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Quali vantaggi (e quali no) e i costi dell’ingresso dell’Ucraina in Ue

Ucraina Ue

Uno studio dell’Istituto Bruegel fissa a 136 miliardi il gettone d’ingresso che i paesi membri dovranno pagare per l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea

Un gettone d’ingresso da 136 miliardi di euro. A tanto ammonterebbe il costo netto dell’ingresso dell’Ucraina nell’Ue. A calcolarlo è l’Istituto Bruegel nel paper Ukraine’s path to European Union membership and its long-term implications.

IL COSTO DELL’INGRESSO DELL’UCRAINA NELL’UE AMMONTA ALLO 0.13% DEL PIL

Un costo molto alto che, a regole di bilancio dell’Ue invariate, cosa che gli studiosi dell’Istituto Bruegel giudicano improbabile, ammonterebbe allo 0,13% del PIL dell’Ue, percentuale che difficilmente cambierebbe la posizione netta dei beneficiari/pagatori tra i membri dell’Ue. L’Istituto di ricerca belga, però, spiega che una parte di questi finanziamenti ritornerebbe all’Ue attraverso le società dell’Ue che partecipano a progetti finanziati dall’Ue in Ucraina. Ma non solo, l’ingresso di Kiev nell’Ue migliorerebbe il Pil europeo attraverso il commercio, l’immigrazione e gli investimenti diretti esteri, aumentando l’occupazione, la produzione e le entrate fiscali nell’Ue.

CON L’INGRESSO DELL’UCRAINA IL PIL UE CRESCE ALMENO DELL’1,2%

Secondo i calcoli dell’Istituto Brugel il contributo dell’Ucraina al Pil dell’Ue si potrebbe collocare in una forbice tra l’1,12% del Pil e l’1,20%. Questo presupponendo che l’Ucraina riacquisti la sua integrità territoriale e che la guerra non abbia alcun impatto a lungo termine sulla popolazione ucraina o PIL. Inoltre, il contributo dell’Ucraina al bilancio dell’Ue ammonterebbe a 14 miliardi di euro.

I TRASFERIMENTI UE ALL’UCRAINA

Una delle preoccupazioni più grandi, soprattutto dei paesi beneficiari netti come Ungheria, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Grecia, Romania, Polonia, Repubblica ceca, Slovenia e Malta), è l’impatto che può avere l’ingresso dell’Ucraina sulla distribuzione delle risorse. “Riteniamo che l’Ucraina otterrebbe 32 miliardi di euro in pagamenti per la politica di coesione, 85 miliardi di euro in pagamenti per la PAC e 7 miliardi di euro in pagamenti da altri programmi dell’UE (tutti i numeri sono a prezzi correnti e si riferiscono all’intero QFP 2021-2027) – si legge nello studio –  La spesa per la pubblica amministrazione europea potrebbe aumentare di 4 miliardi di euro, mentre l’UE risparmierebbe circa 2 miliardi di euro sui fondi attualmente destinati ai suoi vicini”.

I PAESI MEMBRI DOVREBBERO LASCIARE 24 MILIARDI DI EURO ALL’UCRAINA

Complessivamente i paesi membri dell’Ue dovrebbero lasciare all’Ucraina 24 miliardi di euro di finanziamenti per la coesione, perché la sua adesione all’UE ridurrebbe il Reddito nazionale lordo medio pro capite dell’UE, che è un indicatore dell’allocazione dei fondi. Ma non solo. Alcune regioni Ue, attualmente classificate come “meno sviluppate”, diventerebbero “regioni in transizione”, mentre alcune attuali “regioni in transizione” diventerebbero “regioni più sviluppate”, il che comporta minori finanziamenti per la coesione.

COME CAMBIANO I DATI IN RELAZIONE ALLA IPOTETICA RIDUZIONE DEL TERRITORIO DELL’UCRAINA

Questi dati cambierebbero nel caso in cui il territorio, la popolazione e il PIL dell’Ucraina venissero ridotti in modo permanente del 20%, il costo netto dell’adesione dell’Ucraina all’Ue per gli attuali paesi dell’Ue ammonterebbe a 110 miliardi di euro a prezzi correnti in totale nel 2021-2027, che è pari allo 0,10% del PIL dell’Ue.

GLI IMPATTI DELL’UCRAINA NELL’UE NEL SETTORE DELL’ENERGIA 

I vantaggi per le parti non sarebbero squisitamente di carattere economico. In particolare, l’adesione dell’Ucraina all’Ue avrà un impatto notevole sul settore dell’energia favorenso una maggiore sicurezza energetica e minori costi energetici.

“L’Ucraina ha un notevole potenziale come produttore di gas naturale, energia rinnovabile ed energia nucleare. Potrebbe esportare verso l’UE grandi volumi di elettricità a basse emissioni di carbonio, idrogeno blu e verde, gas naturale e prodotti ad alta intensità energetica, come l’acciaio “verde” – rilevano i ricercatori -. L’Ucraina sarà un mercato importante per la tecnologia energetica poiché le reti e gli impianti distrutti e/o obsoleti dovranno essere rinnovati o sostituiti. Pertanto, esiste un enorme potenziale di investimenti per ridurre il consumo energetico in Ucraina, mantenendo o migliorando i servizi energetici. I servizi finanziari per l’approvvigionamento energetico e gli investimenti nell’efficienza energetica saranno molto richiesti”.

Con l’adesione all’UE, l’Ucraina aderirebbe anche al sistema di scambio delle emissioni dell’UE (ETS), che dal 2024 sarà esteso oltre il settore energetico, l’industria ad alta intensità energetica e l’aviazione per coprire anche il trasporto marittimo.

DEMOGRAFIA A SICUREZZA COMUNE

Gli altri vantaggi per l’Ue hanno a che fare con il mercato del lavoro, il trend demografico dell’Ue e la politica di sicurezza. L’integrazione dell’Ucraina dell’Ue permetterebbe di sopperire alla drammatica carenza di manodopera nell’Unione.

In secondo luogo, migliorerebbe il trend demografico. Secondo le proiezioni di Eurostat, la popolazione degli attuali 27 membri dell’Ue è destinata a ridursi significativamente in assenza di immigrazione, da 451 milioni nel 2022 a 406 milioni nel 2050: il numero di anziani aumenterebbe di 32 milioni, mentre il numero di persone in età lavorativa (tra i 20 e i 64 anni) diminuirà di 57 milioni e il numero di bambini (sotto i 20 anni) di 21 milioni. Infine, ricadute positive ci sarebbero anche, in ottica regionale, sui rapporti con il vicinato orientale dell’Ue e sulle capacità militari e di sicurezza dell’Ue.

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