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Intelligenza artificiale, italiani ancora impreparati ma disposti a farsi controllare

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Secondo una ricerca effettuata da YouTrend per la Fondazione Pensiero Solido, la politica è chiamata a regolamentare l’intelligenza artificiale e perdere posti di lavoro sarà inevitabile

Non smetteremo mai più di parlare di intelligenza artificiale. Semplicemente, perché sarà tra noi. L’invasione delle nostre società non è ancora avvenuta ma tanti governi stanno già correndo ai ripari, il padre dell’AI Geoffrey Hinton ha lasciato Google e qui in Italia abbiamo già affrontato il primo blocco di Chat-GPT.

A proposito di Italia, se – come abbiamo raccontato su Policy Maker – gli esperti del Parlamento non sono tantissimi ma qualcosa si sta muovendo, vale la pena vedere qual è il sentimento tra gli italiani. Ci ha pensato Quorum-YouTrend per la Fondazione Pensiero Solido.

COSA PENSANO GLI ITALIANI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

La ricerca verrà presentata domani a Milano e ha messo in evidenza anzitutto uno status di generale impreparazione sul tema. Infatti, il 54% dei coinvolti (803 totali) si è dichiarato poco o per nulla preparato.

Quasi 6 italiani su 10 (59%), inoltre, pensa che è tramite le leggi e l’azione politica che si debba agire per regolamentare questo ambito.

In termini anagrafici, sono gli ultra 55enni a spingere per mettere mano all’AI.

ITALIANI RASSEGNATI SULL’IMPATTO DELL’AI NEL MONDO DEL LAVORO?

Alla domanda “Secondo lei l’intelligenza artificiale porterà a un aumento o a una diminuzione complessiva del numero di posti di lavoro?”, il 51% ha risposto con la seconda opzione.

Quanto all’impatto “personale” dell’AI, sono soprattutto le donne (64%) e i meridionali (62%) a opporsi a comandi artificiali. Impiegati e operai sono invece le categorie professionali ritenute maggiormente (per il 56% e 51%) sacrificabili con l’innesto dell’intelligenza artificiale.

EPPURE PREVALE LA PREDISPOSIZIONE AL CONTROLLO

Al netto di questa panoramica, controllo e valutazione automatica non sono affatto sgraditi. Il 47% contro il 30% dei sondati, infatti, pensa che siano due elementi di “vantaggio”. Soprattutto per 6/10 giovani e laureati.

Insomma, anche guardando altre rilevazioni, per ora gli italiani non sembrano particolarmente spaventati dall’impatto dell’intelligenza artificiale.

LEGGI QUI LA RICERCA COMPLETA DI YOUTREND 

 

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