skip to Main Content

Cosa succede tra Spagna e Marocco

Migranti

Circa 8 mila migranti hanno raggiunto Ceuta in 24 ore facendo scoppiare una crisi diplomatica tra Spagna e Marocco. Ecco perché è successo

Sono circa 8 mila, tra cui mille minori, i migranti arrivati nel giro di ventiquattr’ore a nuoto nell’enclave spagnola di Ceuta. Il premier spagnolo Pedro Sánchez, dopo aver schierato l’esercito per respingere i migranti, è andato di persona sul luogo e adesso Spagna e Marocco devono affrontare questa nuova tensione.

COME SONO ANDATI I FATTI

I migranti, aiutati dall’allentamento dei controlli da parte delle forze di sicurezza del regno alawita – che controllano il confine – sono riusciti a superare il breve tratto di mare che separa il Marocco dalle due enclave sotto giurisdizione spagnola nel continente africano: Ceuta e Melilla.

PERCHÉ È SUCCESSO

Secondo alcuni media spagnoli, si sarebbe trattato di un’operazione pianificata dal governo di Rabat in seguito alla decisione del governo spagnolo di accogliere e curare nel Paese Brahim Ghali, leader del Fronte Polisario e capo della guerriglia separatista del Sahara occidentale, che lo scorso autunno aveva rotto la tregua in vigore dal 1991.

Ghali, dopo aver contratto il Covid-19, a fine aprile era stato ricoverato – ufficialmente “per ragioni umanitarie” – nell’ospedale spagnolo di Logroño. Era arrivato in Spagna sotto falso nome e con un passaporto algerino falso.

Anche l’ambasciatrice di Rabat a Madrid, Karima Benyaich, ha lasciato intendere, secondo quanto riportato da agenzie di stampa, che i mancati controlli alla frontiera con Ceuta sono stati una rappresaglia per l’ospitalità concessa da Madrid a Ghali. “Ci sono atteggiamenti che non si possono accettare, ci sono azioni che hanno conseguenze e bisogna assumersene la responsabilità”, ha dichiarato Benyaich.

Parole che smontano i tentativi del ministro degli Esteri di Madrid, Arancha Gonzalez Laya, di negare il legame tra la crisi di Ceuta e l’accoglienza del leader separatista.

IL PROCESSO A GHALI

Adesso il tribunale spagnolo dell’Audiencia Nacional ha riaperto l’indagine per genocidio, terrorismo, tortura e altri capi d’accusa contro Ghali. L’inchiesta era nata dalle denunce di un’associazione di dissidenti saharawi che avevano raccontato di essere stati sottoposti a violenze di ogni genere nei campi profughi di Tindouf dei miliziani del Fronte Polisario.

I RIMPATRI

Il premier Sánchez ieri ha annullato il viaggio a Parigi per il vertice sul finanziamento delle economie africane, ha schierato l’esercito per respingere i migranti ed è andato di persona a Ceuta. Da quanto si apprende sarebbero già 4 mila i migranti respinti.

CEUTA: FRONTIERA UE

“L’Ue è solidale con Ceuta e la Spagna, abbiamo bisogno di soluzioni europee”, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Anche l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, ha dichiarato che l’Unione europea “farà il necessario per sostenere la Spagna in questa fase così difficile”.

Ha poi ricordato lo stretto legame tra Ue e Marocco: “La gestione dell’immigrazione fa parte di questo rapporto e va gestita in uno spirito di cooperazione e dialogo. Sono certo che in questo spirito di dialogo e collaborazione troveremo soluzioni che rispettino gli interessi comuni basati su impegni e massima fiducia reciproca”.

Leggi anche: Migranti. Italia, Spagna, Grecia e Malta “bocciano” il Patto Ue su immigrazione e asilo

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top