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Una confederazione di stati sovrani, il programma di Fratelli d’Italia per le europee

Fratelli D'Italia

Fine dell’austerità, flat tax, stop a potere Germania e Francia. Ecco il programma di Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, per le elezioni europee 2019

Passare dall’Unione europea a una “Confederazione europea di Stati nazionali liberi e sovrani, capaci di cooperare sulle grandi questioni: sicurezza, mercato unico, difesa, immigrazione, ricerca, politica estera” ma “liberi di autodeterminarsi su tutto cò che può essere deciso a livello nazionale”. E in questo senso la capitale “non può più essere Bruxelles, capitale dei lobbisti, ma dev’essere Atene o Roma, dove è nata la civiltà europea”. È quanto prevede il programma di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni europee.

OGGI EUROPA PARCO GIOCHI DI FRANCIA E GERMANIA

L’Europa oggi, sostiene il partito di Giorgia Meloni, è “il parco giochi di Francia e Germania” e vanno fermate “le azioni predatorie dell’asse franco tedesco sulle nostre imprese, le nostre infrastrutture strategiche e sulla nostra economia”. Proprio “per dare più forza e credibilità alla nostra nazione ribadiamo la storica battaglia dell’elezione diretta del presidente della Repubblica”.

STOP ALL’AUSTERITHY

In economia occorre “mettere fine a questa asfissiante austerità” che ha “impoverito la popolazione” e varare un “imponente piano nazionale ed europeo di investimenti pubblici in infrastrutture, trasporti, rete digitale, edilizia scolastica, messa in sicurezza del territorio”, togliendo “le spese per investimenti dal computo dei parametri europei”. In particolare in Italia, in materia fiscale, Fdi propone una “tassa unica per tutti (imprese, lavoratori, pensionati) al 15%; abolizione della fattura elettronica; nessun limite all’uso del contante, come in Germania e Austria; stop alle leggi speciali in ambito fiscale; rapporto più equo tra fisco e contribuente”. Questo per far ripartire l’economia e raggiungere l’obiettivo di un tasso di occupazione del 75% della popolazione entro il 2020, anche grazie a una “flat tax ridotta solo alle imprese che producono in Italia con manodopera locale e sistema basato sul principio del ‘più assumi, meno tasse paghi'” e al “contrasto ai sistemi di elusione fiscale delle multinazionali e dei giganti del web”.

SÌ EURO MA RIFORMARE BCE

L’euro va mantenuto, ma servono “misure compensative tra gli Stati avvantaggiati dalla moneta unica e quelli, come l’Italia, penalizzati da questa”.
Fdi vuole anche una “radicale riforma della Bce”, oltre a “ribadire la natura pubblica di Bankitalia e delle riserve auree”.

CREAZIONE DEL REDDITO DI MATERNITÀ EUROPEO

Sul fronte sociale il sostegno alla famiglia e alla natalità devono costituire la “principale voce di spesa del bilancio europeo” con la creazione del “reddito di maternità europeo” vale a dire un “assegno mensile per ogni figlio a carico; incentivi all’assunzione di neomamme e donne in età fertile; asili nido gratuiti aperti fino a tardi anche l’estate; deducibilità del lavoro domestico; tutela delle lavoratrici autonome; latte artificiale gratuito”. Inoltre la prima casa deve essere “un bene inalienabile e impignorabile” e i fondi europei devono servire anche a “concedere alle famiglie con figli un mutuo garantito fino a 200 mila euro, quarantennale e a tasso zero”. Nel programma figurano anche l’aumento delle pensioni minime e il raddoppio dell’assegno di invalidità.

UE FUORI DAL GLOBAL COMPACT ONU

Per quanto riguarda l’immigrazione, per Fdi l’Ue deve restare fuori dal Global compact Onu e va invece creata una “missione europea per un blocco navale”. “Chi entra illegalmente in Europa va trattenuto in centri sorvegliati e rimpatriato” mentre le quote di immigrazione regolare devono valere “solo per nazionalità che hanno dimostrato di integrarsi e che non creano problemi di sicurezza e terrorismo”. Deve essere inoltre contrastata “ogni forma di neocolonialismo in Africa” a partire dalla fine del sistema del Franco africano Cfa. Va infine sancito “il principio di priorità per gli italiani nell’accesso ai servizi sociali”.

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