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Silenzio. Parla Draghi, in Senato. “Sarà governo del Paese. Virus nemico di tutti”

Draghi In Senato

“Prima di ogni appartenenza viene il diritto alla cittadinanza”. È il giorno di Draghi in Senato. Grande attesa per sapere cosa dirà l’ex numero 1 di Bankitalia e Bce. La quasi totalità dei partiti pronta a dargli fiducia. I 5 Stelle si sfarineranno?

La politica italiana è così liquida e mutevole che nemmeno un mese fa presentava uno scenario opposto a quello odierno. Nemmeno un mese fa, il 19 gennaio, Giuseppe Conte si recava in Parlamento in cerca di una maggioranza. Erano i giorni delle trattative sottobanco da Prima Repubblica e di passaggi di senatori da una fazione all’altra da fine della Seconda Repubblica. Erano i giorni in cui l’esecutivo si avviluppava con pervicacia attorno alla figura del Ciampolillo piè veloce di turno (votò al fotofinish, correndo come un centometrista verso il suo scranno negli stessi istanti in cui la presidente del Senato dichiarava la fine delle votazioni, tant’è che si dovette ricorrere alla Var), che pareva destinato a diventare un nuovo statista.

 

COSA DIRÀ DRAGHI IN SENATO?

Nemmeno un mese dopo in Parlamento si affaccia un nuovo esecutivo per chiedere la fiducia. Le differenze con quanto accadeva un mese fa non si contano. Conte andò alla Camera Alta in cerca di una maggioranza; Draghi quest’oggi si reca in Senato in cerca di una opposizione, perché tutti, ma proprio tutti, sgomitano pur di dargli sostegno. Ancora: Conte, l’avvocato degli italiani, parlava, parlava, parlava (l’ultimo intervento durò un’ora e mezza), ma di fatto non diceva nulla. Draghi non parla mai. Nessuno sa cosa dirà alle Camere, ma tutti si aspettano il miracolo. Perché l’ultima volta ha salvato l’Euro, l’Europa e pure noi con tre parole: whatever it takes.

NASCONO GLI INTERGRUPPI?

Un simile salvatore della patria in odore di santità spaventa i partiti, mai così deboli e confusi. Ieri Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali hanno annunciato la nascita di un intergruppo per blindarsi tanto dalle sirene che arriveranno da Matteo Salvini (sono in molti a credere che faccia parte della maggioranza solo per sfasciare l’alleanza giallorossa) quanto per frenare possibili emorragie interne, soprattutto tra i pentastellati, che oggi scopriranno la portata del dissenso interno. In mattinata Giorgia Meloni, al momento la sola a essere all’opposizione, ha proposto un intergruppo speculare per tenere uniti Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Sarebbe una alleanza parlamentare singolare, tra due partiti di maggioranza e uno di opposizione. In altri tempi sarebbe parsa una provocazione: in questi, che ci hanno abituato che tutto può succedere, no. Le pedine dei partiti si sono sistemate. Ora tutti attendono la mossa di Mario Draghi.

DRAGHI: “CAMBI DI REGOLE PER COVID SARANNO COMUNICATI PER TEMPO”

“Combatteremo con ogni mezzo la pandemia. Una trincea comune. Virus nemico comune”. Sono state le prime parole di Draghi in Senato, visibilmente emozionato (la voce trema e in più di una occasione inciamperà nella lettura) prima di illustrare il proprio programma. Quindi la promessa che sa di cambio di passo rispetto all’esecutivo di Giuseppe Conte: “Informeremo i cittadini per tempo, per quanto possibile, di tutti i cambi delle regole”. Infine i ringraziamenti al suo predecessore, che scatenano gli applausi del PD e dei 5 Stelle e i buuu di Fratelli d’Italia e probabilmente anche della Lega, incrinando già la compattezza della maggioranza: “Ha affrontato una emergenza mai vista prima”.

