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Pisapia manda il Pd in confusione (ancora una volta)

Letta Conte Pd Lombardia

In Lombardia, il Pd è in grande confusione: la soluzione sarà fare dietrofront e appoggiare Moratti?

Non sarà Giuliano Pisapia a salvare il Pd in Lombardia. “Desidero ringraziare le tantissime persone che mi hanno manifestato la loro stima e il loro affetto. Ci ho pensato seriamente ma credo che la soluzione migliore per il centrosinistra e per il civismo sia quella di cambiare schema. Di puntare sulle tante energie che ci sono sul territorio a partire dai sindaci, dagli assessori, dai consiglieri comunali, dall’associazionismo che hanno fatto, e stanno facendo, molto bene in tanti comuni lombardi”, sostiene Giuliano Pisapia sulle pagine del Corriere della Sera.

Perché? “Nel mio impegno politico – aggiunge Pisapia – ho sempre pensato che non ci siano “salvatori della patria”, ma che i risultati migliori siano il frutto del lavoro unitario di una comunità. È stato così quando abbiamo vinto a Milano nel 2011. È di questo che ha disperatamente bisogno il centrosinistra nazionale e lombardo: ricostruire una comunità che sceglie democraticamente i propri candidati. Non bisogna avere paura delle primarie, le vittorie più belle le abbiamo ottenute dopo le primarie. La condizione fondamentale è che ci deve essere un programma condiviso e che tutti, ma veramente tutti, si impegnino per vincere le elezioni”.

Parole, quelle dell’ex sindaco di Milano che mandano in confusione in Pd, che vedeva proprio in Pisapia la persona più adatta a sconfiggere Letizia Moratti, candidata del Terzo Polo. Il Partito Democratico sperava in un bis: proprio Pisapia sconfisse Moratti nel 2011, nella corsa a Palazzo Marino, dopo tanti anni di amministrazione di centrodestra.

Il fourfait di Pisapia arriva dopo che anche Carlo Cottarelli aveva fatto un passo indietro per mancanza di grandi intese: “ho comunque un lavoro di grande responsabilità al Senato. E sono in ogni caso onorato che il mio nome sia stato considerato. Avevo semplicemente detto che, se fosse stata fatta una proposta da un’alleanza ampia e con una condivisone forte di programma, io l’avrei considerata seriamente. Ma così non è stato”.

Il Pd, dunque, è costretto a ricominciare daccapo per individuare un candidato alternativo. Quale strada? Difficile comprendere quale possa essere la via che il Partito sceglierà, ma c’è chi continua a sperare su Moratti.

“Il Pd non butti via la possibilità di vincere in Lombardia. Prenda in considerazione la candidatura di Letizia Moratti, gli elettori capirebbero. E nella decisione finale dovrebbero essere determinanti i sindaci di Milano, Bergamo e Brescia: Sala, Gori e Del Bono”, ha affermato Andrea Marcucci, ex capogruppo dem al Senato, oggi nel cda della Fondazione Luigi Einaudi.

E su Moratti punta anche Beppe Sala, sindaco di Milano, Dario Franceschini, già Ministro per i beni e le attività culturali della Repubblica italiana, e Lorenzo Guerini, ex Ministro della Difesa.

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