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Elkann, Aponte e Angelucci: tutti i giri di valzer tra imprese ed editoria

Aponte

Mentre il Mef dice di non avere alcun potere sulla cessione dell’Agi al gruppo Angelucci, Gedi e Msc firmano un’intesa preliminare per la vendita del Secolo XIX

E’ un periodo molto frizzante o turbolento, dipende dai punti di vista, per l’editoria italiana. Importanti gruppi imprenditoriali sono al centro delle cronache per alcuni avvicendamenti che potrebbero riguardare importanti e storiche realtà editoriali del panorama nazionale.

Da settimane si parla tramite indiscrezioni dell’interesse da parte degli Angelucci per acquisire l’Agi, l’Agenzia giornalistica Italia. Nel frattempo un’altra indiscrezione trova conferma: il Gruppo Gedi e il Gruppo Msc hanno siglato un’intesa preliminare per la cessione de Il Secolo XIX.

GIORGETTI: “NESSUN POTERE DEL MEF SULL’EVENTUALE CESSIONE DELL’AGI”

Andiamo con ordine. Il dossier Agi è arrivato in Parlamento. Il ministro Giorgetti è stato chiamato dalle opposizioni a rispondere nel corso di un question time sulle ipotesi di cessione dell’agenzia di stampa dall’Eni all’imprenditore nel settore sanitario Antonio Angelucci, nonché parlamentare della Lega di Salvini e dello stesso Giorgetti.

“Il ministero dell’Economia non è l’autorità deputata a rispondere a questa domanda” ha detto il ministro, ricordando che pur detenendo il Mef una quota in Eni “a tale partecipazione non corrisponde nessun potere sulle decisioni di natura gestionale” dal parte del gruppo energetico. Giorgetti ha quindi aggiunto che sulla “presunta” cessione dell‘Agi “non c’è stata e non ci sarà nessuna influenza nel corso del mio mandato”.

“Inoltre è questione di per sé delicata che una società partecipata dallo Stato possegga una Agenzia di stampa perché questo potrebbe alimentare dubbi sulla effettiva libertà di informazione della stessa”, ha puntualizzato Giorgetti durante il question time alla Camera.

IL TITOLARE DEL MEF: “SUL DOSSIER AGI PRESTO PER PARLARE DI CONFLITTO DI INTERESSI”

Per il ministro dell’Economia inoltre è ‘un quesito non attuale’ quello relativo a valutazioni su presunti conflitti di interesse a proposito delle voci su una trattativa per la cessione dell’agenzia al Gruppo degli editori Angelucci. Il responsabile di Via XX Settembre lo ha detto rispondendo alla Camera durante il question time. ‘Alla luce del comunicato stampa diffuso martedì dall’assemblea di redazione dell’Agi, Eni ha chiarito di aver ricevuto una manifestazione non vincolante di interesse e non sollecitata ‘da parte di un soggetto interessato ad Agi i cui contenuti sono soggetti ad impegni di riservatezza’. A tale manifestazione è seguita una interlocuzione preliminare.

Ad oggi non c’è un negoziato in corso e pertanto non è stato sottoscritto alcun accordo di vendita. Inoltre, l’Eni – ha spiegato Giorgetti – ha comunicato che è ‘in fase di valutazione della manifestazione di interesse ricevuta da un soggetto terzo, nel contesto di una interlocuzione preliminare e qualsiasi indiscrezione stia emergendo sull’ipotesi di cessione o sui relativi termini è da ritenersi infondata, poiché prematura rispetto allo stato del confronto con la controparte e della relativa valutazione’. ‘Alla luce di tali comunicazioni – ha concluso Giorgetti – la richiesta di valutazioni in merito ad asseriti conflitti di interessi, per la cui valutazione ricordo esistono autorità istituzionalmente preposte, appare allo stato un quesito non attuale’.

INTESA PRELIMINARE GEDI-MSC PER LA CESSIONE DEL SECOLO XIX

Nel frattempo cosa succede dalle parti dei giornali del gruppo Gedi della famiglia Elkann? Accade che è stata siglata un’intesa preliminare con il Gruppo Msc di Gianluigi Aponte per la cessione de Il Secolo XIX a una società interamente controllata dal Gruppo Msc. Le parti – come riferisce una nota – entreranno ora in negoziazioni in esclusiva per consentire lo svolgimento della due diligence e, parallelamente, procederanno alla predisposizione e discussione dei documenti contrattuali che disciplineranno l’operazione.

Operazione che, si legge ancora nella nota, include anche le attività digitali e di raccolta pubblicitaria relative al Secolo XIX, nonché quattro testate ad esso collegate quali The MediTelegraph, L’Avvisatore Marittimo, Il Giornale del Ponente Ligure e Ttm – Tecnologie Trasporti Mare. Gli accordi relativi all’operazione, in caso di buon esito delle trattative, conclude la nota, diverranno definitivi al soddisfacimento delle usuali condizioni sospensive per operazioni di questa natura e delle procedure previste dalle vigenti disposizioni.

CHI E’ GIANLUIGI APONTE, LEADER DEL GRUPPO MSC

Gianluigi Aponte, imprenditore che da anni opera nel settore navale, logistico, ferroviario e aereo. Di recente l’imprendotore ha acquisito il 50% dei treni Italo dal fondo infrastrutturale americano Global Infrastructure Partners. Inoltre possiede una compagnia di aereo cargo e ha interessi in compagnie di navigazione come Moby e Tirrenia.

AD GEDI: “CESSIONE A MSC ASSICURERA’ SOLIDO FUTURO Al SECOLO XIX”

Con una nota è intervenuto anche l’ad di Gedi, Maurizio Scanavino, spiegando che ‘l’operazione annunciata oggi mira a assicurare un solido futuro a una testata importante come Il Secolo XIX‘. ‘Il Gruppo Msc – prosegue Scanavino – saprà accompagnarne l’evoluzione in questa nuova fase della sua storia, dando vita a una collaborazione con Gedi che riflette affinità e valori condivisi di due importanti famiglie imprenditoriali italiane.

”Con questa cessione – osserva ancora l’ad di Gedi – completerà sostanzialmente il processo iniziato alcuni anni fa che l’ha visto concentrarsi sui quotidiani nazionali. Muovendo dalla leadership che ha conquistato in diversi segmenti di mercato, Gedi punterà ora su due obiettivi prioritari: cogliere tutte le potenzialità della transizione digitale in corso, nel pieno rispetto dell’identità delle sue testate la Repubblica e La Stampa, e al contempo sviluppare nuove iniziative e progetti di intrattenimento, che originano dalla qualità delle nostre tre radio (Deejay, Capital e m2o), per costruire una media company digitale forte, innovativa e dinamica”, conclude Scanavino.

Leggi anche: Poste, vendita o svendita? Parla il ministro Giorgetti

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