“DAVANTI UNA NUOVA RICOSTRUZIONE CHE UNISCA IDEOLOGIE CONTRAPPOSTE”

“Sarà un governo del Paese, animato da spirito repubblicano, nato in emergenza per volontà del Capo dello Stato”, chiarisce. “Non nasce dal fallimento della politica: nessuno farà un passo indietro dalla propria identità – dice interrotto dagli applausi – ma uno avanti in un nuovo perimetro di collaborazione per aiutare il Paese”. “Prima di ogni appartenenza viene il diritto e il dovere alla cittadinanza”, scandisce. “Non contano i giorni di governo ma la qualità delle scelte. Abbiamo la responsabilità come per i governi del dopoguerra di avviare una nuova ricostruzione nella fiducia reciproca”. Quindi individua chi oggi è lavoratore a tempo determinato e i lavoratori autonomi tra coloro che vanno maggiormente tutelati.

“DAD CREA DISEGUAGLIANZE”

Quindi parla dei giovani: “manca parità di genere e costringiamo i nostri giovani a emigrare”. Agiremo, promette “affinché i giovani ci ringrazino per il nostro lavoro e non ci accusino di egoismo”. E soprattutto sottolinea le diseguaglianze della didattica a distanza, che chiude le porte virtuali della scuola sul naso di troppi studenti. “Dobbiamo fare il possibile per recuperare le ore perse lo scorso anno scolastico, soprattutto nel Mezzogiorno e allineare il calendario scolastico alle esigenze vissute in pandemia”. “Il pnrr assegna agli istituti tecnici 1 miliardo e mezzo: non possiamo permetterci di sprecare quelle risorse”, evidenzia Draghi in Senato. Quindi sposta il focus sulle università: “Occorre investire in ricerca puntando su quella d’eccellenza”.

L’EURO SCELTA IRREVERSIBILE

“Sostenere questo governo significa sostenere l’irreversibilità della scelta dell’Euro e una Europa sempre più integrata”, dice Draghi, riferendosi probabilmente a Salvini che ieri proprio ieri aveva detto che “solo la morte è irreversibile”. Quindi a fine discorso ribadisce: “Governo convintamente europeista e atlantista”.

RIDISEGNARE LA SANITÀ TERRITORIALE

Tra gli obiettivi del nuovo governo ridisegnare la sanità territoriale: “sola strada per rendere esigibili i livelli essenziali di assistenza” dice Draghi in Senato. Puntando anche sulla “telemedicina”.

LE SFIDE GREEN

“Che mondo vivremo dopo la pandemia?” si chiede Draghi in Senato, introducendo la parte ecologica del proprio programma: innalzamento dei mari, consumo del territorio, riscaldamento globale vengono elencati come possibili cause della pandemia stessa. Dunque il premier in cerca di fiducia cita Papa Francesco: “abbiamo rovinato il creato, l’opera del Signore”. E auspica: “un approccio nuovo” a tutela dell’ambiente, sottolineando come questa esigenza sia legata a doppio filo alla tecnologia. “Il cambiamento climatico penalizza alcuni comparti senza espansioni corrispondenti altrove che possano fare da contrappeso”, evidenzia. Occorre facilitare perciò “l’accesso al credito” e agevolare gli investimenti nel green. “Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”.

STOP AI FINANZIAMENTI A PIOGGIA

Infine, rispettoso di quanto deciso nei giorni passati in Europa, Draghi avvisa: niente più finanziamenti a pioggia. Bisognerà scegliere quali attività tutelare dalla crisi post pandemica. Altre invece dovranno inevitabilmente cambiare, trasformarsi e mutare radicalmente. “Centrali le politiche attive” ma bisognerà anche “rafforzare i centri per l’impiego”.

RECOVERY FUND: “PREVENIRE MEGLIO CHE CURARE”

Quanto al Next Generation Eu: “dovrà impattare più settori simultaneamenti. Occorre imparare a prevenire piuttosto che riparare: ogni azione ha una conseguenza” dice parlando dei 209 miliardi che arriveranno nei prossimi 6 anni. “Dobbiamo approfondire e completare il PNRR predisposto dal Conte bis entro il 30 aprile” e sprona il Parlamento, che dovrà votarlo. “Non basterà elencare progetti: dobbiamo dire come intendiamo arrivare al 2026, al 2030 e al 2050, quando l’Ue vorrà arrivare al compimento dell’obbiettivo di zero emissioni di gas serra e gas clima alteranti”. Infine auspica anche una rivoluzione in materia fiscale e della PA.

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