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Il Green Pass fa litigare Salvini e Giorgetti

Salvini Giorgetti Fini Green Pass

Parlando agli imprenditori lombardi, popolo caro alla Lega, Giorgetti taglia corto sul Green Pass: “serve alla ripresa” e così Salvini, sempre più solo, modera i toni e lascia la battaglia contro il certificato di presunta immunità a Giorgia Meloni

Delle due l’una: o giocano a ‘poliziotto buono e poliziotto cattivo’ (segretario d’opposizione e vice governista), oppure tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti le frizioni hanno raggiunto un certo livello di ostilità percepibile anche dai più distratti. Perché il numero 1 del MISE, intervenendo al Salone del Mobile, kermesse meneghina che rappresenta proprio quell’imprenditoria varesotta che un tempo votava in massa la Lega secessionista di Umberto Bossi, sembra aver messo nel mirino proprio il suo segretario e le sue continue ostilità al certificato di presunta immunità.

GREEN PASS, COS’HA DETTO GIORGETTI PER RISPONDERE A SALVINI

“Una cosa è certa: è che per la ripresa dell’attività economica, visto che parliamo di questo Salone, dobbiamo garantire condizioni di sicurezza”. È quanto ha scandito Giancarlo Giorgetti, vicesegretario federale della Lega, toccando corde cui gli avventori della manifestazione meneghina sono molto sensibili: gli affari. Per il numero 1 del Ministero dello Sviluppo economico, difatti, non ci potrà essere ripresa senza Green Pass, teoria in forte antitesi con le critiche sollevate da Salvini. “Le condizioni di sicurezza esigono che chi frequenta i luoghi affollati in qualche modo dia garanzie di non contagiare nessuno. Quindi, il Green pass è una misura che va esattamente in questa direzione. Quindi, ne prevedo un’ulteriore estensione”.

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Salvini, che era già stato preso in contropiede da quanto dichiarato sempre sul certificato verde dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e che era stato mollato pure dagli imprenditori di Confindustria (Carlo Bonomi s’è perfino detto favorevole all’obbligo vaccinale), in realtà ha sfruttato l’ultima settimana per aggiustare il tiro. Commentando proprio la conferenza stampa del premier, aveva infatti dichiarato: “Il chiarimento spetta ai partiti”, ma poi aveva aggiunto “è chiaro che è auspicabile una maggiore disciplina”, chiosando: “il governo comunque va avanti”.

Non più tardi di 24 ore fa sempre Salvini aveva aperto all’obbligo vaccinale per i lavoratori della PA: “per chi ha a che fare con il pubblico può essere un ragionamento”, restringendo ulteriormente il recinto dell’opposizione alla misura: “diverso è il green pass per uno che sta a casa e fa un esame all’università da remoto”. Nel frattempo, dai social del leader del Carroccio, si fanno sempre più rari gli interventi contro quella misura, mentre si intensificano gli attacchi alla titolare agli Interni Luciana Lamorgese, che sfrutterà per far dimenticare al proprio elettorato questo brutto inciampo, per di più a stretto giro dalle elezioni.

 

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