fattori del nostro declino economico. Assicurare governi stabili, grazie al presidenzialismo, non è una misura astratta: è la più potente misura economica di cui necessita l’Italia.

Riforma presidenziale dello Stato, al fine di assicurare la stabilità governativa e un rapporto diretto tra cittadini e chi guida il governo. Attuazione virtuosa di federalismo fiscale e autonomie, con completa definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e corretto funziona- mento del fondo di perequazione, per assicurare coesione e unità nazionale. Trasferimento dei poteri a Roma Capitale, con risorse, competenze e status giuridico in linea con le principali capitali europee. Valorizzazione del ruolo degli enti locali e tutela delle specificità montane e insulari.

Pari dignità tra Pubblica amministrazione e cittadino. Digitalizzazione dei procedimenti della PA e possibilità di concludere le pratiche online per imprese e cittadini. Obbligatorietà del “programma e degli obiettivi di efficientamento misurabile” nel Piano integrato di attività (Piao) delle amministrazioni. Efficientamento della PA. Delegificazione, deregolamentazione e semplificazione del linguaggio amministrativo, con riduzione degli oneri per cittadini, famiglie e imprese. Implementazione del ricorso al partenariato pubblico-privato.

Istituzione di tutor pubblici per l’accompagnamento burocratico all’avvio di attività artigianali e commerciali. Rigore nella tempistica dei pagamenti dei contratti pubblici, nel rispetto della media europea. Riconoscimento di un rating positivo alle imprese che rispettano tempistiche e condizioni contrattuali negli appalti pubblici. Semplificazione nell’affidamento degli appalti e maggiori controlli in fase di esecuzione. Piena, completa e immediata compensazione di debiti e crediti nei confronti della Pubblica amministrazione.

Italia protagonista in Europa e nel mondo

Culla della civiltà occidentale, potenza economica e culturale, Stato fondatore dell’Unione europea e dell’Alleanza Atlantica: dopo troppi anni di marginalità sotto i governi di sinistra, l’Italia deve tornare protagonista in Europa, nel Mediterraneo e nello scacchiere internazionale.

Per una politica estera incentrata sulla tutela dell’interesse nazionale e sulla difesa della Patria. Pieno rispetto delle nostre alleanze internazionali, anche adeguando gli stanziamenti per la Difesa ai parametri concordati in sede di Alleanza Atlantica. Al fianco dei nostri alleati inter- nazionali nel sostegno all’Ucraina di fronte all’aggressione della Fede- razione Russa. Rilanciare il sistema di integrazione europea, per un’Europa delle Patrie, fondata sull’interesse dei popoli e capace di affrontare le sfide del nostro tempo.

Difesa delle radici classiche e giudaico-cristiane dell’Europa e dei suoi valori fondamentali di libertà, democrazia, solidarietà, sussidiarietà e giustizia. Promuovere politiche di Difesa comune dell’Unione europea e la costituzione di una “colonna europea” della Nato, pilastri indispensabili per la sicurezza e l’indipendenza del Continente. Sostegno alle nostre Forze Armate, nessun taglio all’organico e superamento del precariato. Valorizzare i percorsi formativi di accademie e scuole militari. Rilancio di una politica nazionale per lo Spazio.

Difesa del “sesto dominio”, quello della conoscenza, nella “nuova Guerra Fredda” della disinformazione. Revisione del Patto di stabilità e della governance economica europea, per garantire po-

litiche di crescita e piena occupazione. Contrasto alla concorrenza sleale dei paradisi fiscali europei. Restituire centralità al Mediterraneo nelle politiche italiane ed europee. Una “formula Mattei per l’Africa”: promuovere un “modello Italia” di investimenti e co- operazione allo sviluppo, rispettoso dell’ambiente e dei popoli.

 

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