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Ora reddito di cittadinanza a 2500 navigator?

Il governo Draghi licenzia i navigator assunti durante il Conte I, altro duro colpo al reddito di cittadinanza. Protestano Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp. Brunetta: «Il vecchio sistema era un’accozzaglia di confusione, ideologismi, soluzioni improbabili. In due anni e mezzo è costato 19,6 miliardi»

Il Movimento 5 Stelle dovrà incassare anche questa: il licenziamento di 2.500 navigator assunti ai tempi del Conte II per impalcare la struttura organizzativa del reddito di cittadinanza. Il loro contratto, più volte in bilico, prorogato dal dl Sostegni, scadrà a fine anno e l’ultima bozza della legge di bilancio che arriverà in Parlamento, non ne prevede il rinnovo.

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Questo perché la nuova versione del testo prevede che le Agenzie per il lavoro iscritte all’Albo e autorizzate dall’Anpal possano “svolgere attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro per i beneficiari di Rdc”. Il loro ruolo si affianca a quello dei centri per l’impiego ed è volto ad agevolare l’occupazione dei percettori di Reddito di cittadinanza, insomma, quindi i navigator sarebbero ridondanti. Per ogni assunto è riconosciuto il 20% dell’incentivo previsto per il datore di lavoro.

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Non un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Il benservito alla figura plasmata dai 5 Stelle era già stato anticipato dal ministro per la Funzione Pubblica, Renato Brunetta: «Il vecchio sistema era un’accozzaglia di confusione, ideologismi, soluzioni improbabili. In due anni e mezzo è costato 19,6 miliardi. L’importo medio erogato è cresciuto dell’11%, con una serie di abusi e distorsioni sul mercato del lavoro. Basti pensare alle difficoltà di reperire personale nel turismo o nel terziario». Largo, quindi, alle agenzie private.

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Di tutt’altro avviso i sindacati che ritengono invece un «grave errore non prorogare i contratti ai Navigator». «Professionisti, selezionati e formati, che hanno reso un enorme contributo all’intero sistema delle politiche attive nazionali, oltre che sulle attività specifiche legate al Reddito di cittadinanza». Così Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp, che il 18 novembre saranno in piazza a Roma con i navigator e chiederanno «a tutte le forze politiche di rivedere questa scelta sbagliata, affinché venga trovata una soluzione per dar loro continuità» e di trovare le coperture dal Pnrr. L’alternativa, per i 2.500 navigator lasciati a casa dal governo, sarà altrimenti presentare domanda per il reddito di cittadinanza.

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