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Tutti gli errori del Reddito di cittadinanza, elargito a chi gira in Ferrari

Reddito Di Cittadinanza Errori

Tra gli errori marchiani commessi dal Conte I per introdurre in tutta fretta il Reddito di cittadinanza l’assenza di controlli ex ante. E così capita non solo che lo percepisca chi non ne ha bisogno, ma addirittura chi è già noto alle forze dell’ordine

“Abbiamo abolito la povertà” urlò, forse lasciandosi trasportare eccessivamente, Luigi Di Maio quando il governo gialloverde concretizzò il Reddito di cittadinanza, vera misura bandiera dei pentastellati. Ed effettivamente, oggi, se si pensa che tra i percettori del bonus c’era anche chi gira in Ferrari, a una occhiata distratta potrebbe sembrare proprio così.

Ma, purtroppo, la realtà dei fatti è assai più agra. Ed è tutta da rintracciare nel principale difetto della misura introdotta forse troppo velocemente nell’ordinamento, senza cucirle attorno un sistema per le opportune verifiche. Non a caso l’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi, presentando la finanziaria, ha detto che il Reddito di cittadinanza resta a patto di correggerne gli errori e tra questi ha parlato espressamente di verifiche ex ante.

Già, perché al momento prima si chiede l’assegno, lo si ottiene, e solo dopo lo Stato controlla se il beneficiario ne abbia davvero diritto. Non stupiscono perciò i numeri delle ultime irregolarità riscontrate: 4.839, il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone. Di questi, 1.338 percettori indebiti del reddito erano già noti alle Forze di Polizia per altri motivi e 90 hanno condanne o precedenti per gravi reati di tipo associativo.

Alcuni dei più eclatanti proprio nella Avellino di Luigi Di Maio, dove sono stati pizzicati percettori affiliati a clan e pure alla guida di Ferrari.  Da Collepasso (Le), è stata inoltrata una istanza che nello stato di famiglia indicava la presenza di sei minori stranieri mai censiti nel comune, senza alcun vincolo di parentela e con l’indicazione dei dati anagrafici priva del luogo di nascita e della nazionalità. In un altro caso c’è chi ha indicato, per rafforzare lo stato di bisogno, parenti che però risultano residenti in Germania. Ma c’è anche chi ha fatto il passaggio opposto, scordandosi di inserire il coniuge percettore di un reddito.

A Nova Siri (Mt), i Carabinieri hanno deferito un cittadino asiatico per aver dichiarato falsamente la presenza in Italia della moglie e delle due figlie, che così hanno percepito il reddito pur abitando di fatto nel Paese d’origine. A Campobasso un giovane ha presentato domanda pur risultando proprietario di tre immobili, non dichiarati. A Taranto è stato pizzicato un 71enne che percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo proprietario di 17 autovetture e di una motocicletta. A Isernia situazione analoga: a beneficiare dell’assegno una donna titolare di una società di autonoleggio e proprietaria di 27 autoveicoli. Ad Aradeo (Le) un individuo ai domiciliari, è risultato intestatario di una grossa imbarcazione da diporto.

Infine, 80 soggetti, tutti contigui alla criminalità organizzata, con dichiarazioni omissive sono riusciti a ottenere una  illecita percezione del reddito di cittadinanza pari a 852.515,91 euro. E adesso lo Stato proverà a riaverli indietro…

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