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Casapound alle europee senza programma per uscire dall’Ue

Tra le proposte di Casapound alle europee nuova Iri, Bankitalia nazionalizzata e mutuo sociale

Casapound partecipa alle elezioni europee ma senza un programma, perché la priorità del movimento è uscire dall’Unione e dall’Euro. Il movimento di estrema destra presenta candidature in tutte le circoscrizioni, con il segretario nazionale Simone Di Stefano capolista.

PER L’EXIT DALL’UE

“Non ci candidiamo per cambiare l’Ue dall’interno – ha spiegato Di Stefano – perché è impossibile ma per affondarla perché ormai è una prigione. Non ci sono alternative alla raccolta firme al momento, considerando che Salvini e M5S hanno abbandonato le battaglie contro euro ed Ue e la Meloni ha fatto confluire nel suo partito perfino i conservatori di Fitto. Sarà CasaPound l’unico partito sulla scheda che dirà con chiarezza agli italiani che l’unica soluzione è l’Exit”.

ABBANDONARE LA MONETA UNICA

In assenza di programma, alcuni riferimenti politici di Casapound si trovano però nel documento pubblicato per le politiche 2018. Il punto di partenza è che “l’Euro è un meccanismo al servizio di gruppi privati e nazioni ostili che espropriano il bene pubblico italiano con privatizzazioni pilotate, tengono sotto strozzo i cittadini, distruggono il risparmio, moltiplicano il debito e devastano lo Stato sociale”. Per questo la moneta unica va abbandonata in favore di “una nuova moneta sovrana italiana funzionale alla nostra economia ed ai nostri interessi nazionali”, con Bankitalia nazionalizzata con il monopolio di emissione della nuova valuta. Allo stesso modo l’Italia deve uscire unilaterlamente dall’Ue (ma anche dalla Nato), con la cancellazione immediata di tutti i Trattati comunitari. Quindi vanno siglati “accordi bilaterali forti con le nazioni fuori dalla Unione Europea, con assoluto riguardo alla Russia (partner strategico per le risorse) e al Giappone (partner strategico tecnologico)”, attuando al contempo una stretta “protezione dei mercati nazionali dalla concorrenza sleale di chi sfrutta la forza-lavoro”.

MODELLO IRI PER L’ECONOMIA

Per far ripartire l’economia e creare lavoro, la proposta è quella di costituire “una società capogruppo, sul modello Iri, con il compito di salvare o sviluppare aziende operanti in settori industriali di interesse strategico nazionale”. Occorre poi trasformare Cassa depositi e prestiti in un istituto bancario di proprietà pubblica, con la funzione di finanziare le piccole e medie imprese e attuare un “rigido controllo” del commercio di prodotti finanziari derivati. Casapound vuole abolire le leggi che “favoriscono il precariato” e varare “una nuova legge complessiva sul lavoro che ponga il contratto a tempo indeterminato come forma base di qualsiasi rapporto di lavoro, stabilendo il licenziamento del lavoratore come fatto assolutamente straordinario e comprovato da giusta causa, accertata rapidamente dalla magistratura del lavoro”. Va anche fatta la “immediata cancellazione della legge Fornero”.

RIGUARDO L’IMMIGRAZIONE

In tema di immigrazione “contro i gironi infernali della società multirazzista” Casapound vuole “la rimozione della cause dell’immigrazione” con il “blocco totale dei flussi immigratori, regolari o irregolari fino all’avvenuto rimpatrio di tutti coloro che si trovano in Italia illegalmente”. Va stabilito il principio dello Ius sanguinis in Costituzione e va revocata “a seguito di reati gravissimi (terrorismo, omicidio, stupro), la cittadinanza per i neo italiani che siano di prima, seconda, o terza generazione”. Altri punti sono il “rimpatrio degli stranieri che si trovano in Italia e non hanno mezzi propri di sostentamento, casa e lavoro. Accordi bilaterali con le nazioni di provenienza, affinché questo rimpatrio sia rapido e definitivo” e la “cooperazione con le aree economiche extraeuropee atta al loro sviluppo e al riscatto dalla dipendenza dalle multinazionali”.

DIFESA DELLA PREVIDENZA SOCIALE PUBBLICA

In ambito sociale, prevede la difesa della previdenza sociale pubblica (Inps); la fissazione degli introiti delle pensioni automaticamente rivalutabili al passo del costo della vita; l’aumento delle pensioni minime; la difesa dell’assistenza medica gratuita; l’abolizione dei ticket; la riqualificazione e l’ammodernamento degli ospedali pubblici “tramite la riconversione degli ingenti fondi pubblici oggi utilizzati per finanziare associazioni inutili e parassitarie”; l’introduzione di un coefficiente familiare “fondamentale per favorire le donne che preferiscono restare a casa per prendersi cura della famiglia”; la detassazione completa dei redditi delle persone fisiche al di sotto dei 15.000 euro “per assicurare un minimo vitale pari a 1.250 euro al mese netti a persona”. Casapound prevede anche l’istituzione di un reddito nazionale di natalità di 500 euro sino al compimento dei 16 anni di età e la creazione di un Ente maternità e infanzia “strutturato in maniera capillare e locale che si occupi della salvaguardia della madre e dei nascituri”. La creazione del “mutuo sociale”, parallelamente a un programma di “edilizia pubblica stile ventennio”, è invece la risposta al problema abitativo prevista nel programma.

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